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Una sammarinese visionaria dà il benvenuto a Mr Mohamed Ali Turki

da Redazione

SAN MARINO – In un percorso di formazione e crescita professionale, ho attraversato il mondo sindacale e quello datoriale durante i miei primi vent’anni di lavoro, assetata di progetti che potessero fare la differenza nei luoghi di lavoro in cui mi impegnavo. L’approdo nel mondo delle istituzioni, che mi ha vista partecipe nei miei ultimi otto anni di impiego, mi ha consentito di accedere a quella visione di insieme indispensabile per affrontare le sfide che la competizione globale impone a tutti i Paesi nel perseguimento del loro sviluppo.

Quando ieri sera ho ascoltato Mr Mohamed Ali Turki illustrare la sua visione e i suoi propositi di investimento a San Marino, ho provato al contempo una fortissima gioia e altrettanta frustrazione.

Ho fortemente creduto alla necessità di dotare San Marino di un aeroporto internazionale ed ho personalmente contribuito ai progetti sulle aree di sedime aeroportuale affidate a San Marino dallo Stato Italiano all’interno dell’aeroporto di Rimini, seguendone il complesso divenire nelle fasi negoziali con l’Autorità Italiana dell’Aviazione Civile e il Ministero dei Trasporti, e sullo sviluppo dell’aerodromo di Torraccia attraverso lo studio di fattibilità commissionato alla struttura tecnico-progettuale dell’Enac.

Il concetto di one-shop-stop era a base dell’Agenzia per l’attrazione degli investimenti diretti esteri a cui ho dedicato energie e progettualità, lasciata nelle mani della nuova Segreteria di Stato per l’Industria. Un progetto che ha trovato grandi difficoltà di realizzazione per la ritrosia di una parte del Congresso di Stato a toccare e coinvolgere la rete diplomatica e su cui negli ultimi anni ho trovato una fattiva collaborazione dalle Segreterie di Stato maggiormente partecipi nel progetto di Agenzia, quali la Cooperazione Economica e le Finanze.

I temi dei grandi investitori internazionali e della creazione di strumenti a cui essi, con tutte le cautele e garanzie del caso, potessero contribuire per consentire al Governo di riportare il Paese nel solco del progresso, dello sviluppo economico e del benessere sociale mi ha sempre vista parte attiva. Ho incontrato, infatti, investitori e ho discusso con loro le stesse fondamentali argomentazioni presentate e richieste da Mr Turki ieri sera: apertura mentale e predisposizione culturale all’accoglienza; messa a punto di una legislazione attrattiva in termini fiscali; velocità di risposta da parte del Governo.

Con immensa gioia e soddisfazione ho constatato che la mia vision è tuttora quella giusta e le mie energie erano ben incanalate, nonostante non fossi altro che un umile pedone in una scacchiera in cui alfieri, cavalli e torri poco condividevano sulla strategia di salvataggio del re ovvero il Paese.

Al contempo, però, con grande frustrazione ho riflettuto su quanto nella nostra realtà appaia essere una chimera l’aspettativa di immediatezza nelle risposte che ogni Governo è tenuto a dare qualora intenda perseguire lo sviluppo del suo Paese. E il pensiero va con amarezza ad un importante progetto di investimento nel settore turistico, avanzato da un investitore internazionale, che oggi potrebbe essere complementare a quello di Mr Turki e rivelarsi strategicamente ancor più impattante per il posizionamento di San Marino nell’arena globale; un progetto che ai miei occhi è testimone del malfunzionamento e dell’inefficienza dei gangli decisionali di questo Paese.

Caro Mr. Turki, con viva aspettativa condivido con lei speranze e obiettivi sul futuro di questo Paese. Spero di poter fare presto la sua conoscenza!

 

Silvia Della Balda

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