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Bitcoin, mercato in espansione ma attenzione a cosa si sceglie

da Redazione

Gli esperti di Funny Gain: “Si affermeranno solo i progetti seri e spariranno gli altri”. “Ci sono progetti da 70 miliardi di dollari come Ethereum e altri da 3.000, come Pizzacoin”.

funny gain

 

di Daniele Bartolucci

 

Bitcoin, criptovalute e blockchain non sono fenomeni passeggeri, ma sono destinati ad “espandersi, permeando il tessuto sia economico che sociale”. Ne sono convinti Guido Ricci e Gian Angelo Geminiani di Funny Gain, l’azienda sammarinese che si occupa di intelligenza artificiale che ha organizzato il primo corso sul tema a San Marino (vedi sotto).

 

BITCOIN, DIECI ANNI DI TECNOLOGIA

 

“Innanzitutto”, spiega Guido Ricci, “quando si parla di Bitcoin con la B maiuscola ci si riferisce alla tecnologia, mentre riferirsi al bitcoin con la b minuscola significa parlare della moneta. Tecnologia e moneta sono le due facce della stessa medaglia”. La tecnologia che ha reso possibile la nascita del bitcoin venne presentata a fine 2008 attraverso lo pseudonimo “Satoshi Nakamoto”, tramite la pubblicazione di un white paper intitolato: “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System”. In quel documento, si descriveva come poter superare il problema del trust e del double-spending disintermediando le istituzioni finanziarie. “L’obiettivo dichiarato”, spiega quindi Ricci, “era quello di creare un sistema di pagamento che potesse funzionare a prescindere dall’esistenza di un intermediario, sia per lo scambio della valuta che per la sua emissione”. Nasce così il bitcoin, la prima criptovaluta rappresentata da un bene digitale che “può essere acquistato, venduto e ceduto a terzi, ma non può essere copiato”. Inoltre, “le logiche di creazione dei bitcoin dipendono dal software che ne regola automaticamente la generazione evitando il fenomeno inflattivo. Ogni 10 minuti circa, vengono generati un certo numero di bitcoin ed ogni 4 anni questo numero si dimezza automaticamente. Ad oggi i bitcoin generati ogni 10 minuti sono pari a 12,5 e comunque”, avverte Ricci, “non sarà mai possibile generare più di 21 milioni di bitcoin in totale. Nessuno può alterare questa logica, che è insita nel software Peer-to-Peer distribuito nelle decine di migliaia di computer presenti in tutto il mondo e che si occupano di gestire la blockchain di Bitcoin”.

 

NON C’È SOLO IL BITCOIN: IN ARRIVO NUOVE REGOLE


“Ad oggi si contano circa 1.500 criptovalute, ma il loro numero cambia In continuazione ed è di difficile identificazione, visto che il mercato non è assoggettato a regolamentazioni precise”, spiega Geminiani. “Gli exchange, ovvero le strutture che si occupano di scambiare le criptovalute con valute a corso legale, erano fino a pochi mesi fa privi di ogni tipo di regolamentazione e questo ha purtroppo dato luogo ad ovvi problemi di sicurezza sugli investimenti. Ma le cose ora stanno cambiando”. L’Italia a maggio 2017 ha equiparato questi exchange agli operatori non finanziari tenuti agli adempimenti antiriciclaggio, con l’obbligo ad esempio dell’adeguata verifica. E “in tutto il mondo i governi stanno regolamentando il fenomeno e questo non può far altro che migliorare il rapporto tra il mercato e le criptovalute, riducendo sempre più l’idea che questi strumenti siano il veicolo con cui gestire capitali irregolari”.

 

NUOVE CRIPTOVALUTE: COME SCEGLIERLE


Nuove regole e più sicurezza, dunque, ma “ciò non toglie”, avverte Geminiani, “che di tutte le varie criptovalute oggi presenti sul mercato, solo pochissime saranno destinate a durare nel tempo”. Ecco perché “quando ci si avvicina ad una criptovaluta è importantissimo valutarne innanzitutto il progetto, poi il market cap ed il transato giornaliero. Progetti come Ethereum che sviluppano una tecnologia dirompente e che ha un market cap di quasi 70 miliardi di dollari, con un transato giornaliero medio superiore al miliardo di dollari, non possono essere paragonati a Pizzacoin, una criptovaluta dedicata alla pizza al piatto, con un market cap di 3.000 dollari ed un transato giornaliero praticamente inesistente. Purtroppo il mercato delle criptovalute è fatto anche di questi eccessi: da quelle dedicate al sesso (Sexcoin) alla Putincoin che rivaleggia con la Trumpcoin, fino a quella della cannabis (Cannacoin) o del diavolo (Evilcoin). Questi progetti hanno solo il triste scopo di provare ad arricchire qualche balordo, e vanno a scapito di una tecnologia come la blockchain. Ben venga quindi un colpo di spugna che cancelli il mercatino delle pulci, lasciando spazio ai progetti seri”.

 

L’ESPANSIONE È GIÀ PREVENTIVABILE


“Blockchain rappresenta qualcosa che il mondo stava aspettando”, spiega Ricci: “Disintermediazione, decentralizzazione e distribuzione dei contenuti, sono i nuovi paradigmi con cui le tecnologie dovranno rapportarsi. Esattamente come agli albori di internet, il mondo si sta trovando di fronte ad un reale cambiamento che modificherà gli asset ad oggi conosciuti. Oggi, proprio come allora, assistiamo alla nascita del caos attraverso il quale emergeranno solo i progetti migliori, destinati a cambiare veramente le cose. Bitcoin ha il grande merito di aver acceso un faro sulla tecnologia blockchain, portandola alla conoscenza del mercato”. Questo non significa che verrà utilizzata quotidianamente per le micro transazioni: “Se la tecnologia su cui si basa non si evolverà superando il limite delle 3 transazioni al secondo sarà difficile. Ma altri progetti potrebbero tranquillamente diventarlo, lasciando a bitcoin il meritato riconoscimento di riserva di valore”. L’anno 2017 è stato l’anno in cui il mercato delle criptovalute si è affermato diventando mainstream, ma “nel 2018 ci aspettiamo l’affermazione dei progetti importanti e la lenta scomparsa di quelli che non hanno alcun merito. Sicuramente il fenomeno delle criptovalute o ancor più della tecnologia blockchain è destinato ad espandersi permeando il tessuto sia economico che sociale”.

 

“ENORMI OPPORTUNITÀ PER PRIVATI E AZIENDE”

 

“Le opportunità sono enormi per i privati come per le aziende”, annunciano Ricci e Geminiani. “Anche se possiamo considerare concluso il periodo in cui bastava acquistare una criptovaluta a caso per vedere i propri risparmi lievitare, il mercato delle cripto può ancora dare tanto. Oggi però è leggermente più complicato, o per meglio dire, è più selettivo. Per chi si vuole avvicinare a questo mondo quindi, diventa sempre più importante acquisire quelle competenze che gli permettano di valutare i progetti e decidere in autonomia come approcciarvisi. Le aziende invece hanno a disposizione una tecnologia che fino a poco tempo fa non esisteva (o meglio, non era ancora così conosciuta). Una tecnologia che sviluppa un potenziale enorme e che può fare la differenza, anche dal punto di vista della competitività”.

 

IL 24 MARZO A LEZIONE DAI “GURU”


“Blockchain e Bitcoin tra rivoluzione tecnologica, rischi e opportunità”, questo il titolo del corsi che si svolgerà il 24 marzo a San Marino, rivolto a chi non conosce le criptovalute o ne ha sentito parlare e vuole approfondirne il tema. I relatori saranno professionisti di Funny Gain, che da anni si occupa di intelligenza artificiale, chat bot e mining di criptovalute. Per informazioni e registrazioni: www.bitcoinguru.online, biglietti scontati per i primi iscritti.

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