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Le tre vette linguistiche della Repubblica di San Marino

da Redazione

La storia di Onofrio Fattori, Achille Tellini e Marina Michelotti Graziosi uniti dall’amore per la cultura. Il primo, Conservatore della Biblioteca-Museo, è stato “recuperato” attraverso un progetto didattico.

Onofri

 

di Alessandro Carli

 

Storie che si intrecciano a storie, lungo la via del tempo (passato) che conduce sino alla vetta del Monte Titano, portandosi nel “tascapane” la ricerca linguistica e scientifica. Tre persone, due uomini e una donna, legati da un fil rouge che per due di loro è diventato fil vert, verde come il colore che rappresenta e racchiude l’esperanto. Achille Tellini, Onofrio Fattori e la professoressa Marina Michelotti Graziosi sono i “protagonisti” di una storia che merita di essere portata alla luce.

Onofrio Fattori (1872-1960), intellettuale dai molteplici interessi e politico sammarinese, è oggi una figura poco conosciuta a San Marino, nonostante la “familiarità” del suo nome. Per molti anni fu Conservatore della Biblioteca-Museo, ruolo che gli consentì di intrecciare rapporti fruttuosi con studiosi e accademici italiani attivi tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento e di adoperarsi affinché fossero condotti scavi archeologici sul Monte Titano, alla ricerca dei suoi “prischi abitatori”. Di lui si sa che compì studi classici e che fu discepolo prediletto di Giosuè Carducci. La sua fervida e importante attività è stata riportata alla luce il 28 maggio quando, all’interno della Sala Alberoni della Biblioteca di Stato, è stato presentato il quaderno “Onofrio Fattori e la paletnologia sammarinese. Un progetto didattico”, un progetto che vede la partecipazione anche della Scuola Secondaria Superiore (Liceo Classico di San Marino).

Ma come si intreccia l’iniziativa di fine maggio alle figure di Achille Tellini e Marina Michelotti Graziosi (questi ultimi due verranno ricordati a San Marino da due percorsi documentali che verranno allestiti tra luglio ed agosto dagli istituti Culturali, ndr). La vita di Tellini intesse un arazzo di straordinaria profondità. Naturalista, geologo e linguista italiano, attivo nella salvaguardia delle lingue minoritarie della sua regione (friulano e ladino) nonché pioniere dell’esperanto in Italia, è nato a Udine nel 1866. La lingua verde, per Achille Tellini, rispondeva a una logica di comunicazione internazionale fondata sul rispetto reciproco, anche per le minoranze linguistiche. Secondo Tellini, l’esperanto, oltre che una necessità per la comunicazione tra scienziati, era una lingua neutrale che non permetteva affermazioni di superiorità e d’imperialismo linguistico, all’origine spesso di guerre e conflitti.

Con attenzione filologica, gli Istituti Culturali hanno recuperato la vicenda. Con ogni probabilità Tellini giunse a San Marino al seguito della escursione organizzata dalla “Società Geologica Italiana” nel 1888: dal programma a stampa si evince infatti anche la sua partecipazione. La relazione conclusiva di quell’incontro fu tenuta nel Ginnasio-Liceo del Titano dal professor Marino Borbiconi, insegnante di Scienze nella medesima scuola, che condivideva con Tellini una illustre conoscenza: Giovanni Cappellini. In piena Prima Guerra Mondiale, esattamente il 25 Giugno 1913 Onofrio Fattori, conservatore della Biblioteca e del Museo Governativo della Repubblica di San Marino, scrive (anche a nome del collega Federico Gozi), una lettera indirizzata a Tellini: “Ricordo benissimo la sua persona avendola veduta in Biblioteca per non ricordo quali ricerche Ella avesse bisogno di fare. Il collega Borbiconi ha comunicato il cospicuo dono che Ella con gentile pensiero intende fare alla nostra Biblioteca… noi Bibliotecari frattanto pensiamo di mettere a disposizione della sua biblioteca (e porterà il suo nome) una stanza che fin qui è stata adibita per uso sala di lettura. L’estratto dei Verbali del Congresso di Stato della seduta del 3 luglio 1913 tramite la persona del Borbiconi formalizza l’imminente invio di 6.000 volumi di libri scientifici con relative vetrine in n. di 5/7. Con un telegramma il 27 luglio 1913 Tellini avvisa del suo arrivo in San Marino, quasi sicuramente in compagnia della moglie. Oltre all’invio del prezioso donativo, nel 1913, Tellini scrive ai bibliotecari italiani per sollecitare e favorire scambi di libri a favore dell’Istituto sammarinese: “Ill.mo sig. Bibliotecario, avendo trasferito la mia dimora a Bologna, dove posso usufruire delle ricche biblioteche, ho donato la mia raccolta di libri, in prevalenza di scienze naturali, alla Biblioteca Governativa della Repubblica di San Marino, che gentilmente ha assegnato alla collezione una apposita stanza. Tra il 1913 ed il 1916 si inseriscono altre lettere da e per Achille Tellini. In seguito il bibliotecario Onofrio Fattori auspica la venuta di Tellini a San Marino al fine di un riordino del complessivo dei libri inviati e collocati provvisoriamente in una scansia. Nonostante il 12 maggio 1916 stesse ricoprendo la più alta carica dello Stato, gli scrive: “Non si faccia riguardo di scrivermi direttamente, ché la carica reggenziale non mi toglie di essere sempre e precipuamente il conservatore della Biblioteca e del Museo. Ha già fatto molto per questo nostro Istituto ma il resto che ha in mente di fare ancora, comunque si possa disciplinare, a seconda delle presenti condizioni eccezionali inscriverà il nome di Lei fra i benefattori della Repubblica”.

Il giorno successivo Tellini risponde enunciando un’idea che lui stesso definisce piuttosto audace: quella di fare un fabbricato isolato al sicuro da eventuali pericoli di incendio o distruzione poiché “le mie povere collezioni hanno pochissimo valore ma ne possono acquistare coll’antichità. Cerchiamo quindi che possano tranquillamente invecchiare…”.

Dopo questa lettera la corrispondenza si interrompe e del progetto del fabbricato “isolato” non se ne fece più nulla, così i libri del naturalista esperantista rimasero in Biblioteca dove sono ancora conservati. Ad un certo punto della sua vita forse valutò che la piccola Repubblica avrebbe potuto diventare la sua nuova dimora. Numerosi sono i suoi documenti privati conservati presso l’archivio di Stato di San Marino. Non riuscì nell’intento, ma il legame con San Marino si realizzò attraverso il dono dei suoi libri ed il matrimonio di uno dei suoi sette figli con una cittadina sammarinese, Rosa Giacomini.

Oggi i materiali che costituiscono il fondo Tellini sono sparsi in diverse collocazioni della Biblioteca: il fondo librario infatti non si è mantenuto unitario, essendo stato nel tempo smembrato. La Biblioteca di Stato è perciò attualmente impegnata nel recupero e nella catalogazione dei materiali con lo scopo di ricostituirne l’unità almeno sul piano catalografico. Sicuramente molti documenti che si presume appartenere al Fondo sono riconoscibili in quanto presentano timbri, dediche, numeri di catena o addirittura alcuni dei tanti ex libris ideati da Tellini.

Marina Michelotti Graziosi, che contribuì allo sviluppo della consapevolezza del ruolo sociale della donna, sino alla richiesta e all’ottenimento del diritto di voto attivo nel 1958, esercitato per la prima volta nelle elezioni politiche del 1964, è stata entusiasta socia fondatrice nel 1989 del club Soroptimist International di San Marino. In occasione della sua scomparsa, avvenuta nel 2015, Soroptimist scrisse: “La lingua internazionale dell’esperanto, il colore verde della speranza, il tuo sentirti ‘cittadina del mondo ‘ sono stati i segni che hanno caratterizzato in modo forte la tua personalità”. Sappiamo che si accostò alla “lingua verde” negli anni Sessanta e che ne fu ferma promotrice. Fu in prima linea quando venne fondata l’Accademia internazionale delle scienze San Marino (AIS) nel 1985 in base alla Legge n. 127 del 31 ottobre 1985 (legge quadro sulla istruzione universitaria). Dopo le modifiche della Legge nel 1995 (legge 30 novembre 1995 n. 132) l’AIS diventò un’istituzione accademica e culturale. Secondo il suo statuto svolge due distinti rami di attività: attività di insegnamento tipo ateneo e attività accademiche e di ricerca.

Una caratteristica che la rende unica è l’uso ufficiale dell’esperanto per pubblicazioni e la didattica.

Il primo preside o rettore dell’AIS fu il tedesco Helmar Frank. Attualmente occupa questa carica (ora denominata “Presidenza del senato accademico”) Fabrizio Pennacchietti. Qualcosa in più lo racconta il sito http://www.ais-sanmarino.org. A seguito dell’interessamento degli scienziati del Club d’Europa, l’allora Ministro per la Cultura della Repubblica di San Marino, Prof. Fausta Morganti, presentò la proposta di costituzione dell’Accademia al Congresso di Stato, che la approvò. Presso l’AIS si possono conseguire diplomi scientifici dei seguenti livelli. “Baccalaurus” (corrispondente al Diploma Universitario italiano) dopo uno studio universitario di almeno due-tre anni. “Magister” (corrispondente alla Laurea italiana) dopo uno studio di almeno due anni successivo al conseguimento del diploma di “Baccalaurus”. “Doctor” (corrispondente al Diploma di Perfezionamento o Specializzazione italiani) dopo uno studio di almeno un anno successivo al conseguimento del diploma di “Magister”. “Doctor habilitatus” (corrispondente al Dottore di Ricerca italiano) tramite un lavoro di ricerca scientifica originale successivo al conseguimento del diploma di “Doctor”. Questi titoli sono conseguibili anche tramite studio compiuto interamente presso l’AIS, e gli esami si svolgono in larga parte con docenti dell’AIS.

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