Home categorieComunicati Stampa San Marino: “Realizzare l’equità fiscale e mettere fine alle misure recessive”

San Marino: “Realizzare l’equità fiscale e mettere fine alle misure recessive”

da Redazione

SAN MARINO – Si sono concluse ieri le assemblee del pubblico impiego dedicate all’analisi del documento relativo alla spending review elaborato dal Governo qualche mese fa. Questa relazione nella sua parte analitica chiarisce molto bene quali siano state le aree di spreco e i fattori che hanno causato la difficile situazione economica del paese; sono centinaia e centinaia i milioni di euro impiegati nel salvataggio del settore finanziario. Si tratta di operazioni che, seppur necessarie, hanno provocato un vero salasso alle casse statali.

In tale situazione permangono intere categorie che contribuiscono poco o nulla al mantenimento dello Stato e dei suoi servizi, tra cui scuola e sanità pubbliche. La situazione creatasi è decisamente intollerabile, e in tal senso i dipendenti PA chiedono a gran voce provvedimenti concreti perché si faccia giustizia. Tutto il mondo del lavoro dipendente chiede questo dai tempi dell’ultima riforma del fisco, ma in questi anni purtroppo non è cambiato nulla, se non il sempre maggiore indebitamento dello Stato.

È pertanto dovere implicito di questo Governo restituire quell’equità tanto anelata dalla cittadinanza, quella fatta da cittadini che adempiono ai propri doveri verso lo Stato e la collettività. È un dovere di questo Esecutivo più che di quelli passati, poiché è retto da una maggioranza che ha vinto le elezioni col patto implicito che si sarebbe inaugurato un nuovo percorso, difficile ma equo nella distribuzione delle difficoltà.

Le assemblee del pubblico impiego chiedono poi, visto che il contratto di settore è fermo da quasi 10 anni, che non si attuino ulteriori misure recessive, che avrebbero effetti negativi sull’intera economia. Le quasi 4.000 famiglie sammarinesi nelle quali entra uno stipendio pubblico hanno rappresentato, in questi anni di crisi, una garanzia di liquidità per il paese. Tutelare questi stipendi è tutelare l’economia del paese.

I dipendenti, rispetto al processo di riforma in atto nella Pubblica Amministrazione, lamentano spesso – da parte di chi sta elaborando le proposte – una scarsa conoscenza di come si lavora negli uffici e dei carichi di lavoro. I lavoratori hanno la sensazione che la riforma sia studiata “sulla carta” e spesso non vi siano stati approfondimenti delle singole realtà, con il rischio di creare vere e proprie situazioni di caos.

In conclusione le assemblee hanno decretato la continuazione dello stato di mobilitazione del settore iniziato lo scorso autunno con la sottoscrizione “IO FIRMO E TU”, e qualora ve ne fosse la necessità, hanno dato mandato alle Federazioni del pubblico impiego CSU di convocare l’Attivo dei rappresentanti sindacali del settore per decretare eventuali ulteriori iniziative.

 

Federazioni Pubblico Impiego CSdL – CDLS

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