Home NotizieSan Marino Commissione Finanze: la ‘presunta relazione’ su Cassa di Risparmio

Commissione Finanze: la ‘presunta relazione’ su Cassa di Risparmio

da Redazione

Il Segretario Simone Celli: “Un appunto privo di motivazioni e ricco invece di sfoghi e risentimenti, privo di firme e di intestazione”. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – “Non una relazione, ma un appunto privo di motivazioni e ricco invece di sfoghi e risentimenti, privo di firme e di intestazione”: così il Segretario di Stato per le Finanze Simone Celli descrive alla Commissione consiliare Finanze, riunita a Palazzo Pubblico, la discussa ‘presunta relazione’ su Cassa di Risparmio citata dall’ex direttore di Bcsm, Lorenzo Savorelli, sulla stampa italiana, relazione richiesta dalle opposizioni anche nell’ultima sessione consiliare.

Il Segretario Celli quindi apre i lavori della Commissione compiendo un riferimento sull’attualità, per chiarire la natura del “documento” citato dall’ex Dg di Banca centrale. Racconta dell’intervento dello scorso 30 agosto nel Comitato per il Credito e risparmio di Savorelli, data del suo stesso licenziamento. L’ex Dg “ha cercato di accreditare l’idea che gli ‘attacchi mediatici’ (ovvero le fotografie che lo ritraevano in atteggiamenti poco consoni al ruolo) – spiega ai commissari Celli- erano strumentali alle pretese iniziative – per verità del tutto assenti o, quanto meno”, in riferimento a criticità a Cassa di Risparmio. Nel pomeriggio dello stesso giorno , “l’avv. Sommella mi ha inviato una mail cui era allegato un appunto- prosegue il Segretario- scritto su carta bianca, privo di firma e data, con cui analogamente a quanto affermato il giorno stesso da Savorelli, si sosteneva la “strumentalizzazione degli attacchi mediatici e intimidatori” nei confronti “di Bcsm e dei suoi vertici” , per contrastare ‘l’alacre attività'”. Un appunto che lo stesso Celli definisce “irricevibile”.

Il chiarimento del responsabile delle Finanze non basta però ai commissari di minoranza che annunciano, per voce di Teodoro Lonfernini e Francesco Mussoni, Pdcs, la presentazione di una richiesta formale al presidente della Commissione Finanze e al Segretario Celli affinché siano consegnati a tutti i membri dell’organismo parlamentare “i documenti emessi da parte dell’ex direttore Bcsm Savorelli, a partire dalla presunta relazione presentata al termine del suo mandato e con ancora più importanza e necessità, siano consegnati tutti gli atti che hanno generato le azioni su Asset Banca e Cassa di Risparmio, comprensivi degli atti disposti dalla Vigilanza nella persone dai Sommella, Siotto e Granata”. L’acquisizione dei documenti deve avvenire attraverso una commissione per le Finanze £in seduta segreta con la presenza dei membri del Comitato per il Credito e risparmio”. La richiesta è sottoscritta poi da tutti i commissari di opposizione.

Concluso il comma comunicazioni, i lavori proseguono Comma n.2, con la presentazione del Progetto di Legge di iniziativa popolare “Legge su crediti monofase e crediti d’imposta alle banche” da parte di

Karen Pruccoli, cittadino proponente. Dopo un breve dibattito che vede i commissari d’accordo sull’utilità del provvedimento, con qualche dubbio espresso invece sugli emendamenti avanzati dal governo, inizia l’esame dell’articolato che vede l’approvazione all’unanimità di un emendamento concordato all’articolo 1.”Responsabilità civile su monofase”. I lavori si interrompono all’articolo 2 e riprenderanno domani nel pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi.

Comma 1. Comunicazioni

Simone Celli, Segretario di Stato per le Finanze

In data 30 agosto 2017, durante la riunione del Ccr, il Dott. Savorelli fece un rapido riferimento alle criticità del sistema bancario con diretti, ancorché approfonditi, riferimenti a Cassa di risparmio.

Apparve a tutti evidente il tentativo di Savorelli di cercare una nuova legittimazione dopo le numerose e convergenti critiche che, nei giorni precedenti alla riunione, tutti gli schieramenti politici e gli organi di informazione avevano rivolto allo stesso Savorelli e, più in generale, alla sua gestione, di Bcsm e del sistema bancario.

A Savorelli venivano rimproverati- a voler essere diplomatici- i modi poco ortodossi di esprimere il proprio dissenso, l’assenza di fair play e un eccesso di personalizzazione. In risposta a tutto ciò, Savorelli ha cercato di accreditare l’idea che gli ‘attacchi mediatici’ (ovvero le fotografie che lo ritraevano in atteggiamenti poco consoni al ruolo) erano strumentali alle pretese iniziative – per verità del tutto assenti o, quanto meno, marginai- dello Stesso Savorelli e della sua gestione dirette a rilanciare il sistema finanziario.

L’inadeguatezza di Savorelli, anziché superata, è stata anzi confermata dalla riunione del Ccr del 30 agosto. Non a caso i membri Ccr chiesero al direttivo Bcsm di procedere al licenziamento di Savorelli.

Nel pomeriggio dello stesso giorno , l’avv. Sommella mi ha inviato una mail cui era allegato un appunto, scritto su carta bianca, privo di firma e data, con cui analogamente a quanto affermato il giorno stesso da Savorelli, si sosteneva la “strumentalizzazione degli attacchi mediatici e intimidatori” nei confronti “di Bcsm e dei suoi vertici” , per contrastare “l’alacre attività”.

Ovviamente non si trattava di una relazione, sia perché l’appunto era privo di motivazioni, e ricco invece di sfoghi e risentimenti, sia perché come già detto era privo di firme e di intestazione. Ovvio quindi che quell’appunto fosse privo di alcun valore ed altrettanto ovvia appare l’impossibilità di divulgare un documento che di fatto è anonimo. In ogni caso ho io steso comunicato all’Avv. Sommella in data 6 settembre 2017 che reputavo irricevibile quell’appunto e pertanto per quanto di competenza della Segreteria di Stato per le Finanze, formalmente non esiste alcuna relazione del Dott. Savorelli.

Mi preme rilevare infine che sono diventate di dominio pubblico informazioni dettagliate attorno alla corrispondenza elettronica della mia Segreteria, sia in entrata che in uscita. Al riguardo mi riservo ogni opportuna iniziativa a tutela della riservatezza delle informazioni ricevute e scambiate nell’esercizio delle mie funzioni istituzionali.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

L’intervento del Segretario un pò ha cambiato la logica del mio intervento in sede di comunicazioni, ma parto dalle parole del Segretario.

Si è generato in questi ultimi giorni un’attesa notevole attorno a questa relazione, attraverso l’intervista di un signore cacciato dal Paese. Ma è oltremodo relativo anche parlare di una semplice curiosità per quanto riguarda la relazione. Il signore in questione ritiene di averla presentata, se ne è parlato poi in maniera non precisa e oggi Segretario viene qua con una relazione, dopo che abbiamo interrogato le autorità competenti, ma mi consenta di dire che la sua presentazione è superficiale. Se vuole sostenere che è solo uno sfogo, non una relazione, ma solo un appunto consegnato da qualcuno, siccome quel qualcuno era una persona con un ruolo definito, mi fa specie che voi la accogliate in modo così superficiale, a me piacerebbe leggere il contenuto dell’appunto, non perché sono curioso. Attraverso quelli che lei definisce ‘sfoghi’ o ‘appunti’, è infatti passata un’attività intensa di politica da parte vostra, che poi lo avete cacciato via, mi chiedo se è normale che certe cose non siano portate alle istituzioni, come il Consiglio. Lei deve portare all’interno della Commissione finanze ciò per cui sono state intraprese azioni con conseguenze di portata inimmaginabili. Leggiamo insieme quegli appunti, in seduta segreta, si parla di ragion di Stato. Ma oltre la relazione, voglio vedere anche il resto. Anticipo che io e il collega Mussoni presenteremo una precisa richiesta per svolgere in seduta segreta una commissione dove lei Segretario porta gli atti per cui Savorelli ha intrapreso azioni con la Sommella sia nei confronti di Asset che di Cassa. Infine: lei si era preso l’impegno di sentirci periodicamente per dialogare e trovare la figura migliore da nominare quale presidente di Banca centrale, ma io quel dialogo non l’ho visto. Di segnali di fumo e mani tese però ve li abbiamo rivolti .

Iro Belluzzi, Psd

Siamo passati dalla conoscenza di un relazione o carta straccia che sia, alla negazione della sua esistenza fino alla sua ammissione che oggi è derubricata a sfogo del dottor Savorelli, e probabilmente sarà così. Si dice che possa essere considerata una lettera anonima perché priva di firma. La nota inviata dalla Reggenza pro-tempore Fiorini-Carattoni a tutti i capigruppi afferma sia stata spedita il 30 agosto, tramite posta elettronica, all’indirizzo della segreteria Istituzionale una relazione inviata ai Reggenti Zavoli e d’Ambrosio. Da noi non esiste la Pec, ma internamente, di quanto viene trasmesso, si conosce comunque la provenienza e viene protocollata la nota dei Reggenti.

Su Savorelli: le azioni scellerate le abbiamo segnalate più volte dalla minoranza, ma anche quando ero in maggioranza contestai il suo operato, perché avrebbe portato il Paese dove siamo, nella redazione di un piano di stabilità. Mentre prima si parlava di piani di rilancio dell’economia ora, dopo che voi avete costruito un percorso di forte sostegno alle sue politiche, bisogna avviare un piano che parla solo di stabilità, non di rilancio dell’economia. Al di là di quello che può essere il segreto di Stato e i contenuti che possono essere lesivi della stessa Cassa, una volta approvato il bilancio come quello approvato, cosa ci può essere di più?

Federico Pedini Amati, Mdsi

Prima non esisteva nulla, ora viene fuori che Savorelli ha lasciato un appunto, si fa notare che non era firmato, non era su carta intestata. Ma se nella mail di Savorelli allega una relazione, ci attacchiamo al fatto non sia firmata? Ma di cosa stiamo parlando? Prendo atto che si continua a dire bugie, oltretutto la Reggenza in carica ci ha mandato una comunicazione sulla base della nostra richiesta, in cui si dice che agli allora Reggenti arrivò una mail che è stata poi girata al Consiglio direttivo di Bcsm. Di fatto il Cda era al corrente e voi ci continuate a raccontare fandonie. E’ gravissimo che il Segretario alle Finanze ha risposto nero su bianco il falso a un Odg di Dim negando la relazione. Poi a me risulta che all’ora in cui ha mandato alla mail, alle 15, era nel pieno delle sue funzioni, molto prima delle 20, ora di termine del mandato. Io lo ritengo un documento riconducibile a Savorelli perché arriva dalla sua mail personale rivolta a Ccr, Segretario alle Finanze e all’allora Reggenza. Come si fa a dire che doveva essere cestinato? Rinnoviamo la richiesta di poter vedere quel documento.

Altro tema: da qualche tempo a questa parte, con la modifica della legge notarile sulle intestazioni di immobili non stanno avvenendo più vendite, perché in capo ai notai sono poste responsabilità gravose, quindi molti notai non si vogliono giustamente assumere responsabilità che non gli sono proprie. Chiedo come pensate di risolvere questo problema che riguarda anche l’intestazione degli immobili dello Stato. Si deve intervenire per porre rimedio a una legge sbagliata.

Roberto Ciavatta, Rete

Se fossi membro di governo riterrei quella comunicazione sicuramente irricevibile, sicuramente lo è. E’ lo sfogo di una persona che doveva essere mandata via e doveva lasciare per scritto un lascia condotta, per poi denigrare il Paese che per mesi gli ha dato sostengo anche economico e credibilità.

E’ irricevibile formalmente e in quel contesto. Sono d’accordo che una relazione se non su carta intestata non possa essere considerata tale, allo stesso modo vorrei che Celli avesse considerato anche il commissariamento di Asset illegittimo, perché su carta non intestata, come ritenuto allora dal tribunale. Ma attenzione: la Reggenza alla nostra richiesta ci risponde che la mail della Sommella è stata girata al Consiglio direttivo di Bcsm, quindi quella mail deve essere stata protocollata, al di là di questo contenuto inattendibile.

Allora quando la nostra coalizione ha chiesto un comma segreto, contingentato, per giungere a un Odg condiviso, dalla maggioranza ci veniva risposto che c’erano timori di strumentalizzazione. Noi abbiamo risposto che avremmo fatto una conferenza stampa tutti insieme per spiegare le ragioni del comma. E per farlo era ed è indispendabile conoscere i termini della discussione, anche se ritenuti inattendibili. Ma c’era una ragione di opportunità: fare tutti insieme un’azione di difesa al Paese che il governo non stava facendo. Allora Celli aveva risposto a una minaccia evidente con la frase ‘il silenzio è d’oro’, questa è stata la risposta delle istituzioni sammarinesi. Per noi non era sufficiente, come quella del governo, che qualche giorno dopo dice di dare mandato all’avvocatura per una denuncia. Perché governo era parte in causa. Noi abbiamo proposto un’azione di Parlamento. Vi stavamo dando un appiglio che avete buttato via e non capisco il motivo.

Dopo tre “minacce” già mandate sui giornali, mi aspetto prima o poi di trovare la relazione intera pubblicata da qualche parte. Allora l’unico mezzo da mettere in campo – se c’è necessità di difendere il Paese- unica strada che possiamo perseguire è quella di avere elementi per poter rispondere.

Iniziamo a pensare che la condivisione su queste cose qua può essere un valore aggiunto per risolvere le questioni? Solo se si mette a un tavolo, Segretario, ci sarà risposta di Paese e non di parte.

Francesco Mussoni, Pdcs

Dal Corriere della Sera è stato sferrato un attacco atomico. Sono state due bombe atomiche i due articoli sul nostro sistema finanziario che si riferivano alla presunta relazione. Non ho sentito risposta ad un attacco atomico di questo tipo a San Marino da parte di governo e istituzioni, non ho sentito un’adeguata risposta o la previsione di una serie di azioni a difesa della nostra reputazione di Stato. Il problema non è il giallo di Stato e della relazione, il problema è ricostruire una vicenda istituzionale che riguarda il sistema bancario e finanziario e una serie di mesi di attività di Bcsm, in cui l’opposizione da tempo sottolineava l’inadeguatezza degli interventi su Asset e Cassa che al contrario governo sosteneva a spada tratta. Ad un certo punto però, il 30 agosto, tutto quello che è prodotto viene annullato. Il problema è capire perché, dopo l’avvallo totale da governo e maggioranza a tutti gli atti posti in essere dalla vigilanza d Bcsm. Quando si dice che il documento è da ritenersi anonimo poi ho dei dubbi, se il mittente era Sommella, con un ruolo in Bcsm, non so se è anonimo.

Tutti insieme possiamo richiedere che in una seduta di commissione a porte chiuse si possano esaminare documenti prodotti su Asset e Cassa e anche la relazione di Savorelli che il governo dice di essere anonima. Non possiamo evitare la ricostruzione di queste vicende che peseranno sulle prossime generazioni. Bisogna fare uno sforzo nella serietà. Credo abbiamo la maturità e consapevolezza necessaria.

Mi pare al momento non ci sia confronto sulla nomina dell presidente di Bcsm, è bene il confronto riparta. Piano strategico nazionale: leggiamo ci sarà la presentazione ad aprile alla cittadinanza, ci si può rendere conto che è un tempo che non consente un’ipotesi di lavoro costruttiva delle opposizioni. Spero non sia un prodotto totalmente finito. Se così fosse, non riusciamo a condividere interventi strutturali forti.

Anticipiamo la richiesta- speriamo sottoscritta da tutti- al governo della documentazione segretata in seduta segreta e speriamo il presidente si faccia garante di un incontro anche con il Segretario per l’Industria perché siamo venuti a conoscenza dell’accordo con l’azienda cineze Zte, speriamo non ci sia anche qui segretezza, ci piacerebbe vedere l’accordo in Commissione e discuterne.

Tornando alla relazione: invito a non chiudersi a riccio, possiamo dire che sia infondata, ma per capire cosa è successo e che partita hanno giocato alcune figure dirigenti di Bcsm dobbiamo leggere le situazioni.

Roberto Giorgetti, Rf

Mi sembra che dal punto di vista strettamente istituzionale, quei documenti redatti dal dott. Savorelli non esistano. Non che non esistono concretamente, ma sono redatti in maniera impropria e addirittura nulli. Quindi che non possano avere una veste tale da essere discussi nelle istituzioni. Non vedo nessun tipo di incongruenza quindi. Nessuna scorrettezza istituzionale.

Il direttore Savorelli il 30 agosto era dimissionato, ispirato da queste circostanze avrebbe redatto un documento. Riportiamo il tutto in percorsi di una logica: in quale veste avrebbe redatto questo documento relativo a questioni di Cassa, che istituzionalmente è dichiarato nullo? Come vigilanza? Allora avrebbe scritto come capo della vigilanza una mail alla Reggenza? Oltretutto, a San Marino non esiste ancora la posta certificata. Credo qualcuno abbia perso la testa. Li avrebbe redatti come direttore di Banca centrale? Allora avrebbe dovuto portarli nel Cda di Cassa, e anche in quel caso, il suo interlocutore è la Reggenza?

Savorelli voleva vendicarsi o creare problemi o portare all’attenzione elementi che non ha divulgato prima? Non lo so dire, ma nemmeno mi pare volesse portare un servizio. Va rimarcata la non congruenza istituzionale e la confusione di ruolo di non poco conto. E con queste premesse si chiede che il documento sia discusso in Aula. Quale può essere l’intendimento? Ho molte perplessità, non ne colgo l’utilità.

Alessandro Mancini, Ps

Chiedo al presidente di farsi portavoce con il Segretario Zafferani di fare in Commissione un’aggiornamento sull’audizione con i vertici di Aass e un riferimento sui settori della comunicazione. Piacerebbe anche me venire a conoscere dell’accordo con l’azienda Zte, che potrebbe essere il primo atto importate del govermo. Tuttora ci sono difficoltà nel sistema Tlc, mi auguro con questo accordo arrivino risposte celeri.

In merito al riferimento del Segretario Celli c’è poco da aggiungere. Registro un certo imbarazzo del collega Giorgetti di dover giustificare una situazione semplice. Lei, capogruppo, era assente in quei giorni in Consiglio quando chiedemmo di poterci fermare un attimo per fare un comma ad hoc per affrontare la questione degli articoli del Corsera come Stato. Avevamo apprezzato l’intervento di Celli, ma abbiamo detto che non bastava, serviva la posizione del Parlamento. Sicuramente la relazione di Savorelli era un atto di follia, ma bisognava difendersi dalle sue ‘ pataccate’. per questo era necessario avere conoscenza dei contenuti, per difendere il paese. Abbiamo chiesto solo di visionarlo, non di farci le fotocopie. Credo Savorelli sia ancora un problema, per questo bisogna poterci difendere dalle pataccate che probabilmente ha scritto, non c’è intenzione politica di fare confusione. Quel documento purtroppo esiste, è un allegato a una mail con un mittente. Ce lo leggiamo, e tutti insieme diamo una risposta. Partono le azioni giudiziarie e ci fa piacere, ma potremmo essere più forti se ci difendiamo tutti insieme e non solo una parte.

Luca Boschi, C10

La relazione non merita l’importanza che voi le attribuite, di dichiarazione del genere Savorelli ne ha fatte diverse, bisogna ricordarsi le circostanze in cui è stata prodotta quella comunicazione. Savorelli era nell’occhio del ciclone per il suo gesto al Meeting di Rimini e sapeva di essere in discussione. Come si è cercato di fare in Consiglio Grande e Generale della settimana scorsa, è importate che tutto l’arco politico prenda posizione evitando lo scontro politico, concentrandosi sulla risoluzione dei problemi.

Comma n.2 Progetto di Legge di iniziativa popolare “Legge su crediti monofase e crediti d’imposta alle banche”

Karen Pruccoli, cittadino proponente

L’Articolo 2 del provvedimento è stato accolto in Finanziaria per l’istituzione di un comitato di sorveglianza, composto da tre membri, con il compito di sorvegliare che il recupero crediti dell’imposta avvenga nel modo corretto. Esprimiamo soddisfazione che l’articolo 2 sia stato recepito, ma ci chiediamo se oggi ci sono dei dati e se il comitato abbia relazionato semestralmente con il Congresso come previsto, per verificare se il comitato di sorveglianza ha tutti gli strumenti necessari per svolgere il proprio compito.

Rispetto al primo articolo si parla di responsabilità civile nei confronti degli Amministratori di società che hanno chiuso con i debiti monofase ancora da saldare. Lo Spirito di questo Pdl era di dare il messaggio che il tempo dell’impunità è finito, affinché la politica si possa interrogare su chi ha creato i ‘buchi’ e per dare un messaggio alla cittadinanza, in un momento in cui si parla di inasprimento fiscale e di sacrifici, non vogliamo si parli dei soliti furbi che restano impuniti.

Simone Celli Sds

Ringrazio la signora Pruccoli per la presentazione del Pdl, depositato un anno fa. Abbiamo predisposto alcuni emendamenti. All’articolo 1, considerando per esempio che l’esercizio dell’azione di responsabilità crea un carico di lavoro non previsto dall’Avvocatura di Stato, occorre intraprendere azioni legali di questa natura quando ci sono ragioni di sostenibilità economica e di carico lavorativo. Abbiamo inserito termini di prescrizioni, ampliandoli, dando maggior salvaguardia. L’Articolo 2 il governo intende di abrogarlo, in quanto approvato in sede di bilancio, credo entro giugno-luglio ci sono le condizioni per un primo riferimento del Comitato di sorveglianza.

Ci sono altri due emendamenti connessi alla filosofia che ha portato questo articolato di legge, l’articolo 2 aggiuntivo 2, l’anagrafica dei debitori, come avviene in altri Paesi, per un elenco pubblico disincentivante per i ‘furbetti’ di monofase, igr, bollette…etc. All’articolo 3 un emendamento tecnico sui componenti della commissione di verifica sui rimborsi monofase.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Non si è mai data concretezza ad un’azione di recupero vero e proprio su quanto esigibile, decine e decine di milioni di euro, mi ero fermato alla stima di 170-180 mln di euro. Una buonissima parte dei crediti vantati per l’utilizzo dell’imposta monofase non sono più esigibili e mi auguro ne siano consapevoli i cittadini. Non sono esigibili perché generati da operatori che a San Marino non ci sono più. È un dato di fatto. Delle società che hanno generato quei debiti, non ne sentiamo più nemmeno l’odore. In altri casi sono inesigibili per questioni di forma amministrativa o per ‘incagliamento’ giuridico o amministrativo e le conseguenze non sono ancora risolte. Non si è mai voluto adottare un’azione precisa perché per una parte non esigibile non c’era più ragion d’essere, d’altra parte la politica non ha voluto agire. Ecco perché dico che oggi voi riempite un vuoto che qualcuno ha contribuito in modo indiretto ad allargare. Il nostro gruppo non ha perplessità, né emendamenti sul testo, è un aspetto talmente tecnico e amministrativo che qualunque cosa si faccia da oggi in avanti va bene. Un paese che non è in grado di controllare nemmeno i crediti di cui può vantare, non può offrire più di tanto in termini di servizio alla collettività. A noi in linea generale il provvedimento va bene, va bene che oggi siamo in grado di fare un ragionamento pieno sul funzionamento del sistema monofase, oggi anche molto in discussione.

Luca Boschi, C10

Esprimiamo soddisfazione per il segnale che vogliamo dare alla cittadinanza, che l’era dei furbetti è finita, c’è maggiore attenzione anche a livello normativo da parte di questa classe politica, maggioranza e opposizione , è più attenta affinché nel paese ci sia economia sana.

Federico Pedini Amati, Mdsi

Nel 2012 il dato del credito monofase emerse su risposta ad una interpellanza mia e del collega Crescentini,

allora era pari a 380 mln di euro, va detto parte dovuta a crediti passati e riconducibili alla compensazione tra monofase da pagare e al credito che all’atto dei dati dell’ufficio tributario risultavano totalmente debiti, quando in realtà totalmente non lo erano. Ciò non significa che il rimborso era adeguato e andava verificato. Allora venne incaricato Gumina di recuperare debiti che procuravano la somma totale del credito imposta, ovvero il mancato introito delle banche. Poi nasce il comitato di sorveglianza che ha il compito di verificare e di riportare quei numeri all’attenzione del Consiglio grande e generale o dei commissari della Commissione Finanze. Anche io invito quanto prima all’interno dell’Aula a rappresentarci in numero esatto lo stato di fatto dei crediti di imposta. Sui crediti monofase, sono contento che l’iniziativa sia partita da una legge di iniziativa popolare, ma chiedo alla proponente se è d’accordo sulle modifiche degli emendamenti del governo che stravolgono la legge originaria di iniziativa popolare, rispetto in particolare alle azioni di responsabilità dei sindaci e revisori per importo oltre 10 mila euro. Qui troviamo oltre 300 mila euro. Per me si deve trovare una via di mezzo, ma non si può andare dietro alla logica che l’avvocatura dello Stato non si deve attivare per recuperare somme superiori a 10 mila euro – in questo caso proposti dal governo inferiori a 300 mila euro- perché non ci sono i modi e i tempi per farlo. Chiedo di mantenere l’indicazione originaria dei cittadini e affiancare magari all’avvocatura dello Stato altri organi.

Francesco Mussoni, Pdcs

Mi fa piacere sia una legge di iniziativa popolare che non ha colore. La proposta di legge ha certamente spunti comprensibili e anche legittimi, finalità nobili, e va sostenuto. Al tempo stesso è una modalità difficile da perseguire, vedremo le correzioni possibili articolo per articolo. Sul tema monofase, chi c’è stata prima al governo e in maggioranza e opposizione non è che se ne sono fregati, è un tema che è un macigno in termini numerici e che neanche questa legge risolve, ma è bene provarci. Segretario, sarebbe necessario qualora il provvedimento andasse avanti, ci fosse una quantificazione precisa sia del credito monofase che del credito di imposta. Sulla riservatezza credo bisogna stare attenti, la riservatezza è anche un valore. Non si può andare nella direzione di sistema che tutti sono spiattellati sui giornali, temo si rischino liste di proscrizione. Si dà per scontato che chi non riesca ad onorare i propri debiti sia un delinquentello, non è detto, la crisi, le situazioni difficili hanno determinato condizioni di difficoltà, non è che questa dinamica si risolve con gli elenchi, ma con il buon funzionamento degli organismi già preposti.

Roberto Giorgetti, Rf

Su questo Pdl si sta sviluppando un confronto interessante. Contributi dipendenti, multe, ci sono una serie di tipologie che ancorano il provvedimento in un quadro più ampio che l’imposta monofase. Ci sono aziende che non hanno versamenti di imposte indirette significative, ma su altri fronti hanno sviluppato sbilanci notevoli, per esempio i call center, in passato si sono avute questioni spiacevoli. Non ritengo negativo cercare di includere una prospettiva più ampia non limitata al discorso monofase. Credo sia anche più garantista. Sul discorso dell’importo: da 10 a 300 mila euro le dinamiche di volumi in gioco possono cambiare, dovremmo fare una riflessione. Ma poiché è difficile strutturare un inquadramento definitivo, è opportuno introdurre elementi di flessibilità e verifica, si potrebbe prevedere un riferimento una volta l’anno e la possibilità di intervenire con un decreto delegato per rendere l’intervento più incisivo, per scegliere soglie di riferimento adeguate. Da valutare con attenzione poi se partire con un’azione una volta individuata la soglia o se valutare alla luce della loro non esigibilità.

Repliche

Sds Celli

Le tematiche sollevate sono complesse e da affrontare in termini normativi. La questione della soglia deve essere compatibile con l’azione della Pa, diversamente si potrebbero fare azioni anche per un euro. Il Governo può disporre una delega per varare una volta l’anno un decreto per verificare se l’importo superiore a 300 mila euro possa essere ridotto. perché notiamo che l’impatto su Pa sia sostenibile. Sul comitato sorveglianza è prevista un’audizione in Commissione. Ci sarà disponibilità a verificare se il comitato non ha potuto eseguire correttamente la propria attività o non è riuscito ad avere efficacia, allora si potrà valutare come intervenire alla luce dei risultati. Sul credito di imposta: il comitato riferirà la situazione sui crediti degòo istituti che ne hanno avuto beneficio, sul credito monofase verificheremo con un censimento su quanti ne vanta ancora lo Stato e faremo un riferimento

Karen Pruccoli, proponente

Ringrazio il Segretario e la Commissione per il dibattito e gli spunti di riflessione. D’accordo con le considerazioni di Lonfernini sulla difficoltà dell’esigibilità di molti di questi crediti, il segnale che questo progetto di legge voleva dare era un messaggio, non tanto a chi in passato è stato furbo, ma soprattutto per chi oggi viene a investire in Repubblica, non deve fare il suo comodo, ma operare seriamente

Non sarà facile recuperare dal passato, ma deve essere un segnale anche per il futuro.

D’accordo sulla tutela della privacy per non criminalizzare i cittadini sui giornali, per evitare una gogna mediatica nei confronti di chi aveva poche migliaia di euro di debito. Mi sta bene l’elenco debitori ma con tutte le tutele del caso. Ci auguriamo, come ha suggerito Celli, che nel più breve tempo possibile il comitato sorveglianza e altri organi possano relazione su stato crediti imposta e monofase.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento