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Fiera agricola, api e miele: gli incontri con Gianni Stoppa e Aldo Metalori

da Redazione

Melissa Marzi, Presidente della Cooperativa Apicoltori Sammarinesi, ha seguito in prima persona i due appuntamenti con il mondo dorato.

Miele Melissa

 

di Daniele Bartolucci

 

Melissa Marzi, Presidente della Cooperativa Apicoltori Sammarinesi, ha seguito in prima persona i due appuntamenti con il mondo dorato delle api. Sabato 5 maggio alla Fiera Agricola erano presenti due apicoltori, Gianni Stoppa di Padova e Aldo Metalori di Lucca. “Il primo ha trattato l’adattamento tra api, apicoltore e ambiente. Stoppa pratica l’attività di apicoltore in modo professionale dal 1995 applicando il metodo biodinamico di apicoltura. Per lui l’elemento ape sia elemento stabile e integrato del territorio e dell’ecosistema. Ci ha spiegato che la situazione delle api è abbastanza difficile in quanto non esistono quasi più sciami selvatici al naturale: sono quasi tutti gestiti da apicoltori. Nel suo intervento ha parlato dell’importanza dell’impollinazione e ci ha proposto di aderire, come Cooperativa, a un progetto europeo sull’ape Ligustica, un’ape autoctona delle nostre regioni, al fine di proteggerla e conservarla”. Stoppa ha poi spiegato alla platea che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha stabilito che la maggior parte dei modi in cui i pesticidi neonicotinoidi vengono usati rappresenta un rischio per le api selvatiche e quelle mellifere.

“Aldo Metalori invece ha raccontato la propria esperienza: più o meno dieci anni fa – prosegue Melissa Marzi – si è convertito al polline e attraversa l’Italia per spiegare come produrlo. Il polline – anche in virtù delle produzioni ridotte di miele – può rappresentare una buona fonte di reddito. La conditio sine qua non però è che deve essere sostenibile per l’ape. Nel suo intervento ha spiegato i problemi legati al mercato e la filiera del polline”.

La Presidente poi “vola” sul Titano. “Lo stand con cui abbiamo partecipato alla Fiera è stato riconvertito in ‘luogo’ informativo e laboratoriale: abbiamo divulgato la conoscenza del miele e abbiamo creato una serie di momenti di degustazione dei prodotti locali: Acacia, Melata, Millefiori, Tiglio e Sulla. I visitatori hanno avuto anche l’occasione di ‘conoscere’ alcune tipologie non ‘sammarinesi’ come l’Arancio e l’Eucalipto, tipici del Sud Italia, e il Castagno, che viene realizzato soprattutto in Toscana”.

“È stato infine organizzato un laboratorio di smielatura – conclude Melissa – con degustazione finale del prodotto appena estratto. Alcune persone si sono ricordate di quando, da piccoli, ‘assaggiavano’ le gomme da masticare al miele”.

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