Home NotizieSan Marino Consiglio Grande e Generale: in primo piano la “vicenda Titoli”

Consiglio Grande e Generale: in primo piano la “vicenda Titoli”

da Redazione

Sotto la lente, in particolare, è il ruolo del finanziere Francesco Confuorti e i suoi rapporti con le istituzioni sammarinesi avuti fin nelle legislature precedenti. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – La ‘vicenda Titoli’ resta in primo piano all’avvio della sessione consiliare di fine maggio, aperta ieri, così come le posizioni tra maggioranza e opposizioni si mantengono lontane, con accuse reciproche per le difficoltà di dialogo. Sotto la lente, in particolare, è il ruolo del finanziere Francesco Confuorti e i suoi rapporti con le istituzioni sammarinesi avuti fin nelle legislature precedenti.

In comma Comunicazioni sono tre gli ordini del giorno presentati dall’opposizione:

a) il primo, presentato dal consigliere Stefano Canti, sottoscritto dai consiglieri Pdcs e da Iro Belluzzi, Psd, chiede conto della relazione datata 2014 che l’allora segreteria di Stato per le Finanze avrebbe commissionato ad Advantage Financial “società in capo a Confuorti” e di poterla mettere a disposizione dei capigruppo consiliari;

b) il secondo, presentato da Federico Pedini Amati, Mdsi, e sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione, chiede la censura del Segretario di Stato alle Finanze Celli “per non essere stato capace di impedire che un potere esterno al Paese, rappresentato dal Finanziere Francesco Confuorti, si inserisse negli organismi di gestione della Banca Centrale di San Marino e di Cassa d Risparmio di San Marino e ne influenzasse buona parte dell’operatività”;

c) il terzo, presentato dal consigliere Pdcs Alessandro Cardelli, e sottoscritto da tutte le sigle di minoranza è il seguente: “Appreso dall’ordinanza del Commissario Morsiani circostanze inquietanti dove emerge con estrema gravità che, attraverso l’utilizzo di posizioni di potere nelle istituzioni del nostro Paese dove chi era chiamato a svolgerela funzione di Alto funzionario dello Stato a cui erano affidati precisi compiti di controllo negli interessi della Repubblica, ha seriamente messo a repentaglio l’intero sistema Paese, (…) Rilevato che i suddetti fatti furono generati da comportamenti e atteggiamenti che vanno oltre il limite del sostenibile sotto il profilo istituzionale e potrebbero aver coinvolto anche i membri del Comitato per il Credito e il Risparmio su cui ricadono comunque responsabilità politiche (…), il Consiglio grande e generale delibera che il Congresso di Stato proceda alla sospensione degli attuali membri del Ccr, al fine di eliminare ogni dubbio all’azione che l’organismo dovrà operare da oggi in avanti”.

Da parte della maggioranza, per voce del capogruppo Rf, Roberto Giorgetti, poco prima della sospensione dei lavori pomeridiani, c’è una sorta di ‘apertura’ verso l’Odg del Pdcs che mira a fare luce sui rapporti storici tra il finanziere Confuorti e le istituzioni sammarinesi. Ma lo stesso Giorgetti marca le distanze tra la sua forza politica e questa figura. “Abbiamo appreso che già nel 2014 Confuorti aveva presenza strutturata a San Marino- spiega- tanto che ha potuto presentare un progetto di sviluppo del sistema bancario e finanziario in cui erano previsti incarichi da un governo che non era questo ma ne facevano parte gli accusatori attuali, mentre noi eravamo parte assolutamente minoritaria”. Giorgetti coglie l’occasione quindi dell’Odg presentato dal Pdcs e chiede di andare anche oltre: “Chiedo che venga fatta estrema chiarezza dall’inizio del percorso- manda a dire- si deve sapere come si è generata la sua presenza e l’interesse di questa persona nella Repubblica di San Marino”. Quindi “prima di fare lo scarica barile- insiste- se interessa fare chiarezza sulla questione Confuorti facciamola, senza pestare i piedi al Tribunale e su questo da parte della maggioranza non ci sarà opposizione”. Diversamente, “da qui a trasformarla in accusa di complicità a questo governo al fine di distruzione del sistema finanziario non vi posso seguire- puntualizza- state solo perseguendo la vostra spallata”. Il dibattito del comma comunicazioni proseguirà in seduta notturna.

Di seguito un estratto della prima parte dei lavori del 28 maggio.

Comma 1. Comunicazioni

Davide Forcellini, Rete

‘Nel bilancio tra i costi e i benefici dei futuri provvedimenti occorre tenere conto che i vantaggi momentanei per il Governo sono puramente economici, mentre i costi che paga il sistema scolastico hanno una ricaduta molto più profonda sui nostri alunni e in prospettiva sul nostro Paese’. Queste sono parole testuali di una lettera redatta dal corpo docenti delle scuole elementari di San Marino ad inizio Maggio. Lettera che è stata consegnata direttamente nelle mani del Segretario all’Istruzione. Ne parlo direttamente qui in Consiglio perché ritengo il tema “scuola” fondamentale. E sinceramente il silenzio più assoluto da parte della maggioranza, rispetto questo tema, non è solo imbarazzante, ma allarmante. In particolare, in data 16 Maggio, si è tenuta una seduta della Commissione 1 che è preposta alle questioni inerenti la scuola e mi sarei aspettato quantomeno un riferimento in merito a questi ulteriori tagli di cui si parla nella lettera, da parte del Segretario o quantomeno di un commissario di maggioranza. Bene, all’inizio di maggio al corpo insegnanti è stato comunicato l’avvento di una serie di provvedimenti alla scuola che in base a quanto possiamo leggere dalla lettera, per il Governo porteranno a dei benefici puramente economici. Ovviamente questi sono interventi calati dall’alto, senza nessuna condivisione con il corpo docenti. È una questione importante, anche se la maggioranza cerca di tener nascosta e cioè che la maggioranza ha intenzione di portare al settore della scuola dei provvedimenti con il solo fine economico. Detto fuor di ipocrite metafore, significa tagli alla scuola. Peccato che appunto lo sappiano già tutti nel Paese, ma in questo Parlamento non se ne sia mai accennato, né in quest’aula, né nella commissione parlamentare 1 che preposta alla questione scuola. Allora vi chiedo, cosa ci facevano quei genitori stamattina davanti alla scuola di Fiorentino? Ve lo dico io: è iniziata una raccolta firme per i tagli sulla scuola. Dunque, Io chiedo alla maggioranza, quando pensa di portare in Aula la discussione di questi provvedimenti? Ma soprattutto, ne volete parlare, volete farci capire quali altri danni state architettando? Ovviamente la vostra intenzione è quella di parlarcene a cose fatte, quando l’avrete già predisposto tutto e ci porterete un provvedimento blindato, come fate su tutto- Da una parte c’è la realtà raccontata in quest’aula dal Segretario Podeschi e dalla maggioranza che si sperticano a dire che i tagli non riguardano la scuola, che è un settore su cui si basa lo stato sociale che va salvaguardato. Poi c’è la realtà della scuola sammarinese, che citando un altro stralcio della lettera: per effetto delle continue intromissioni relative ai capitoli di spesa, conosce continui impoverimenti, che ricadono inevitabilmente sulla didattica. Come si fa a continuare a negare i danni che state facendo nella scuola sammarinese? Ci sono docenti che continuamente restano inascoltati, oggi ci sono famiglie che hanno iniziato a raccogliere le firme. La cittadinanza di questo Paese vi chiede di riflettere sulle scelte che avete deciso di fare. Come si fa a non capire che anche il minimo intervento restrittivo che si fa su un settore delicato come la scuola magari oggi sembra una cosa piccolissima, un’inezia, ma può avere in questo settore ripercussioni che oggi non vedete o fate finta di non vedere, ma che invece il mondo della scuola vi sta dicendo? Ma vediamo piuttosto che questa maggioranza continua a considerare l’educazione un futile centro di spesa. Non si può far pagare alle nuove generazioni gli errori di una classe politica.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

Anche oggi abbiamo assistito brutta pagina, con l’articolo su Corriere della Sera che non giova alla credibilità del Paese, in cui sono messe in cattiva luce San Marino e Banca centrale. Si cita l’ordinanza Morsiani con la ricostruzione dei fatti del giornalista. Poi cito anche l’articolo dei giorni scorsi apparso sull’Informazione che riferisce di una relazione richiesta dalla segreteria per le Finanze all’Advantage Financial nel 2014, notizia che attesta relazioni di lunga data di San Marino con il gruppo Confuorti. Io e altri colleghi di partito abbiamo diffuso nota che spieghiamo che, pur essendo membri di quel congresso di Stato, insieme ad altri colleghi che oggi fanno parte di maggioranza, noi quella relazione non l’abbiamo mai vista e conosciuta. Come minoranza stiamo valutando il modo più opportuno per chiedere formalmente se tale relazione esiste e, in caso, che sia messa a disposizione di tutti i capigruppo per fare trasparenza e chiarezza su questi argomenti. Siccome si dice che Grais e Savorelli sono stati nominati dalla precedente legislatura, non può però essere sottovalutato che piena operatività in certe attività siano avvenute l’anno scorso. Mi riferisco al commissariamento Asset e all’approvazione del bilancio di Cassa di risparmio e ai decreti suggeriti da personaggi legati alla società di Confuorti. Questi elementi devono trovare una giustificazione e non è possibile che alcuni esponenti che fanno oggi riferimento a Ssd affermino che il motivo della crisi del precedente esecutivo derivi dal problema delle banche. È necessaria una riflessione da parte di chi, per tutto il 2017, e ancora fino alla seduta consiliare scorsa, ha difeso l’operato che è al centro dell’ordinanza Morsiani. Non è possibile parlare di dialogo e confronto se non si chiariscono questi aspetti, non è giusto o comprensibile fare da ponzio pilato e scaricare responsabilità che qualcuno ha. Se l’allora segretario alle Finanze ha chiesto quella relazione sul sistema finanziario, allora qualcuno di quella forza politica oggi ci può dire se la relazione ha avuto seguito e rispondenza nei fatti avvenuti nel 2017.

Altro argomento è lo sciopero generale proclamato giovedì prossimo che vede una forte contrapposizione tra governo e forze sociali e sindacali. Aver posticipato il Consiglio deve fare riflettere su certi atteggiamenti.

Marco Podeschi, Sds Istruzione

Il consigliere Forcellini ha fatto riferimento alla raccolta firma nella scuola, non entro nel merito e lo ringrazio per aver posto il tema in Consiglio. Accetto la critica di una gestione superficiale, anche se non mi sembra sia così. Anzi, su ogni richiesta avanzata da associazioni, genitori e insegnanti ho svolto una serie di incontri e attività. In maggio diversi sono stati gli incontri con il corpo docente, in queste sedi mi sono state rivolte domande specifiche sul documento di spending review cui ho risposto che non sono state prese ancora alcune decisioni e lo ribadisco. La raccolta firme dei genitori è legittima e ne prendo atto, ma non è ancora stato deciso nulla. In Finanziaria, ricordo, si parla di un taglio del 2% su tutta la Pa. Sull’ipotesi di chiusura dei plessi scolastici: ho già fatto presente che non c’è volontà di chiudere nessun plesso, né di fare atti sulla testa degli insegnanti.

Oscar Mina, Pdcs

Sulle Tlc ho assistito di recente a un convegno interessante sulla tecnologia 5G al Kursall. Ma sollevo la mia preoccupazione sulla questione Zte, a fronte del business plan presentato dalla multinazionale cinese, di un memorandum di intesa sullo sviluppo Tlc su cui Zte, Telecom, e Aass avevano partnership, e che doveva diventare strategico per realizzare la rete mobile di proprietà dello Stato, rispetto cui Zte si era impegnata a presentare richiesta formale anche da parte di un nuovo operatore. Certi organismi internazionali stanno infatti puntando riflettori su questioni di sicurezza internazionale rispetto questa azienda, ed è scoraggiante rispetto ai progetti annunciati. Noi crediamo sia una politica di sviluppo che rischia di creare ancora zone d’ombra. Che tipo di impegno si è assunto Zte a fronte di un nostro investimento nei loro apparati e servizi? A quanto ammonta l’investimento cui ci stiamo preparando come Stato? Gli accordi internazionali per San Marino devono essere meglio verificati rispetto ai benefici per il Paese, mi pare che diverse preoccupazioni siano già emerse. Se lei, Segretario di Stato Zafferani, nel corso del comma ha deciso di darci qualche informazione, la ringrazio.

Fabrizio Perotto, Rf

‘Il dialogo nasce da un atteggiamento di rispetto verso un’altra persona, dalla convinzione che l’altro abbia qualcosa di buono da dirte, presuppone fare spazio nel nostro cuore al suo punto di vista, opinione, proposte. Il dialogo è accoglienza cordiale non condanna preventiva’. Vorrei partire da queste di Francesco Bergoglio, ha evidenziato quello che le massime cariche istituzionale del nostro paese, gli Eccellentissimi Capitani Reggenti, hanno dichiarato nel loro discorso di insediamento: il dialogo. Un dialogo tra gli attori sociali, economici e politici del nostro Paese. Un dialogo tra la classe politica, sempre intenta ad aumentare consenso più che comprendere le reali esigenze del nostro paese. Un dialogo tra i cittadini, che spesso cercano la salvaguardia personale piuttosto che ambire a quella di interessi generali. Posizioni di potere, salvaguardia dello status quo, l’incentivazione dello sport più praticato ossia il “benealtrismo” devono lasciare il posto ad una condizione generale di maggiore condivisione, rispetto e volontà reciproca di valutare le posizione altrui come avversarie ma non nemiche. Le parole della Reggenza sono da prendere a monito della nostra condotta sociale; per noi politici, di ottemperare maggiormente ai nostri incarichi, senza tuttavia dimenticare le posizioni migliorative in senso di dialogo e rispetto reciproco, per la società, di essere un corpo unico per risollevare nella maniera più adeguata il nostro Paese. Prima di promuovere il dialogo, occorre riconoscere il rispetto reciproco; per quanto riguarda la nostra componente politica non siamo mai venuti meno a questo compito. Nel mio percorso politico non ho mai evidenziato posizioni degli avversari come dei nemici personali ne tanto meno del Paese. Stesso discorso dovrebbe valere per i nostri avversari politici, cosa che in questo squarcio di legislatura non è mai avvenuto. Dobbiamo ancora sottolineare tutte le critiche politiche pesanti ed accuse personali al limite della calunnia? Vogliamo ancora rimarcare tutte le posizioni pubbliche che parte di questo Parlamento ha tenuto denunciando anche un Colpo di Stato farlocco in salsa sammarinese, oppure vogliamo cambiare registro? Sono stati utili a questo Paese tutti i ricorsi al Collegio dei Garanti – dieci in totale – per impedire che la maggioranza ed il suo governo di poter svolgere il proprio compito? Il Collegio ha emesso sentenze durissime nei confronti dei membri delle opposizioni, dicendo che la politica non deve ricorrere ad organismi terzi per dirimere questioni politiche. Ha dato lustro al nostro Paese l’ultimo sindacato alla Reggenza? A che pro sono stati messi alla berlina gli ex capitani reggenti Fiorini e Carattoni?Per una salvaguardia dell’istituzione stessa oppure per una rivedicazione politica di basso profilo? Nonostante questi scurrili comportamenti, sono il primo a dire che si debba dialogare. Dialogare con avversari politici, ma non con nemici di noi stessi e men che meno del Paese.

Mariella Mularoni, Pdcs

Mi associo alle preoccupazioni del collega Forcellini che ha citato l’inizio della raccolta firme di genitori preoccupati di fronte ai tagli alla scuola, prendo atto del riferimento del segretario di Stato che ha detto che ancora non è stato deciso nulla, ne riparleremo al comma 14. Sembra però che nel prossimo anno scolastico saranno eliminate le ore di coordinamento sul plurilunguismo in tutti ordini scolastici. Siamo a conclusione di un anno scolastico e ci aspettiamo il riferimento sulle linee di indirizzo del prossimo anno scolastico.

Sull”attuale momento politico, a distanza di qualche settimana dall’ultimo Consiglio grande e generale, ci troviamo a parlare di vicende che minano il ruolo dello Stato. Da oltre un anno l’opposizione denuncia infiltrazioni e avevamo capito che qualcuno tramava ai danni dello Stato, quando abbiamo chiesto di avviare una commissione inchiesta per fare indagini, vi siete sempre sottratti. Dopo la pubblicazione dell’ordinanza Morsiani mi viene da chiedere se il governo era complice o non ha vigilato? In entrambe le ipotesi ci sono grandi responsabilità dei membri del Ccr. E lo conferma l’ordinanza Morsiani, abbiamo certezza che Confuorti esiste ed è operativo nelle nostre istituzioni dal 2014, contrariamente a quanto sosteneva il governo attuale per cui era una invenzione dell’opposizione. Lascia interdetti la scelta della maggioranza di non voler prendere posizione fino a fine inchiesta, è ora che ci si prenda responsabilità politiche.

Marco Nicolini, Rete

Siamo l’unico piccolo Paese europeo in gravissima difficoltà. Domani, venendo a casa nostra, approveremo una legge che servirà a coprire le falle per un anno, forse un anno e mezzo. All’orizzonte non si profila una benché minima soluzione cui appigliarsi per guardare al futuro con entusiasmo e serenità. La verità è che abbiamo bisogno di riforme costituzionali. Necessitiamo di un’autentica rivoluzione statutaria. Abbiamo 60 consiglieri che, dopo le varie sostituzioni, diventano oltre 70. Tra loro, i dipendenti statali, i pensionati e i disoccupati possono giostrare i loro impegni, prestando comunque la propria opera parlamentare a titolo prettamente di rimborso spese, mentre i privati sono costretti a perdere parte del loro stipendio, il sonno notturno per prepararsi e, in taluni casi, proprio il posto di lavoro. Non ci vuole un indovino per capire che alle prossime elezioni i vari partiti non troveranno abbastanza candidati. E se saranno costretti a cercarli disperatamene, è facile che sacrifichino molto alla qualità in favore del numero. Oltre alle undici diverse commissioni e delegazioni parlamentari, abbiamo circa sessanta commissioni di nomina consiliare. Trovare le persone per queste commissioni significa fare i salti mortali. Non vi è la seppur minima selezione, anzi spesso si è costretti a sacrificare le persone valide in posti che altri invece non accetterebbero. Nel nostro Paese siamo in 33 mila anime. Se la Germania seguisse le nostre proporzioni, alle elezioni dovrebbe nominare oltre 150 mila parlamentari. È necessario cambiare tutto ora, non tra una o due legislature, il momento è adesso! Servono idee, come quelle che hanno rimesso in moto gli altri piccoli paesi, ma serve soprattutto la rapidità per realizzarle. Dobbiamo ridurre immediatamente il numero di consiglieri ad un massimo di 25 membri, rendendo professionale il loro apporto. Il numero delle commissioni va assolutamente contratto all’essenza perché le decisioni devono essere prese da chi riceve il mandato dalla cittadinanza e non esteso ad altri. Quest’aula, in due anni di legislatura, non è nemmeno riuscita a far impiantare un autovelox. Siamo all’immobilismo più esplicito. Discorso a parte andrà fatto per la Reggenza. Si fa un gran parlare di tutela dei Capitani Reggenti, ma far loro avallare ogni azione dell’esecutivo è quanto più minacci la loro potestà, che può benissimo veder perfezionato il ruolo rappresentativo nel comandare i lavori consiliari e nelle visite protocollari.

Vado contro il mio grande amore per la tradizione nel dire tutto ciò, ma i tempi cambiano e questa pantagruelica struttura politica ci sta distruggendo. Abbiamo il dovere di essere concreti, fattivi, realistici. Organizziamoci intorno ad un tavolo di lavoro andiamo a vedere come sono inquadrati i piccoli paesi che funzionano, facciamo le riforme, andiamo a votare e facciamo ripartire il nostro splendido paese.

Francesco Mussoni, Pdcs

Quando in un Paese si crea sciopero generale con motivazioni espresse in modo chiaro e civile dai sindacati, il governo dovrebbe riflettere e fare valutazioni. Uno dei punti centrali delle motivazioni è il metodo politico. La politica non può spostare il dito altrove, ma prendersi le sue responsabilità. Questo sciopero sarà un punto da cui la legislatura non sarà più come prima. Governo e maggioranza capiranno l’emotività che sta vivendo la cittadinanza sammarinese. Le forze politiche hanno cercato, anche dentro la maggioranza, di analizzare il metodo di condurre i provvedimenti e purtroppo siamo rimasti a valutazioni contrapposte. Di fatto la realtà politico-istituzionale sammarinese ci sta dicendo che la situazione rischia di passare fuori controllo. Se non ci rendiamo conto che la pace è possibile solo con l’ammissione di responsabilità, diversamente si sta compiendo un errore. Vediamo gli effetti delle azioni intraprese e nonostante tutto si va avanti. Non voglio ridire le stesse cose sull’ordinanza, ma bisogna che ci prendiamo la responsabilità politica di un percorso che non ha funzionato. Prima dello sciopero o immediatamente dopo dobbiamo avere la lucidità per creare un momento di confronto qui dentro. Possiamo studiare come: attraverso la commissione bilaterale, un gruppo misto maggioranza-opposizione per le riforme..credo sia questo il momento. Si dovrebbe parlare di riforma dellle pensioni, del lavoro, di sviluppo vero..e non ne stiamo parlando.

Elena Tonnini, Rete

E’ paradossale la situazione che si è venuta a creare, leggendo l’ordinanza Morsiani, con un Paese gestito da chat e mail. Oggi in un articolo a firma di Gerevini, Grandoni difende Confuorti, vuole passare come vittima e dice di essersi trovato nel mezzo. Certo in mazzo ai 50 mln di euro per comprare ‘titoli ad alto rischio speculativo’ e la recente autorizzazione ad aumentare il capitale sociale banca Cis di 15 mln di euro. La vittima sarebbe anche Confuorti che è stato ‘criminalizzato’, dice Grandoni, non è mica colpa sua se sono stati usati soldi pubblici per coprire i suoi debiti. Tutti vittime. Oggi sappiamo che anche la Lca di Asset era programmata nei minimi dettagli. Spero in Aula non ci si accontenti di fare la vittima e che si aspetti che il tribunale sbrogli la matassa di un problema che non ha solo ricadute giudiziarie, ma anche politiche. La politica per le proprie competenze deve muoversi subito per evitare che il disegno di queste persone continui attraverso persone cerniera. E non può fare questo chi ha concesso tutti gli strumenti necessari a un gruppo criminale esterno di scegliere ogni decisione economica del Paese nell’ultimo anno e mezzo. Il paese non può permettersi di essere governato da chi, consapevolmente o meno, ha avuto un ruolo attivo nel dare a queste persone ogni cosa che a loro serviva, anche a livello normativo, per attuare i loro propositi. E’ possibile che nessuno senta come gravi le dichiarazioni di Celli che ancora difende la spalmatura del debito Carisp, dopo che elementi giudiziari fanno emergere che era parte del piano di Confuorti per affossare Cassa? Tra le cose che Celli ha fatto approvare ad agosto c’è la completa copertura dello Stato dei problemi creati in Cassa. Copre lo Stato, esattamente come proposto da Confuorti nel luglio 2017. Il bilancio pluriennale resta un falso. Le conseguenze sono gravissime per lo Stato e Celli va ancora in tv a dire che il bilancio è veritiero.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Dico ‘basta’. Il Paese ha bisogno di essere salvato e per farlo bisogna abbandonare la contrapposizione continua. Va bene la protesta, ma è ora di unirci tutti intorno alla proposta, se no il Paese non lo salviamo. Abbiamo bisogno di affrontare una stagione nuova per cambiare le regole base di funzionamento del Paese, condivido quanto detto da Nicolini. Non abbiamo avuto il coraggio nei precedenti governi di cui ho fatto parte e non lo avete voi. Il tempo è scaduto, serve un’azione unanime di protezione e rilancio del sistema Paese, ma voi da soli non siete in grado. Anche maggio è trascorso, dovevano approdare in Aule le annunciate riforme, a conferma dell’immobilità di questa maggioranza e governo. Al sottoscritto non interessa trovare colpevoli, ma protagonisti del rilancio del Paese. E’ inquietante quello che emerge dall’ordinanza Morsiani, maggioranza e membri del congresso di Stato svolgono nell’ultimo anno e mezzo il ruolo di dominus che prima difende certi personaggi, poi scaricare le responsabilità al precedente governo.

Marina Lazzarini, Ssd

Maggioranza e governo sono impegnati sul fronte della legalità a partire dall’Aqr, poi con l’avvio della Centrale rischi, con il cambio della governance e anche per il caos Titoli, perchè in caso di illeciti da parte di chiunque, lo Stato si costituirà parte civile. Maggioranza e governo si sono impegnati per trasparenza e legalità, liberalizzando le licenze, con il Testo unico edilizio, mettendo punto fermo agli abusi. Sono impegnati adottando concorsi pubblici come unica possibilità per l’assunzione nella Pa. Tanto ancora c’è da fare nella costruzione della cultura della legalità. Da un anno e mezzo abbiamo fatto numerose serate di confronto con i cittadini, ora è necessario incrementare il confronto con òe parti sociali. La maggioranza è interessata a discuterne, ma è necessario uno sforzo per capire le reciproche posizioni per non trasformare l’iniziativa di sciopero generale solo come un mezzo per ‘dare la spallata’. La situazione non è comunque da muro contro muro. Usl non ha aderito, ma ha chiesto maggior confronto su specifici punti. Sono convinta si possano trovare punti di confronto perché sulla necessità delle riforme non ci sono divergenze.

Pasquale Valentini, Pdcs

Ognuno fa la sua narrazione di fatti che non è verificata dai fatti stessi. Questa condivisione della narrazione dei fatti è alla base della possibilità di affrontare la situazione che abbiamo davanti. Così nel recente comunicato di Adesso.sm si dice che tutto è successo perché ‘c’era il grande problema delle banche e dell’Aqr’. Il Fmi nel rapporto sul 2016 ci dice che problema più grosso che abbiamo è il volume Npl e che per mettere in atto una strategia efficace ci vuole uno stretto coordinamento tra tutti gli attori coinvolti, vigilanza Bcsm, governo, settore privato banche e imprese e magistratura. Senza strategia comune il problema non si affronta.

Credo sia grave il tentativo di ignorare quanto avvenuto, per le conseguenze che ha. Se nei prossimi giorni ci sarà chi sciopera e se in tutti gli ambiti della vita sociale ci sono segnali di disagio, non godo nel dire che è un problema della maggioranza di turno, ma sono preoccupato perché non riesco a portare mio contributo qui dentro e a condividere i bisogni reali del paese. Stiamo raccontando una storia che parte da esigenze di tipo politico o esterne al nostro Paese. Dobbiamo domandarci se ci appartiene la dignità di quella autonomia che vogliamo, se siamo nella volontà comune di volerla. Quello che sta avvenendo ci sta dimostrando che non siamo capaci di portare il peso di quell’autonomia.

Iro Belluzzi, Psd

Ci si trova un po’ persi in mezzo al mare periglioso che stanno attraversando la politica e il paese. Non ci sono punti di riferimento che dovrebbero essere dati, da chi governa. La mancanza di autorevolezza di governo e maggioranza deriva dal fatto che le enunciazioni fatte in campagna elettorale non sono diventate realtà. Ci ricordiamo tutti, per esempio, la promessa che entro sei mesi il sistema finanziario sarebbe stato messo in sicurezza. In funzione di quanto successo fino ad oggi, alla luce dell’ordinanza del tribunale, spero che all’interno della maggioranza si sia riaperta una dialettica propria di una politica vecchia, ma partecipata, che prevedeva anche verifiche di governo per avere contezza di quello che stava accadendo. Ricordo il ruoli di Alleanza popolare in passato, erano diventati gli arbitri dell’attività di governo, visto che di attività politica ne ricordo ben poca. Vorrei che quella maturità politica si riaprisse. Ho visto una crescita dell’ex segretario Lazzarini che oggi ha affermato che un paese democratico debba essere garantista, ma ricordo che chi si avvicinava al partito veniva giudicato dal tipo di auto. Oggi si assume dagli organi di informazione della volontà del congresso di Stato di fare azioni nei confronti degli ex amministratori di Cassa di risparmio: la manleva per il cda ‘Monte dei paschi’ non sarò sufficiente di fronte alle responsabilità evidenziate dall’ordinanza Morsiani.

Stefano Canti, Pdcs

Nell’ultima Commissione 4^, tutte le forze di opposizione hanno presentato un Odg per avere chiarezza su come sono stati investiti i fondi Fondiss in Bcsm, ma è stata l’ennesima occasione persa. Se al nostro esposto fosse dato seguito a suo tempo, non ci sarebbe stata nessuna vicenda Titoli. In questi giorni, in Italia il Presidente della Repubblica si è posto delle domande, ha chiesto al presidente del Consiglio in pectore dei chiarimenti, e in mancanza di quelli si è fatto garante. Come doveva fare la Reggenza di fronte alla presentazione del nostro esposto e delle nostre preoccupazioni.

Sul metodo usato ad oggi da governo e maggioranza cito quanto avvenuto nell’ultima Commissione per politiche territoriali, in cui ho visto di tutto: un odg in cui il comma comunicazioni è stato spostato alla fine perché sono stato accusato di strumentalizzare l’operatività della Commissione dalla maggioranza. Sul Prg: ci sono progetti già approvati, dove è la discussione? Dove è stata? State portando progetti senza fare discussioni nelle sedi preposte. Occorre cambiare metodo, con questo cari colleghi di maggioranza non si va avanti. Volevo dare lettura di un Odg che presenteremo come Pdcs a firma di anche del consigliere Iro Belluzzi a chiusura dei nostri interventi. ‘Il Consiglio Grande e Generale, alla luce di quanto pubblicato sul quotidiano L’informazione il 24 maggio uso che documenta l’esistenza di una relazione, datata aprile 2014, ad opera della “Advantage Financial” – società in capo a Confuorti – richiesta dalla Segreteria alle Finanze in seguito ad un OdG approvato all ‘unanimità dal Consiglio Grande e Generale il 28 febbraio 2014; considerato che la notizia non solo attesta in modo inequivocabile l’esistenza di rapporti istituzionali con il Signor Confuorti e le sue società, ma può fornire altresì elementi importanti per conoscere come e quando questi rapporti sono iniziati e soprattutto il filo che può collegare le iniziative che hanno coinvolto il sistema bancario dal 2014 ad oggi; visto che l’esistenza della richiesta inoltrata ad Advantage Financial e della relazione prodotta, sarebbe utile per fare chiarezza sulla natura della relazione stessa e sull’uso che eventualmente ne è stato fatto; stante quanto sopra al fine di fare la necessaria chiarezza, impegna il Segretario alle Finanze protempore, qualora fossero presenti presso gli archivi della Segreteria di Stato alle Finanze la suddetta Relazione e la relativa richiesta, a metterle a disposizione dei Capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio (eventualmente anche in forma riservata) per le necessarie valutazioni ed approfondimenti’.

Marianna Bucci, Rete

Non è compito del tribunale verificare le responsabilità politiche, è compito di quest’Aula. Lo dico perché troppo spesso sento dire ‘lasciamo lavorare il tribunale’, ma allora lasciamo lavorare anche il Consiglio grande e generale. L’assenza di avvisi di garanzia non è basta a misurare la validità di un politico o di un segretario di Stato. E’ pericoloso sovrastimare la responsabilità giudiziaria da quella politica, perché porta ad ignorare comportamenti non illegali tout court, ma rimangono comunque inopportuni, sconvenienti e dannosi per il Paese. Un esempio emblematico è quello legato al Cda di Cassa proveniente dal Monte dei Paschi. Arriva a San Marino imposto dal Segretario di Stato Celli e tra i primi atti si quintuplica i gettoni. E’ un reato? No. Lo consente lo Statuto, ma è opportuno che lo faccia? No. Erano stati chiamati per ristrutturare il bilancio di una banca. E se io ho a cuore il mio Paese, come politico, non lo permetto, proprio perché azionista di maggioranza della banca è lo Stato. Sono i sammarinesi che hanno pagato il gettone per sei mesi a queste persone, un gruppo che aveva un compito ben preciso, mettere in ginocchio Cassa di risparmio e andarsene e lo hanno fatto in modo legale, predisponendo ad arte un bilancio con intento liquidatorio, inserendo tantissime perdite che perdite in realtà non erano, in base ai criteri Basilea 3, cui il nostro sistema bancario non si è ancora adeguato. Sono stati usati criteri in modo posticcio per redigere il bilancio solo di Cassa, non delle altre banche. Siamo riusciti ad utilizzare quei criteri di stabilità finanziaria per affossare una banca.

Federico Pedini Amati, Mdsi

Qui possiamo continuare a fare finta di niente o iniziare ad aprire gli occhi. Vi sono chiare responsabilità politiche rispetto all’operato della Segreteria per le Finanze che ha avvallato tantissime procedure o ha spinto perché si verificassero in più ambiti. I nomi dell’ex Cda di Cassa, quello con la manleva sulle azioni di responsabilità, chi glieli ha suggeriti Segretario? Si può anche pensare, visto quello che sta succedendo, che qualcuno glieli abbia suggeriti. Quei nominativi chi glieli ha suggeriti, Confuorti, un suo amico? E ancora: perché abbiamo venduto crediti che avremmo recuperato al 90% ? Oggi si ripropone la patrimoniale, quando Celli era consigliere di opposizione era solo una ‘tassa iniqua’. Sul commissariamento Asset, nessuno è responsabile di quella gestione di Bcsm e di chi nel Ccr si confrontava sul commissariamento fatto in quel modo? Quei 14 mln di euro che scadevano oggi e che rientravano in Banca centrale, sono rientrati? Lei Celli ha più responsabilità dei suoi colleghi del Ccr, le chiedo di fare un passo indietro, di lasciare andare questo Paese perché lei è legato mani e piedi a qualcosa di diverso dall’interesse generale della Repubblica, lei per primo avrebbe dovuto saltare sulla sedia per chiedere chiarezza. Vorrei leggere un Odg che va in questa direzione e che chiede al Segretario per le Finanze di assumersi le sue responsabilità. E sarà condiviso da tutte le forze di opposizione. “Il Consiglio Grande e Generale In merito alla pubblicazione degli atti dell’ordinanza del Commissario della Legge Simon Luca Morsiani, in cui emergono legami impropri tra i massimi dirigenti di Banca Centrale, Lorenzo Savorelli Direttore Generale fino al 30 agosto 2017 e Filippo Siotto membro della vigilanza di Banca centrale fino a Ottobre 2017 e il finanziere italiano Francesco Confuorti; Alla luce dei fatti esposti in cui si palesano scambi di e-mail e conversazioni via chat sul sistema bancario sammarinese che hanno portato a conoscenza di persone terze, nella fattispecie Francesco Confuorti, dati sensibili sul sistema relativi ali’ Aqr appena conclusa; Preso atto che nella stessa ordinanza vengono messi in rilievo legami anche in Cassa di Risparmio, tra i vertici del CdA dimessosi ad agosto/settembre 2017, e continui scambi di mail tra lo stesso Confuorti e i membri del CdA nelle persone di Borri, Cartanese e Cotella. Mail in cui venivano scambiati dati sensibili della banca cui lo stesso Confuorti veniva portato a conoscenza nonostante fosse persona terza; Tenuto conto che la nomina dei membri di vigilanza Mirella Sommella e Giuseppe Pedrizzi, quali commissari straordinari della procedura di amministrazione straordinaria di Asset Banca, i quali eseguivano le indicazioni di Confuorti, è avvenuta previa autorizzazione del CCR; Tenuto conto che il CdA di Cassa di Risparmio, composto da Romito, Borri, Cotella, Cartanese, interloquiva col finanziere Francesco Confuorti, e’ stato nominato dal Governo attuale e dal Segretario Celli; Tenuto conto che l’operato di tale Cda, compreso il bilancio di Cassa di Risparmio con una perdita da 534 milioni, e’ stato avvallato e strenuamente difeso dal segretario Celli, anche quando si andava ben oltre la sana e prudente gestione; Considerate che le operazioni poste in essere sul sistema bancario, tra cui l’ “operazione Titoli”, la procedura maldestra su Asset Banca ed il bilancio liquidatorio di Cassa di Risparmio, hanno arrecato danno ali’ intero sistema Paese con relativa perdita di fiducia dei risparmiatori sammarinesi; Preso atto che sono evidenti le responsabilità politiche per non aver sorvegliato a sufficienza sui potenziali fattori esterni che hanno inquinato e gestito in maniera impropria , con il benestare di chi era preposto a difesa del sistema, i due istituti di importanza vitale per il Paese ovvero la Banca Centrale e Cassa di Risparmio; Tenuto conto che dali’ ordinanza emerge che lo stesso Francesco Confuorti avesse un ruolo di primo piano nella scrittura dei tre decreti di Luglio contenenti le misure a sostegno del sistema bancario, che lui stesso dichiara aver provveduto ad inviare a mezzo dei propri tecnici al Ccr stesso; Considerata la presenza nel CCR di 4 segretari di stato, di cui il Segretario Celli è il Presidente, e che il CCR stesso non poteva non conoscere i legami che il dottor Filippo Siotto teneva con Francesco Confuorti;

censura il Segretario di Stato alle Finanze Celli per non essere stato capace di impedire che un potere esterno al Paese, rappresentato dal Finanziere Francesco Confuorti, si inserisse negli organismi di gestione della Banca Centrale di San Marino e di Cassa d Risparmio di San Marino e ne influenzasse buona parte dell’operatività.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento