SAN MARINO – Nella giornata di domani sono in programma due incontri con il Congresso di Stato. Il primo, fissato per le ore 11.30 a Palazzo Begni, è stato convocato sul Piano di Stabilità Nazionale; ma per la CSU, va subito chiarito che l’incontro deve ripartire dai contenuti della lettera del 7 febbraio scorso, che chiedeva l’avvio di un confronto politico generale che faccia da cabina di regia alle importanti riforme che il paese attende da anni. Ma soprattutto deve riguardare i temi del recente sciopero generale, e in particolare: equità fiscale, sviluppo economico, diritto al lavoro, riforma pensioni, crisi delle banche, vicenda titoli, debito pubblico, spending review, iva sammarinese, contratti di lavoro, tassa patrimoniale.
Il secondo incontro con la delegazione del Congresso di Stato è in programma nel pomeriggio alle ore 16.00 sempre presso palazzo Begni, ed ha come oggetto, come riportato nella lettera di convocazione del Governo, “la ripresa del confronto sulla situazione del settore bancario e finanziario locale, sulle sue prospettive ed in particolare sull’auspicabile avvio del negoziato per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro con l’obiettivo prioritario di individuare e condividere soluzioni volte ad assicurare la massima tutela degli odierni livelli occupazionali”.
Deve essere ben chiaro, puntualizza con forza la CSU, che la condizione preliminare affinché questo confronto possa riprendere, è il superamento della rescissione dei contratti integrativi messa in atto dai Cda delle banche. Solo con questo atto, necessario per ripristinare la legalità e il rispetto della dignità dei lavoratori, si possono creare i presupposti per lo sviluppo del confronto e della trattativa per il rinnovo del contratto.
In tal senso lo stesso Governo, essendo Cassa di Risparmio di proprietà pubblica, è chiamato in causa direttamente, superando questo atteggiamento di pilatesca “neutralità” che finora ha assunto.
CSU
