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Editoriale: San Marino tra riforme e caos istituzionale

da Redazione

In questa situazione, davvero senza precedenti, l’intera comunità locale si deve assolutamente ricompattare e trovare la forza di fare, il prima possibile, tutte le cose che servono.

 

di Alessandro Carli

 

C’è chi protesta in piazza e chi abbassa il rating: di certo nell’ultimo anno la situazione nella Repubblica di San Marino è peggiorata, sia che lo dica la CSU o che lo dica Fitch. È vero che il Governo ha avuto un’eredità pesante ma è anche vero che molte iniziative dell’attuale Esecutivo non hanno portato i risultati annunciati come del resto avevano già previsto i loro interlocutori: le categorie economiche e i sindacati hanno più volte lamentato un approccio sbagliato, basato più su idee e teorie piuttosto che su analisi e dati. Era scontato che non si sarebbe colto nel segno e che la situazione sarebbe peggiorata come ha rilevato anche l’agenzia Fitch, portando il rating a “BBB-” con outlook negativo.

Altrettanto scontata l’ulteriore perdita di reputazione. Continuiamo a comparire sui principali giornali italiani solo per notizie negative e spesso con informazioni che neppure i sammarinesi conoscono. Sarebbe il caso non solo di rispondere per le rime ma anche di comunicare tutto quello che di positivo c’è nella Repubblica di San Marino: le notizie di cui sopra riguardano sempre la finanza, come se le imprese e le altre attività non esistessero.

Eppure ci sono delle eccellenze che non meritano di finire in questa gogna mediatica.

Sarebbe bello parlare degli effetti del “Piano di stabilità”, ma da settimane si è alzato un preoccupante silenzio anche su questo fondamentale progetto.

Nel frattempo si assiste a una crisi istituzionale senza precedenti con scontri tra le stesse istituzioni, nomine e successive revoche “quasi a comando” che sta avvelenando il clima politico e anche sociale del Paese.

I cittadini, di fronte a questa confusione di ruoli, aggravata dalla mancanza o caduta dei punti di riferimento, appaiono disorientati e sempre più preoccupati che la situazione diventi davvero fuori controllo.

In questa situazione, davvero senza precedenti, l’intera comunità locale – dalla politica, alle diverse associazioni, ai semplici cittadini – si deve assolutamente ricompattare e trovare la forza di fare, il prima possibile, tutte le cose che servono.

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