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San Marino, CSU: “Ci sono molte incognite sul piano di stabilità”

da Redazione

SAN MARINO – Il confronto tra CSU e Governo sul Piano di Stabilità è partito tra molte incognite, soprattutto sul fronte bancario e recupero dei crediti deteriorati (NPL). “Al tavolo il Congresso di Stato – spiegano CSdL e CDLS – ha ribadito la sua volontà al dialogo con le parti sociali fissando un preciso percorso di metodo. Percorso che si snoda su tre macro-temi: conti pubblici, settore bancario, sviluppo. Contemporaneamente verranno attivati altri sei tavoli di confronto su temi specifici: PA e revisione della spesa pubblica; fiscalità diretta e indiretta, riforma previdenziale, sviluppo economico, turismo e commercio, strategie di rilancio del sistema bancario”.

Dal metodo al merito, la Centrale Sindacale Unitaria ha quindi sottolineato che la relazione del governo sul Piano di Stabilità è in gran parte concentrata sui problemi che attraversano il sistema bancario e in particolare su quelli di Cassa Di Risparmio: “Per questo abbiamo chiesto di avere un quadro più chiaro su tutte le scelte che coinvolgono Carisp e la gestione degli NPL derivanti dal gruppo Delta. Abbiamo anche chiesto di conoscere quali parametri siano stati usati per calcolare la quasi totale svalutazione di tali crediti, tanto da causare un debito di bilancio di oltre mezzo miliardo di euro. Debito che verrà totalmente posto a carico del bilancio Pubblico e quindi dei cittadini, i quali hanno il diritto di conoscere tutti i dettagli della vicenda visto che dovranno accollarsi il debito”.

Gli interrogativi del sindacato ruotano inoltre sulla scelta del Governo di passare dall’annunciata gestione pubblica sammarinese degli NPL all’attuale gestione privata: “Perché questo repentino cambio di strategia? A quali condizioni vengono venduti i crediti Delta? Chi sono i soggetti interessati all’acquisto?”

Elenco che si completa con la richiesta di sapere che fine ha fatto il credito d’imposta, ossia le tasse versate dalle aziende del Gruppo Delta all’Erario Italiano: “Tasse pagate ma in realtà non dovute. Si tratta di una cifra importante, ma che non risulta da nessuna parte”.

La CSU ha quindi incalzato il Governo sul terreno delle responsabilità, chiedendo un impegno preciso: “Va al più presto attivata un’azione di responsabilità penale per individuare i casi di mala gestione bancaria e vanno quindi perseguiti penalmente ed economicamente i colpevoli di questo dissesto”.

Sui temi dello Sviluppo e delle grandi riforme la CSU ha infine organizzato per la fine di aprile un ciclo di cinque assemblee con i lavoratori e pensionati: “Spetta ora al Governo tradurre una generica volontà di confronto con reali e concrete disponibilità di merito. Se questo cambio di rotta rimarrà sulla carta – avvertono CSdL e CDLS – decideremo insieme ai lavoratori e i pensionati le opportune iniziative di mobilitazione e di protesta”.

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