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Ape volontaria, Andrea Lecce (Intesa Sanpaolo) a Radio 24: “Ci aspettiamo 5mila pratiche”

da Redazione

Dallo scorso 13 aprile è possibile fare domanda per l’Ape, il prestito ponte con cui i lavoratori di 63 anni di età e almeno 20 di contributi possono accedere volontariamente al pensionamento anticipato. “Quel giorno sono arrivate 100 domande, il giorno seguente eravamo a 700 e oggi (al mattino del 17 aprile, ndr) siamo a quota 1300 pratiche. Stanno avendo una crescita importante”. L’ha raccontato, intervenendo a Due di Denari su Radio 24 Andrea Lecce, responsabile della direzione Sales & Marketing Privati e Aziende Retail della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. L’istituto è l’unico ad aver aderito, al momento, sul fronte bancario, mentre su quello assicurativo sono presenti Unipol e Allianz. “Ci aspettiamo di arrivare – ha proseguito Lecce a Radio 24 – ad un numero prossimo a quello che l’Inps aveva dichiarato: 5mila pratiche entro il 18 aprile perché 5mila sono le persone che effettivamente possono richiedere entro il 18 l’Ape beneficiando anche degli arretrati”. Dal momento in cui viene presentata, la domanda viene valutata dalla banca, che può eventualmente rifiutarla. “Le motivazioni per cui un’Ape volontaria può essere rifiutata sono previste in modo esplicito dalla legge, per cui ci sono delle casistiche particolari” ha precisato Lecce a Due di Denari, aggiungendo che “Il fatto di avere un prestito non preclude assolutamente il fatto di avere l’Ape volontaria. Quello che la preclude è, ad esempio, non aver pagato quel prestito, oppure avere un indebitamento eccessivo, per cui è presumibile che nel momento in cui si gode della pensione poi non si abbia la capacità di rimborsare mantenendo un tenore di vita decente”. Commentando il luogo comune secondo il quale il coinvolgimento degli istituti nell’erogazione dell’Ape non sarebbe che l’ennesimo regalo alle banche, Lecce ha sottolineato che “i margini sono inferiori all’1%. Penso che un po’ tutti gli attori – banche e assicurazioni – abbiano cercato in quel gioco di equilibrio di permettere di fare delle operazioni che siano di mercato e che siano per loro sostenibili, facendo in modo che non sia una semplice erogazione di natura liberale ma che allo stesso tempo le persone non debbano sostenere un costo eccessivo, pur tenendo conto che si tratta di un prestito”.

Lecce ha inoltre chiarito a Radio 24 che l’erogazione dell’Ape non potrà essere in alcun modo abbinata ad operazioni commerciali e che per beneficiarne non occorre esserne clienti: “la banca non può fare delle azioni di natura commerciale come vendere altri tipi di prodotti, perché è rigidamente rispettosa del dettato che prevede l’esecuzione e l’erogazione di un prestito. Noi facciamo questa operazione perché c’è un’esigenza sociale molto importante e come in tutte queste situazioni riteniamo opportuno essere presenti e intervenire”.

Andrea Lecce si è anche prestato a quantificare con una simulazione, per gli ascoltatori di Radio 24, l’impatto sull’Ape dell’assegno pensionistico: “le 1300 persone che hanno già fatto domanda di Ape ci hanno chiesto sostanzialmente 1050 euro al mese, che significa su 33 rate – la durata media – 35mila euro di finanziamento. Questo si traduce in una rata di 270 euro nel momento in cui andranno in pensione. Il tasso di interesse, così come un pezzo di questa rata, possono essere portati in detrazione. Perché il 50% sia degli interessi che dell’assicurazione possono essere detratti”.

“Abbiamo informato le filiali di questo tipo di operatività, per quanto ovviamente tutto debba passare tramite il sito dell’Inps e non tramite le procedure della banca”, ha poi aggiunto in conclusione a Radio 24, sottolineando come l’operazione abbia richiesto importanti investimenti soprattutto sull’interno, “perché quando arriveranno le domande – e stanno già arrivando – dobbiamo rispettare dei tempi precisi: la legge prevede che noi diamo risposta entro il 18 del mese successivo in cui la domanda perviene ed entro il primo giorno di due mesi dopo dal momento in cui abbiamo dato l’Ok si parta con l’erogazione. In sostanza, le pratiche di oggi vengono erogate il 1° luglio”.

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