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Energia: in Italia nuovi player, a San Marino il monopolio

da Redazione

La fine della “Maggior Tutela” porta grandi opportunità per chi abita oltreconfine. Intanto le imprese del Titano perdono competitività, non potendo accedere al mercato libero.

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di Daniele Bartolucci

 

Le forniture energetiche sono fondamentali per le imprese e con esse sono un fattore di competitività ovviamente anche i costi da sostenere per averle. Costi che le imprese sono abituate ad andare a ricercare sul mercato per trovare tariffe e offerte più convenienti, perché così funziona il mondo. Ma non a San Marino, dove come noto, esiste un unico fornitore energetico per quanto riguarda l’elettricità ma anche per gas e acqua. L’Azienda dei Servizi è di fatto monopolista (indirettamente per conto dello Stato) del mercato energetico. Questo non sarebbe un grosso problema se le sue tariffe fossero competitive, ma purtroppo non lo sono, come sanno bene le aziende, costrette a pagare tariffe mediamente più alte dei loro “colleghi” europei e italiani in particolare (0,35 euro al metro cubo di gas industriale contro la media italiana di 0,23 euro; 118 euro a MWh contro la media di mercato all’ingrosso di circa 67 euro). O almeno, non lo sono per tutti, perché per gli utenti privati l’AASS applica in genere tariffe più basse, addirittura come avviene per il gas e l’energia elettrica, più basse anche di quelle italiane. Anche per questo le categorie, in primis ANIS, sono da tempo impegnate a far cambiare rotta alle istituzioni: da una parte perché va contro lo sviluppo economico penalizzare le imprese a favore delle utenze domestiche, dall’altra perché l’accesso al mercato libero dovrebbe essere un obiettivo condiviso da tutti, ma sono anni che San Marino si “chiude” dietro il monopolio energetico.

 

IN ITALIA MERCATO LIBERO PER TUTTI


E mentre San Marino è ferma al palo, il mercato italiano dell’energia è entrato in una fase estremamente importante. Tra un anno infatti, a partire dal luglio del 2019, terminerà la possibilità di aderire alle offerte del regime di “Maggior Tutela” e anche le famiglie italiane, al pari di quello che sta avvenendo in tutta Europa, potranno optare esclusivamente per il mercato libero dell’energia con la possibilità concreta di ridurre in modo considerevole la spesa energetica. E già oggi sono già previste importanti opportunità di risparmio. E con l’avvento del mercato libero, anche nuovi player debuttano sul mercato italiano con nuove offerte davvero molto vantaggiose. Nuovi player significa più concorrenza, ma anche investimenti (spesso stranieri), opportunità di lavoro, sviluppo del settore, crescita: in poche parole PIL.

Uno di questi è Iberdrola, un gruppo multinazionale da tempo leader nel settore energetico in diversi Paesi. Il nuovo fornitore si presenta subito con offerte molto interessanti, sia per quanto riguarda l’energia elettrica che il gas naturale. E naturalmente, i fornitori già presenti non stanno di certo a guardare: un esempio è rappresentato dalla nuova tariffa Scelta sicura di Eni. Si tratta di un’offerta bioraria per l’energia elettrica che offre uno sconto del 20% rispetto ai prezzi del regime di Maggior Tutela, ovvero 0,044 €/kWh in fascia F1 e di 0,039 €/kWh in fascia F2. Tutto un altro mondo, a due passi da San Marino.

 

GAS: LIMITI DIECI VOLTE SUPERIORI ALL’UE


Quando si parla di mercato libero del gas industriale si pensa subito all’Europa e alla Direttiva 98/30/CE che ha previsto fin dal 1998 la possibilità per le imprese che consumano più di 200.000 mc all’anno di gas di acquistare direttamente il gas metano sul libero mercato. Molti non sanno che questa possibilità è stata poi estesa anche ai clienti retail e agli utenti domestici. E San Marino? Ovviamente qualcosa è stato fatto, ma come tutti sanno, invece di prendere come metro di misura il limite europeo, si è deciso di fissare l’asticella un po’ più in alto, ovvero ben dieci volte il valore della Direttiva 98/30/CE, a 2 milioni di mc l’anno. In pratica solo due aziende superano quel limite e solo loro possono accedere al mercato libero. Anche per questo ANIS da tempo chiede una revisione della normativa, riducendo quel limite per farvi rientrare altre importanti aziende che con il consumo del gas, direttamente o indirettamente, riescono a produrre e a competere sul mercato. L’ideale sarebbe almeno portarlo ai 200mila mc dell’Europa, ma sarebbe già tardi, visto che anche questo vincolo è praticamente saltato in tutti i Paesi membri, le cui imprese possono quindi ottenere il “gas necessario a correre”, parafrasando, a prezzi molto più convenienti di quanto possano fare le imprese di San Marino, ferme e obbligate ad acquistarlo alla tariffa applicata esclusivamente dall’Azienda dei Servizi. Un monopolio che di fatto, rende meno competitivo il sistema.

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