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1 e 2 centesimi, anche la Repubblica di San Marino dice addio

da Redazione

Dal 1° gennaio vengono coniati solo per le “confezioni speciali”. Rimarranno comunque in circolazione quelli “emessi” tra il 2002 e il 2017.

serie fondo nero

 

di Alessandro Carli

 

Sicuramente per tutto il 2018 la Repubblica di San Marino continuerà a far coniare dalla Zecca di Roma anche le monetine da 1 e 2 centesimi, anche se non finiranno nei portafogli delle persone.

Mentre in Italia il Decreto numero 50 del 2017 (l’emendamento Boccadutri) è stato convertito in Legge, ufficializzando di fatto dal 1 gennaio 2018 la sospensione del conio delle monete da 1 e da 2 centesimi, sul Titano “i centesimini” continueranno a essere prodotti, ma non per l’uso “comune”: di fatto rimarranno in circolazione quelli coniati dal 2002 sino al 2017.

La conferma arriva dall’Ufficio Filatelico e Numismatico: “I tagli da 1 eurocent e da 2 eurocent non verranno messi in circolazione e si troveranno solo nelle confezioni speciali per i collezionisti” spiega la Dirigente dell’UFN, la dottoressa Gioia Giardi.

Ovviamente le “monetine astucciate”, poiché hanno valore legale, potenzialmente possono essere “utilizzate” anche per gli acquisti quotidiani.

 

SAN MARINO HA CAMBIATO FACCIA


Il 2017 è stato un anno di “svolta”. Dopo 15 anni (l’euro è entrato in vigore nel 2002) gli Stati possono decidere di cambiare le facce delle monete divisionali. Dallo scorso anno quindi le nuove monete sammarinesi si presentano con la raffigurazione di celebri opere d’arte e monumenti quali il Santo Marino, particolare di un olio su tela di G. B. Urbinelli (2 euro), la Seconda Torre (1 euro), il ritratto del Santo Marino, particolare di un dipinto di E. Retrosi (50 centesimi), le Tre Torri (20 centesimi), la facciata della Chiesa e del Convento di San Francesco (10 centesimi), la Chiesa dei Cappuccini (5 centesimi), la Porta del Paese (2 centesimi) e lo stemma ufficiale della Repubblica (1 centesimo). Sempre nel 2017 la monetazione divisionale fior di conio ha avuto una tiratura di 23.000 esemplari.

 

IL 2018: UN PO’ DI NUMERI


Ad avvallare le parole dell’Ufficio Filatelico e Numismatico, il Decreto Delegato numero 12 del 26 gennaio 2018, che definisce le “caratteristiche tecniche delle monete in euro, fior di conio, millesimo 2018” in conformità a quanto stabilito dalla Convenzione Monetaria. Tale Decreto è integrato dal Decreto Delegato n.19 del 22 febbraio 2018 il quale all’articolo 2 prevede che tali monete “sono poste in circolazione a partire dal 17 maggio 2018”,

L’art. 3 è dedicato al “quantitativo massimo di coniazione di ciascuna moneta” che per l’anno in corso è il seguente: 30 mila da 1 centesimo, 25 mila da 2 centesimi, 30 mila da 5 centesimi, 25 mila da 10 centesimi, 525 mila da 20 centesimi, 1 milione e 125 mila da 50 centesimi, altrettanti da 1 euro e 31 mila da 2 euro.

Ne consegue che vedremo in circolazione solo i tagli da 20 centesimi, 50 centesimi e da 1 euro.

 

ITALIA: IL PROBLEMA DEGLI ARROTONDAMENTI


In Italia le “monetine” in circolazione continueranno ad avere valore legale anche nel periodo di sospensione. Le Legge prevede inoltre che l’importo del prezzo venga arrotondato “a tutti gli effetti” per eccesso o per difetto, al multiplo di cinque centesimi più vicino.

Nel caso in cui invece un prezzo dovesse essere pagato tramite carta di credito, bancomat e simili, questa regola non si applicherà perché il pagamento elettronico rispecchierà quanto previsto, senza arrotondamenti.

Insomma, nel pagamento “telematico” i centesimi resteranno. Secondo Altroconsumo.it “la sospensione del conio di queste monete potrebbe comportare un risparmio di 20 milioni di euro da usare per l’ammortamento dei titoli di Stato”.

L’impatto della norma sarà monitorato dal Garante dei prezzi che dovrà riferire su base semestrale al Mef le eventuali anomalie che saranno segnalate all’Antitrust.

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