Lo spunto iniziale arriva da un anniversario piuttosto importante: la Legge 31/98 compie 20 anni.
di Mattia Marinelli
Lo spunto iniziale arriva da un anniversario piuttosto importante: la Legge 31/98, quella che tratta la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, compie 20 anni. Naturalmente non entreremo nelle pieghe della normativa ma ci vogliamo soffermare sul “messaggio” che porta, e che vogliamo legare a una normativa che di recente è stata recepita a San Marino, quella sull’ADR, “attiva” sul Titano da metà febbraio. Entrambe, con modalità anche differenti, ci riguardano da vicino in quanto “parlano” dei lavoratori e dei luoghi in cui prestano le proprie professionalità. Come del resto fa anche il DD 44/2012, il cosiddetto “Codice ambientale”.
Premesso che la sicurezza e l’integrità delle persone devono sempre essere poste in primo piano, crediamo che sia importante che i rifiuti vengano gestiti in maniera corretta secondo quanto previsto dalle normative in vigore anche per prevenire i rischi che possono correre le persone che li trattano. È necessario quindi che tutti i singoli “passaggi” siano monitorati con la dovuta attenzione. Per prevenire i rischi di chi preleva occorre che tutta la “catena” (quindi da “monte” a “valle”) operi secondo i dettami e le indicazioni dettate dalla Legge. Non vogliamo spaventare i lettori: quando si parla di salute e di potenziali pericoli le raccomandazioni non sono mai troppe. Un esempio pratico che prendiamo dalla vita di tutti i giorni: in garage ritroviamo un recipiente contente un liquido “x”. Nel dubbio, fate fare un’analisi chimica. Solo in questo modo avrete la certezza che quello che avete davanti agli occhi è un rifiuto pericoloso o non pericoloso.
Soffermandoci più nel mondo delle imprese, la novità del 2018 si chiama ADR e affronta in maniera dettagliata la classificazione delle sostanze pericolose in riferimento al trasporto su gomma ma anche le norme e le prove che determinano la classificazione delle singole sostanze come pericolose, le condizioni di imballaggio delle merci, le caratteristiche degli imballaggi e dei contenitori (ogni azienda deve utilizzare i propri contenitori ed è fondamentale che siano a norma di Legge), le modalità costruttive dei veicoli e delle cisterne e i requisiti per il mezzo di trasporto compresi i documenti di viaggio.
Giova ricordare che le figure coinvolte dall’ADR sono essenzialmente 6: mittente e/o speditore, trasportatore, destinatario, imballatore, riempitore e caricatore. Com’è facile intuire, parliamo quindi dell’intero “ciclo”.
Le cronache europee (ma anche italiane) con una certa frequenza fanno emergere casi di “mala gestio”. Tante persone e tante imprese, attirate dalla possibilità di “eliminare” i rifiuti gratuitamente oppure convinte da un “prezzo basso” si ritrovano, quando va bene, con il “cerino in mano”. Il “low price” alle volte proviene da una mancanza di competenze. Nel nostro settore il lavoro non si improvvisa: è molto delicato e ci vogliono professionalità aggiornate e sempre all’altezza della situazione. Diffidate quindi da chi propone i “saldi” e ricordate che ci sono costi che non si possono abbattere. Per essere in regola gli step sono davvero tanti: la classificazione delle sostanze, le modalità di trasporto, i documenti, le spese autorizzative, la marcatura degli imballaggi e le etichettature dei mezzi di trasporto.