Home FixingFixing San Marino, ANIS: le novità ADR spiegate alle imprese

San Marino, ANIS: le novità ADR spiegate alle imprese

da Redazione

Le responsabilità e gli obblighi delle diverse figure e i documenti. La Repubblica ha recepito le direttive europee il 15 febbraio 2018.

ADR platea

 

di Alessandro Carli

 

Nuovi adempimenti per le imprese sammarinesi: dal 15 febbraio 2018 anche la Repubblica – attraverso il Decreto Consiliare numero 135 del 2017 – si è di fatto allineata alle normative europee sull’ADR: il Titano è stato uno degli ultimi Paesi a iscriversi a UNECE. Novità che sono state al centro del seminario organizzato da ANIS e tenuto il 4 maggio dalla Safery Advisor Giorgia Pecci davanti a una platea di oltre trenta persone.

Moltissimi i punti toccati nella relazione: dal significato di ADR alla classificazione delle sostanze, passando per le modalità di trasporto, i documenti, la nomina di un consulente, le esenzioni e la marcatura degli imballaggi e le etichettature dei mezzi di trasporto.

ADR (“Accord Dangereuses Route”), ovvero l’accordo europeo relativo ai trasporti internazionali di merci pericolose su strada, regolamenta – ha esordito la dottoressa Pecci – “la classificazione delle sostanze pericolose in riferimento al trasporto su gomma ma anche le norme e le prove che determinano la classificazione delle singole sostanze come pericolose; le condizioni di imballaggio delle merci, le caratteristiche degli imballaggi e dei contenitori; le modalità costruttive dei veicoli e delle cisterne e i requisiti per il mezzo di trasporto compresi i documenti di viaggio”.

Per ADR una merce (materie prime, rifiuti, sostanze, prodotti o oggetti) si definisce “pericolosa” quando può causare danni alle persone che la manipola, quando può causare danni a terzi e alle cose di terzi ma anche all’ambiente (vegetazione, acqua, atmosfera, eccetera) e al veicolo di trasporto o ad altre merci trasportate oppure può compromettere la sicurezza del trasporto.

Le figure coinvolte nell’ADR sono essenzialmente 6: tre quelle “principali” (mittente e/o speditore; trasportatore e destinatario) e tre quelle “secondarie (imballatore, riempitore e caricatore).

Ciascuna figura ha l’obbligo di fornire a chi lo segue – in un’ottica quindi di “catena” – tutte quelle informazioni necessarie al fine di garantire la sicurezza delle operazioni di carico, trasporto e scarico.

 

RESPONSABILITÀ E OBBLIGHI DELLE DIVERSE FIGURE


La dottoressa Giorgia Pecci ha zoomato le responsabilità e gli obblighi delle singole figure. Il mittente e/o lo speditore devono verificare che le merci pericolose siano classificate e ammesse al trasporto con le prescrizioni ADR. Deve inoltre fornire al trasportatore tutte le informazioni e la documentazione necessaria; utilizzare solo imballaggi, veicoli-cisterne approvati e idonei al trasporto della materia pericolosa; soddisfare tutte le prescrizioni relative alle modalità di invio e alle restrizioni alla spedizione; assicurarsi che gli imballaggi o i veicoli-cisterna vuoti e non ripuliti vengano segnalati. Nel caso poi in cui si faccia ricorso ai servizi di altri operatori, deve prendere le appropriate misure affinché sia garantito che la spedizione avvenga secondo le disposizioni ADR.

Il trasportatore invece deve verificare che le merci pericolose siano ammesse al trasporto; accertarsi della presenza a bordo dell’unità di trasporto dei documenti necessari; accertarsi visivamente che il veicolo e il carico non presentino difetti, rotture o perdite o equipaggiamenti mancanti. Sempre il trasportatore deve accertarsi che le scadenze per le prove previste per i veicoli-cisterna, container-cisterna e veicoli-batteria sia rispettate ma anche che il carico non superi la portata utile dei veicoli. Infine, deve verificare che il veicoli abbia i pannelli e le etichette richieste.

Il destinatario invece deve provvedere, in tutti i casi previsti dall’ADR, alla pulizia e alla decontaminazione del veicolo o container, dovrà anche assicurarsi che i veicoli, una volta effettuato lo scarico e la pulizia, non rechino più le segnalazioni di pericolo.

All’imballatore il compito di rispettare i gradi di riempimento (“Più o meno il 90%” ha sottolineato la dottoressa Pecci), osservare le prescrizioni relative alla marcatura degli imballaggi e all’etichettatura di pericolo dei colli.

Molti gli obblighi e le relative responsabilità che spettano al riempitore. Deve assicurarsi, prima del riempimento, che la cisterna e i suoi equipaggiamenti siano in buone condizioni. Deve inoltre verificare le scadenze previste per le prove periodiche sui veicoli e container; assicurarsi che la cisterna sia idonea al contenimento della materia prima da caricare. E ancora: soddisfare le prescrizioni relative al carico delle materie pericolose in scomparti adiacenti e quelle del massimo grado di riempimento. Sempre lui verifica la tenuta dei dispositivi di chiusura e l’assenza dei residui di materia pericolosa all’esterno della cisterna e deve assicurarsi che il veicolo sia segnalato, ovvero che disponga di pannelli ed etichette.

Infine il caricatore, chiamato a effettuare il carico solo se le merci pericolose sono ammesse al trasporto, a verificare l’integrità degli imballaggi, a non caricare colli con difetti o rotture senza che siano state prese le opportune misure di sicurezza. Deve inoltre, per l’ADR, effettuare il carico e la manipolazione secondo le prescrizioni previste, osservare i divieti di carico in comune e soddisfare le prescrizioni relative ai pannelli e alle etichette del veicolo.

 

I DOCUMENTI DI TRASPORTO


Il mittente deve redigere il documento di trasporto ADR e, se ricorre il caso, le istruzioni di sicurezza. Il trasportatore invece deve disporre del CFP (il patentino ADR del conducente) e il certificato di approvazione dei veicolo. “Nel Formulario, alla voce, ‘Annotazioni’, vanno inserite le informazioni ADR relative al numero ONU, il gruppo di imballaggi, la classe di appartenenza, eccetera” ha rimarcato la docente.

La dottoressa Giorgia Pecci (mail: ambiente@anis.sm) è disponibile ad approfondire tutte le disposizioni previste dall’ADR e di seguire come “Safety Advisor” le imprese che necessitano di questa figura.

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