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Consiglio Grande e Generale: bando di concorso internazionale per personale ISS

da Redazione

Il decreto è stato ratificato con voto palese a maggioranza. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – La seduta è ripresa concludendo il Comma comunicazioni e passando all’approvazione di una serie di nomine. Tra queste, per il Consiglio di previdenza Iss: Diego Ercolani (Rf), Roberta Morrea (C10), Marino Antimo Zanotti (Rete), Massimo Rossini (Ssd), Ps-Psd e Pdc rinviano la nomina. Per la Consulta sociale e sanitaria Iss: Milena Frulli (Cdsl), Luciano Scarponi (Usl), Enzo Merlini (Cdsl), Romina Menicucci (Anis), Maria Teresa Venturini (Osla), Marcella Michelotti (Usot, Giuliano Giardi (Rf), Gabriele Raschi (Dc), Chiara Rossi (C10), Cristian Ferrari (Rete), Pier Paolo Donati e Adelmiro Bartolini (Ssd). Rinviata la nomina del Presidente del Collegio sindacale di Bcsm e del Cda dell’Istituto per l’Innovazione.

Al centro dei lavori odierni l’esame dei Decreti Delegati, in particolare del n. 26 “Nomine per l’emanazione di un bando di concorso internazionale per l’assunzione di personale sanitario e socio -sanitario dell’Iss” su cui si è sviluppato un ampio dibattito, al termine del quale il decreto è stato ratificato con voto palese a maggioranza.

Ratificati anche gli altri decreti, mentre resta all’Odg il n. 26, lo Statuto dell’Agenzia per lo Sviluppo, che verrà esaminato lunedì. Approvati quindi a maggioranza il n. 29 “Norme per la semplificazione del calcolo del trattamento di Cassa integrazioni e guadagni, il n. 33 “Modifiche al Decreto delegato n.193- Provvedimenti fiscali diversi in materia di imposte sui prodotti petroliferi”; infine il n. 32 “Proroga straordinaria del termine di erogazione dell’assegno familiare integrativo”.

L’ultima parte della seduta è stata dedicata al dibattito sul Pdl presentato in prima lettura dal Segretario di Stato per il Territorio Augusto Michelotti, “Modifica al Prg per l’attuazione di interventi rivolte alle imprese, finalizzati allo sviluppo economico ed occupazionale della Repubblica di San Marino” su cui si interrompe la seduta.

Di seguito un estratto degli interventi.

Comma 15. Ratifica Decreti delegati e Decreto Legge.

Decreto Delegato n.26 “Nomine per l’emanazione di un bando di concorso internazionale per l’assunzione di personale sanitario e socio -sanitario dell’Iss/ Ratificato a maggioranza con voto palese

Elena Tonnini, Rete

Questo decreto è stato stilato da Comitato esecutivo e definisce i requisiti minimi per l’assunzione a tempo indeterminato per il personale non residente, in base al fabbisogno. Tutti i requisiti poi saranno indicati nel bando in effetti, ma noi riteniamo si debba stilare già una indicazione di massima. A monte siamo favorevoli a ragionare di tempo indeterminato nell’Iss, dopo che è stata creata negli anni una giungla contrattuale, è certamente una conquista. Ma in questo caso di parla soprattutto di residenti all’estero, quando l’assunzione a tempo indeterminato non è prevista ad oggi per moltissimi professionisti che lavorano all’interno dell’Iss, sammarinesi e non. Ci risulta che il 50% personale Iss non sia sammarinese, ma sono competenze già in capo all’Iss e bisognerebbe in primis ragionare di fornire l’opportunità a chi già lavora lì. Il bando è rivolto invece soprattutto a chi viene da fuori, lasciando molti sammarinesi precari. Se poi uno è medico sammarinese e ha un contratto di 5-6 mesi dentro l’Iss, non è presente nelle liste di collocamento: significa che il suo incarico terminerà finito il contratto e nel frattempo potrà essere sostituito da un non residente a tempo indeterminato, effettuando un superamento. Occorre poi tenere conto della formazione dei giovani sammarinesi che rischiano di non essere assunti perché il loro ruolo sarà ricoperto da non sammariensi grazie a questo bando. Capisco l’urgenza del decreto, ma ci vorrebbe lungimiranza. Se da una parte siamo favorevoli all’approccio, dall’altra crediamo che questo tipo di interventi possa creare ulteriore discriminazione dentro l’Iss senza risolvere il precariato.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

Il problema della fuga dei medici non pensi di poterlo risolvere solo con l’emissione di bandi internazionali. Non si risolvono così i problemi ‘base’ del personale medico, ossia le condizioni di precariato che tuttora esistono e problematiche legate alla libera professione e ai medici stessi. Il problema può essere risolto attraverso il fabbisogno, che ha trovato la sua definizione con decreto nel maggio 2016 e includeva lo sforzo fatto anche dall’Iss della definizione e riorganizzazione. In audizione con i vertici Iss lo avevamo detto che si continuava a dare corso a contratti tempo determinato, invece di dare attuazione all’inquadramento del fabbisogno. Non si può continuare così a illudere i cittadini che eventuali disservizi si possono risolvere con l’emanazione di bandi internazionali, creando poi problemi operativi. Ossia, se non si regola la libera professione poi se non si dice quali possono essere riconosciuti per l’assunzione in base alle nostre normative.

Iro Belluzzi, Psd

Probabilente non risolveremo tutti i problemi della professione medica con questo decreto, ma è un primo passo importante e una modalità per presentarci al di fuori del nostro contesto. E’ una modalità per poter garantire continuità professionale, per fidalizzare un bravo professionista dentro il nostro territorio. Ci sono alcune questioni e vorrei chiedere, in particolare, rispetto all’articolo 3, comma 3, dove viene indicata la Commissione giudicatrice: sono soltanto i membri del Comitato esecutivo, insieme ad un professionista scelto, che fanno selezione? Mi auguro la Commissione sia composta da più soggetti.

Marianna Bucci, Rete

Con il decreto si cerca di dare risposta a un problema contingente e molto sentito, la fuga dei medici. Durante la discussione sulla Finanziaria di dicembre il Segretario si era speso per un confronto con le singole forze politiche per un confronto su questo probema ma non c’è mai stato, ma preferisco questa modalità, meglio non ci sia se deve essere solo di facciata. Questo è un decreto emanato un mese fa, le forze poltiiche hanno avuto tempo di visionarlo. E’ condivisibile trovare nuove forme di reperibilità del personale, d’altra parte c’è altro lavoro da impostare, ovvero creare le condizioni per deballare a monte l’annosa questione della fuga dei medici e la necessità di assumere nuovo personale in questo settore. Diventa urgente effettuare la mappatura sulle professionalità necessarie, renderla pubblica affinché l’indirizzo di studio dei giovani sammarinesi possa essere incentivato verso un certo tipo di facoltà e professioni. Si rischia infatti di fare un decreto per un problema urgente, ma si perde la visione di insieme.

Marica Montemaggi, C10

Negli ultimi tempi si è aggravata una situazione in cui non si è intervenuti quando si doveva e ora risulta difficile mettere in piedi soluzioni veloci. Non si risolve tutto con interventi normativi, è vero, ma sono la base per ripartire. La fuga dei medici è comunque un problema riscontrato anche nei paesi vicini a noi. Il decreto si pone come bando internazionale perché dobbiamo aprirci e offriamo per la prima volta il contratto a tempo indeterminato per superare problematicità da sempre evidenziate da medici non residenti. Non significa che i nostri medici e chi ha posizioni precarie venga escluso. Mi sembra poi che ci siano posizioni non riconducibili a un fabbisogno che è stato fatto pochi anni fa, non senza fatica. C’è un problema del fabbisono che non ricomprende tutte le figure. Si sta lavorando, c’è un tavolo tecnico per individuare dei criteri e tutta una serie di requisiti e caratteristiche a cui fare riferimento senza dover contare su discrezionalità o un’autorizzazione, perché i titoli stranieri devono essere commisurati alle competenze. Dovremo fare in modo che i professionisti che avremo, italiani o esteri, possano formare i nostri giovani e trasmettere loro competenze. Credo sia uno dei primi passi per il problema della fuga dei medici, un passo fondamentale.

Mimma Zavoli, C10

E’ importante su questo tema ci si confronti in modo adeguato e le critiche costruttive sono ben accette. Vorrei ricordare per precisione che si sta mettendo in atto un articolo compreso nella Finanziaria, è necessario conseguire i dettami di quell’articolo, il n.59, per cui occorre adeguarsi a una legge dello Stato. Visto che sono stati presentati emendamenti, ci sarà ulteriore confronto articolo per aritcolo, rispetto anche timori di Tonnini per i giovani laureandi e laureati. Credo che sia importnate per un giovane laureato poter acquisire saperi, anche alla luce di nuove tecnologie, e che la formazione sia continua sul campo. Il timore di Tonnini sul fatto che i giovani laureati possano rimanere fuori in qualche modo è importanante inquadrarlo in un certo aspetto. Dobbiamo al meglio favorire e individuare dei percorsi e possibilità per i giovani laureati sammarinesi, e quid siamo sulla stessa linea, ma è fondamentale acquisire un bagaglio di esperienze da parte di colleghi che abbiano già esperienza robusta. Credo piuttosto che il decreto fornisca sicurezze. Ci sono infatti sicurezze prima di arrivare al bando vero e proprio.

Alessandro Cardelli, Pdcs

Noi oggi procediamo a un bando internazionale per assumere nuovi medici, senza pensare a quali sono gli elementi per portare nuovi medici a San Marino, pensiamo che la Repubblica sia di per sé attrattiva, mentre leggiamo interventi come quello del Prof. Soragni che rilevano le criticità del sistema sanitario sammarinese. E credo che la criticità maggiore sia partita con l’abrograzione della legge n.150 del 2013, la famosa ‘legge Mussoni’ che dava regolazione del settore della libera professione. Quando si parla ai microfoni occorre onestà intellettuale, e Civico 10 era promotore di quel referendum, ma i consiglieri prima hanno parlato di problemi della sanità attuale senza citare questo. Noi i medici li paghiamo meno, non diamo loro la possibilità di fare libera professione e pretendiamo vengano all’Iss luminari e medici preparati. Oltre al bando internazionale mi sarei aspettato un provvedimento per la libera professione, capisco che voi di C10 avete fatto una battaglia contro e oggi capite che avete fatto un errore. Fare un bando quando poi queste persone non vengono, perché la libera professione non si può fare, è sbagliato. Prima di fare un bando bisogna mettere in atto strumenti necessari per essere concorrenziali. Ho paura che nelle condizioni in cui siamo risponderanno poche persone e di una qualità di cui i sammriensi non hanno bisogno. La libera professione dobbiamo farla diventare una opportunità.

Davide Forcellini, Rete

Sono convinto che legare sempre la qualità di un professioista allo stipendio che questi richiede non sia corretto, se vogliamo puntare alla qualità vi sono anche altre categorie. Un vero professionista è una persona per cui uno stipendio certo conta, ma contano anche altri parametri. Per esempio un sammarinese che dice ‘se ho la possibilità di lavorare a San Marino ho la possibilità di vivere nel mio paese’.

Stefano Canti, Pdcs

La situazione di declino dell’Iss legata all’emegenza medici è stata sollevata per tempo dal Pdcs, anche nell’ultima Commissione IV. Solo grazie a orari e turni di lavoro di chi è rimasto a dare piena operatività dei reparti infatti si è evitato il tracollo dei servizi.

Recenti delibere del Comitato esecutivo Iss riguardano consulenze con costi spropositati, denotano costi superiori ai medici in organico, senza garantire continuità di servizio e reperibilità. Inutile fare bandi internazionali, senza aver stabilizzato un rapporto con i medici che sono già operativi dentro al nostro Ospedale. Concediamo ai medici italiani la residenza, senza stabilizzare il rapporto di lavoro, purtroppo questo in passato ha dato la possibilità ai nostri medici di guardare nel nostro circondario. Per frenare la fuga dei medici crediamo serva la stabilizzazione dei medici già in servizio, l’attivazione degli accordi sottoscritti da Mussoni con l’Università Cattolica di Roma per dare posti agli studenti universitari nella specialistica e per avere e dare in prestito medici, si deve regolare in modo chiaro la libera professione.

Franco Santi, Sds Sanità

Il presente Decreto delegato, previsto dalla legge Finanziaria, è pensato con una ratio, quella di permettere a chi gestisce il personale Iss di avere uno strumento ulteriore di reperimento del personale, necessario in casi molto particolari, in caso di emergenza del servizio. Il decreto dice che non posso emettere un bando se c’è un giovane laureato sammarinese che comunque resta in graduatoria.

Molti del personale a contratto all’Iss possono essere configurati come precari, ma ricoprono posizioni che non sono in fabbisogno, quidi non è possibile emettere bandi, bisogna cambiare quel fabbisogno fatto 2 anni fa e che purtroppo non ha previsto determinate figure che oggi lavorano e determinano il precariato. E’ compito del Comitato esecuvito discendere nuove professionalità e un nuovo fabbisogno. Al consigliere Cardelli e sul suo panegirico sulla libera professione: è vero che è stata abolita la legge, ma il regolamento emesso subito dopo, attualmente in vigore, la ricalcano, quindi i professionisti possono essercitarla. La libera professione è fatta da tantissimi operatori, di cosa sta parlando? Che ci sia stato un calo può essere, ma non dipende da norme che esistono e sono molto più favorevoli rispetto a quelle per i medici della vicina Italia.

Concordo con quanto detto da Forcellini, professionalità non è solo questione economica, ma di contesto, di ambiente e su questo penso che San Marino possa giocarsi bene le sue carte per il personale sanitario. Siamo in grado di dare un contesto vivibile e la possibilità di far svolgere attività in rete con altre realtà sanitarie limitrofe o anche più lontane- Malta, Albania- paesi con cui possiamo sottoscrivere accordi e memorandum, questo possiamo sfruttarlo, per dare opportunità ai nostri operatori di venire in contatto con altre casistiche. La situazione è molto complessa, dobbiamo metterci nell’idea di fare un passo alla volta nella giusta direzione.

Repliche

Elena Tonini, Rete

Se si dice che fabbisogno non è completo, dal mio punto di vista allora occorreva partire proprio dal fabbisogno. Prima bisognava agire attraverso corsi e concorsi interni per coprire tutto il fabbisogno, poi se non comprende alcune figure, ha senso fare un bando esterno, ma questo non è scritto nel decreto, non ci sono questi casi specifici che dice il Segretario. Credo la fuga medici così sia acuita. Bisogna anche intervenire sulla meritocrazia, molti medici se ne vanno perché il nostro ospedale non premia il merito, vale molto di più la vicinanza e la simpatia politica. Sulla formazione ci sarebbe molto da parlare, il problema è anche ragionare sulla formazione continua obbligatoria che a San Marino non è obbligatoria. Il Bando affronta una emergenza ma tralasciando altre problematiche rischia di creare maggiore disparità.

Emmanuel Gasperoni, Rf

Bella la visione romantica che i medici non dipendono dal denaro, ma nella realtà le regole di ingaggio le detta lo stipendio. L’ospedale non ha bisogno poi solo di ‘blasoni’ da assoldare, certo che i grandi nomi sono utili, ma c’è anche bisogno dei medici ‘di tutti i giorni’, di chi porta avanti il lavoro quotidiano, i reparti non solo la sala operatoria. Sull’accordo con l’Università di Modena: ci sono attualmente 5 specializzandi che stanno usufruendo di 5 bandi di concorso in 5 specialità diverse, i bandi ci sono, infine, per rispondere a Canti. Il discorso della libera professione: bisogna fare una separazione tra libera professione dentro e fuori ospedale. La libera professione dentro ospedale al momento non è competitiva rispetto alle regole di ingaggio delle case di cura dentro il circondario. E’ un problema risolvibile con semplici regole, attuabili a breve.

Davide Forcellini, Rete

Se basiamo l’etica di un professionista solo sullo stipendio, vediamo gli effetti che questo modo di vedere ha sulla società. Ribadisco che il settore sanitario di qualità è la prima cosa, poi c’è come lo realizziamo, se con il metodo capitalista e di destra che privilegia il ritorno economico e le leggi di mercato, o con un metodo ‘romantico’ che dice che prima di tutto ci sono le persone da tutelare. Il decreto che andiamo ad analizzare in questo momento andrebbe indirizzato sulla qualità dell’utente finale, la cittadinanza, che ha diritto di recepire un servizio all’altezza.

Iro Belluzzi, Psd

Invito Santi a predisporre un dibattito più ampio sulla sanità. Lei ha contestualizzato il decreto che nasce dall’emergenza di dare risposte quando ci sono situazioni non più sostenibili per la struttura e per i professionisti che vi operano e per l’utenza. E’ vero è romantica la visione di Forcellini, ma un bravo professionista guarda anche la redditività, il contesto ambientale sammarinese non è quello che potrà intercettare professionisti che preferiscono vivere vicino a grandi strutture ospedalieri o di ricerca, determinati elementi non li abbiamo. Cerchiamo di valorizzare la struttura pubblica anche attraverso attività intramuraria che porta introiti, se pensiamo a collaborazioni con Malta, etc….servirebbe un aeroporto per trasferimenti veloci, pensiamo piuttosto ad un’area vasta e a percorsi universitari.

Alessandro Cardelli, Pdcs

Oggi con numero chiuso è difficile entrare in università, stiamo dicendo che bisogna fare di tutti affinché cittadii sammariensi abbiano facilitazioni perché c’è una difficoltà da parte dei nostri giovani. E’ vero che c’è regolamento su libera professione, ma legge era migliorativa, che senso ha avuto allora fare legge, abolirla e poi regolamento identico? Forse ci sono cose da sisemare segretairo.

Eva Guidi, Ssd

E’ vero la professione medica non si sceglie per i soldi, ma è anche vero che le regole di ingaggio per essere competitivi comprendono anche questi aspetti. Non è solo la retribuzionie, il problema economico è più vasto, un problema molto grosso è rappresentato dal trattamento pensionistico. Abbiamo l’impossibilità per i medici che hanno essercitato in Italia di aver il ricongiungimento della pensione, poi a San Marno abbiamo un tetto per le pensioni che in Italia non c’è. Prima di questo bando non c’era neanche la possibilità di accedere al tempo indeterminato. Sono diverse le risposte da dare. Noi solo da pochi mesi abbiamo adottato la legge sulla responsabilità medica, per esempio. Un passo alla volta ma in modo rapido, si cerca di dare tutte le risposte. E questo decreto va inquadrato in ottica di emergenzalità. Ci sarà succesivamante risposta sul fabbisogno.

Jader Tosi, C10

Si parla di professionisti come amalgama uniforme, prima c’è il filantropo poi il medico professionista. Mi spiace, credo che un professionista non deve svendersi ma avere un riconsocimeno economico riferito alla sua professionalità, se no tutto si appiattisce. Il problema è che siamo in una economia di mercato, le persone hanno una preparazione e per quello sono pagate. Mi allineo poi a quanto detto da Gasperoni, non servono solo le punte di diamante, ma anche chi fa un lavoro massivo.

Stefano Canti, Pdcs

Libera professione: il regolamento può essere modificato da un giorno al’altro, la legge passa in Consiglio e deve essere portata una motivazione per essere modificata. La legge era più garantista, ril egolamento ha meno valore. L’Iss risulterebbe poi indietro con i pagamenti delle prestazioni sulla libera professione, mi sembra di un anno, se questo è vero che convenienza c’è per i medici di venire a fare libera professione nel nostro ospedale?

Franco Santi, Sds Sanità

Nel ribadire che è un intervento di carattere straordinario ed emergenziale e che non è una risposta definitiva. Per le figure non ricoperte su cui c’è diposnibità in gradutoria verrà fatto nei tempi e nei modi una pianificazione di bandi, come nel resto della Pa, in accordo con le Finanze pubbliche e la Direzione pubblica. Abbiamo avuto già un primo incontro con sindacati e rappresentanti del personale per ribadire che nei prossimi mesi ci attiviamo per i primi bandi. Ribadisco questo strumento verrà utilizzato per non permettere una interruzione del servizio, per una figura su cui non c’è possibilità di reperimento tra residenti e cittadini. A Canti sulla libera professione: è giusta la distinzione giuridica, ma sul fatto che un regolamento non valga niente avrei qualcosa da dire. Sono regole riconosciute. Sull’eccessiva burocrazia: speriamo che le problematiche procedurali siano superate.

Comma 16. Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 – Piano Regolatore Generale (PRG) – per attuazione di interventi rivolti alle imprese, finalizzati allo sviluppo economico ed occupazionale della Repubblica di San Marino”.

Augusto Michelotti, Sds per il Territorio

La proposta di legge che si sottopone all’esame del Consiglio Grande e Generale ha per oggetto modifiche al vigente Piano Regòlatore Generale (P.R.G.) – Legge 29 gennaio 1992 n.7.

Le modifiche al P.R.G. previste dal progetto in esame sono finalizzate ad apportare l’adeguamento necessario al vigente strumento di pianificazione territoriale per consentire l’ampliamento di alcune zone produttive nel Castello di Chiesanuova, con relativa compensazione nell’ambito delle aree naturalistiche tutelate e delle aree di tutela idrogeologica e dei beni’I geologico-paesistici.

Le aree che verranno trasformate in zone produttive sono adiacenti ad insediamenti produttivi esistenti determinandone l’ampliamento, e consentendo il potenziamento e lo sviluppo di realtà industriali consolidate con importanti ricadute sul piano occupazionale. A tal proposito, si evidenzia che l’approvazione definitiva dei Plani Particolareggiati e relative varianti che andranno a disciplinare le aree oggetto di modifica di cui alla presente Legge, prima di essere approvate dalla Commissione per le Politiche Territoriali, saranno subordinate alla preventiva valutazione favorevole del progetto di sviluppo aziendale che le imprese saranno tenute a presentare al Congresso di Stato.

Per consentire la rapida attuazione degli investimenti previsti dalle singole aziende. i tempi per l’approvazione della presente legge sono dimezzati in applicazione dei disposti di cui all’art, 3 della Legge 27 Giugno 2013 n.71 ¬ Legge in materia di sostegno allo SViluppo economico.

In particolare si interverrà sulle zone di seguito dettagliate.

Zona Produttiva di Chiesanuova, area con destinazione ‘zone da attrezzare a verde pubblico’ mq 2.600, ubicata in strada Fontescara, Chiesanuova, verrà trasforata in zona produttiva a piano particolareggiato. (…) cOn tale intervento sarà possibile ampoliare in maniera consistente la capacità produttiva esistente determinando l’assunzione di personale con varie copetenze e permettendo un consistente svilupo aziendale.

Zona produttiva di Galavotto e Aree naturalistiche tutelate. Si trasforma un’area a destinazione agricola (mq 5.920), situata all’interno del perimetro dela zona naturalistica tutelata, in zona produttiva a piano particolareggato ubicata in strada delle Seriole, località Galavotto. Anche in questo caso si è scelto di favorie le proposte di ampliamento per il rilancio delle attiivtà produttive ivi insediate. Si evidenza a sud con intento di compensazione l’ampliamento della zona naturalistica tutelata che includerà un’area con destinazione “zone a verde esistente” dalla superficie di 36.920 mq”.

Zona R2 20 Gualdicciolo (confine). Si prevede la riduzione della Zona R2 20 Gualdicciolo Confine sempre con intento compensativo trasformando in zona agricola un’area facente parte delle Acque Pubblliche (mq 30.550). La medesima porzione di terreno viene inclusa nelle Aree ad eleata vulnerabilità idrogeologica”.

Nicola Renzi, Sds Affari Esteri

Darei una lettura politica. In questo Consiglio portiamo il Decreto sull’Agenzia per lo sviluppo e queste varianti che vanno incontro alle esigenze di ampliamento di aziende che porteranno incrementi importanti di impiego, si parla di un centinaio di nuove assunzioni. Evidentemente c’è una economia che dà alcuni segnali. Non vuole dire che siamo usciti dalla crisi, ma ci sono aziende che hanno creduto in passato nella Repubblica di San Marino e ancora ci credono e sono disponibili a investire se ci sono le condizioni per farlo. Il Governo sta rispondendo in maniera pronta, se ci sono necessità nell’interesse della Repubblica c’è disponibilità ad intervenire in tempi rapidi.

Srefano Canti, Pdcs

Intervengo sul modo in cui si procede, lei Segretario porta varianti del Prg esistente, quando c’è un Prg aperto. Ancora non conosciamo lo stato di avanzamento del Prg. A Gennaio 2017 lei Segretario ha portato a modifica il decreto del codice ambientale per introdurre la valutazione ambientale strategica, la Vas, è operativa? A mio avviso non credo perché il decreto di attuazione non mi risulta sia stato fatto. Chiedo chiarezza su questo, se no incappiamo in una procedura non regolare. Nel merito della proposta presentata: da una parte l’esigenza dell’azienda, dall’altra non capisco la necessità di portare avanti la compensazione ambientale che non è prevista in nessun articolo di legge. E lo dico perché il Castello di Gualdicciolo- con tutta la zona produttiva, la Cartiera, l’Antenna è uno dei Castelli più martoriati- con quella compensazione si elimina una bretella stradale che doveva portare via il traffico pesante dalla zona centrale di Gualdicciolo. Non credo i cittadini di Gualdicciolo siano contenti. Cosa ne pensano poi i tecnici del nuovo Prg, condividono la necessità di fare questa modifica?

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Sgombro il campo e sottolineo la condivisione di una iniziativa che va in direzione di rispondere alle esigenze di ampliamento delle aziende. Bisogna interrogarsi però su tutto l’ampliamento di carattere industriale suddiviso nei Castelli, voglio sapere se il pensiero suo, Segretario, e dei tecnici del nuovo Prg: se tutte le aree industriali attuali devono esistere, se a Chiesanuova deve esistere nei prossimi 20 anni un polo industriale, se così deve essere a Montegiardino, Valdragone etc… . Capisco non c’entri nulla nel ragionamento specifico, quella attività trova il mio consenso, ma vorrò poter lavorare in futuro su qualcosa di programmatico e ordinato rispetto all’espansione delle aree industriali, commerciali e artigianali. Sul commento del Segretario Affari esteri: attenzione a lanciare slogan sul fatto che il paese sia ripartito, era riportatito tempo fa, poi ha subito dei contraccolpi, mi auguro ora riparta però in modo diverso da come si sta facendo da un anno e mezzo a questa parte.

Sandra Giardi, Rete

Le imprese in territorio, se incentivate e aiutate, danno lavoro a centinaia di persone, lo ha sottolieneato il segretario Renzi (a cui ricordo che Ap, a colpi di varianti e storture alle leggi, ha portato il polo del lusso in territorio). Il progetto di legge va a modificare le destinazioni di area di due Castelli, ci troviamo di fronte a un territorio dove il costruito è sovrastimato rispetto alla domanda effettiva, non entro nel merito delle richieste delle aziende è di buon auspicio ci siano aziende in territorio che ancora sperano in una ripresa economica ma questo non deve far pardere di vista che si interviene su terreni con alto rischio di frane e con problemi idrogeologici.

Roberto Giorgetti, Rf

Le iniziative illustrate da Michelotti hanno un significato più grande, quello di essere il segnale concreto che il nostro Paese è in grado di fare sviluppo e di fare economia e che ci sono le condizioni per rilanciarsi. Non significa che i problemi sono tutti risolti, devo dire che sono rimasto sorpreso dall’intervento del consigliere Canti, non per le osservazioni sul metodo e sulle procedure, ma rispetto all’assoluta mancanza di visione sul futuro, rispetto alla situazione attuale, in questo momento il nostro Paese ha l’urgenza di creare economia, occupazione, di dare un messaggio a chi è disposto di mettere in campo risorse e fiducia nel Paese e non può aspettare. Al di là di questioni tecniche, mi sembra manchi una visione di fondo. Abbiamo bisogno di mettere in campo iniziative che portino il Paese in avanti. Il problema del traffico pesante si risolve, ma non vorrei si risolvesse eliminandolo del tutto perché non c’è più economia. A Giardi: se ci chiudiamo dentro i confini non potremo mai avere sviluppo, ne sono convinte le stesse categorie economiche, dobbiamo guardare oltre i confini, non limitarci a guardare il nostro orticello.

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