Il decreto numero 148 è stato ratificato con 28 voti a favore e 12 contrari. Il report di San Marino News Agency.
SAN MARINO – Nel pomeriggio del 26 febbraio viene concluso l’esame dei decreti delegati. Per primo, si riapre il dibattito sul decreto 148 per l’istituzione dello Sportello Unico, che viene infine ratificato con 28 voti a favore e 12 contrari. Con il decreto n.5 -che fissa la soglia delle 50 residenze elettive annue rilasciabili- la minoranza coglie l’occasione per dichiarare il fallimento del provvedimento e auspicarne una revisione, alla luce dei numeri risicati prodotti (solo 2 in sette mesi, dal varo dell’Assestamento di bilancio). Il Segretario di Stato Guerrino Zanotti, conferma il dato delle 2 residenze elettive rilasciate e ricorda che nella Commissione consiliare Affari Esteri di giovedì prossimo è previsto proprio un riferimento in merito da parte del Segretario di Stato Nicola Renzi. Anticipa anche la bocciatura degli emendamenti presentati da Pdcs e Rete, perché ogni intervento di riforma del provvedimento è rinviata alla redazione del Testo unico sulle Residenze. Alessandro Cardelli, Pdcs, e Gian Matteo Zeppa, Rete, presentano gli emendamenti: tra questi la proposta di riportare la concessione delle residenze elettive in capo alla Commissione Affari esteri, piuttosto che lasciarla alla decisione del congresso di Stato, “reo” di eccessiva discrezionalità. Gli emendamenti sono però infine tutti respinti, mentre il decreto è ratificato con 30 voti a favore, 15 contrari e 1 non votante. Ultimo decreto discusso e ratificato è il n. 13, relativo agli obblighi assicurativi per i professionisti medici dell’Iss che ottiene 29 voti a favore e 24 contrari. Concluso il comma 12, visto l’aggravarsi delle condizioni atmosferiche e delle precipitazioni nevose, per accordo dei capigruppo la seduta viene sospesa in anticipo e viene rinviata anche quella di oggi. Il Consiglio Grande e Generale tornerà quindi a riunirsi martedì prossimo 6 marzo- dalle 13 alle 20 e in seduta notturna dalle 21.15 alle 24- e mercoledì 7 marzo dalle 13 alle 20.
Di seguito un estratto degli interventi.
Comma 12. Ratifica decreti delegati e decreto legge
Decreto delegato n.148 “Costituzione dello sportello unico per le imprese”/ratificato con 28 voti a favore e 12 contrari.
Repliche
Guerrino Zanotti, Sds Affari Interni
Procedendo con un decreto non abbiamo forzato l’ordinamento, ma utilizzato una delega già prevista dalla normativa vigente, prima di questa legislatura. Rispetto altre critiche ricevute, come il fatto che non ci sia già una sede unica, credo che il livello di informatizzazione degli uffici e di collegamento, che ci sono già oggi, possa sopperire a eventuali difficoltà di dialogo tra uffici. La semplicità nei servizi passa anche da strumenti come lo Sportello unico.
Non si è proceduto poi a fare un piano del personale in via preventiva, il fatto che vengano accorpati due o più servizi per dare risposte integrate su una stessa materia, probabilmente renderà possibile una risposta più snella di questo servizio e magari si andrà a rivedere il fabbisogno, ma non al rialzo. Anzi, potrebbe accadere che con una nuova organizzazione del lavoro si possa arrivare ad uno snellimento dell’organico attuale.
Intenzione è dare risposte integrate e dare un’interfaccia unica a chi si affaccia agli uffici della Pa, in mododa poter essere dei ‘collettori’ e dare atti amministrativi e risposte in modo integrato.
Pasquale Valentini, Pdcs
E’ sempre difficile per l’opposizione intervenire in un modo che non sia percepito come un ‘fare perdere tempo’. Di fronte a un decreto già in ratifica, non è che si può cambiare l’impostazione, è difficile. Il problema è come si arriva al decreto. A me sarebbe piaciuto vedere per esempio la relazione del gruppo di lavoro che ha prodotto le motivazioni di questo intervento, ascoltare i dirigenti coinvolti nella trasformazione, sapere ‘come’ saranno coinvolti. Con queste premesse è difficile intervenire anche con emendamenti che possono solo dare un aggiustamento, ma c’è già una scatola preconfezionata impossibile da rivedere.
Mimma Zavoli, C10
L’Articolo 42 del nostro regolamento consiliare cita che i consiglieri che hanno interesse diretto nel provvedimento in esame dell’Aula hanno dovere di astenersi dal voto. Io ho preso questa parte e l’ho applicato a questo decreto, visto che sono dipendente dell’ufficio del Lavoro. Confermo quindi la mia astensione dalla discussione e sono intervenuta su questa precisazione.
Marianna Bucci, Rete
Il Segretario dice che questo decreto dà certezza normativa, credo sia il contrario. Non si sa quando sarà efficace. Credo questa sia una delle prime idee pensate da questo governo, ma anche che si è persa l’occasione di inaugurare un nuovo metodo, creare una visione complessiva, anche rispetto alla dislocazione di uffici, fornire una visione a 360 ° su come questo governo intende realizzare questo decreto.
Iro Belluzzi, Psd
Lascia perplessi come in realtà si pensi di poter rendere efficace lo Sportello unico. Ci si ricorda dei governi passati in cui si sono trovate norme che non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati. Come fu votato e ratificato il decreto che dava il là a una riforma Pa che era onnicomprensivo, ancora non è stato raggiunta. E questo mi sembra che purtroppo segua lo stesso approccio e che i risultati forse non saranno raggiunti.
Matteo Ciacci, C10
Le direttive del Congresso servono, ci sarà un lavoro politico-amministrativo importante, noi abbiamo visione di rendere più snelle e certe le procedure per l’avvio di una attività economica, allora è ovvio che non c’è solo lo Sportello unico per l’impresa. Non ci si può limitare a questo, bisogna intervenire sulle legge in materia di commercio, per esempio, sui nostri portali della PA per renderli più snelli, lavorare sulla formazione deo dipendenti…
Guerrino Zanotti, Sds Affari Interni
Sulla mancanza di confronto del decreto: è stato emanato da due mesi, se ci fosse stata una mancanza del governo di confronto su questo tema, nulla impediva alle forze di opposizione di chiedere un confronto, come avviene a più riprese di fronte altri temi. E non gli sarebbe stato negato.
Decreto delegato n.5 Flussi di migrazione per residenze elettive/ ratificato con 30 voti a favore, 15 contrari e 1 non votante.
Alessandro Cardelli, Pdcs
E’ un tema su cui la Dc ha portato attenzione all’Aula in questa legislatura. Presentiamo un emendamento per aumentare le residenze elettive da 50 a 100, perché riteniamo la soglia annuale sia molto ridotta.
Da agosto 2017 quale è stato il riscontro nell’immediatezza di questo Pdl? Il nostro gruppo ha criticato non lo strumento, che condividiamo, ma come sono state create le residenze elettive. Quanto fatto dal governo è totalmente inefficace. Riproponiamo poi un emendamento che abbiamo presentato in Finanziaria per rendere più facile l’accesso alla residenza elettiva, non per chi deposita 600 mila euro in un conto corrente intestato all’Ecc.ma Camera quale somma infruttifera. Noi abbiamo chiesto siano depositati in un conto di un istituto bancario sammarinese in modo siano gli stessi istituti incentivati a cercare investitori.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Il problema nasce nell’aver stilato un articolo del genere in Assestamento di Bilancio e nella metodologia, si vanno a bypassare infatti gli organismi di controllo.
Riportiamo emendamenti per riportare nella giusta sfera democratica qualcosa che può essere una buona cosa. Il fatto che si porti solo in capo al Congresso la scelta di dare residenza elettiva per acquisto dell’immobile o per la cessione di una somma all’Ecc.ma Camera, e il fatto che sia solo il congresso a decidere, pare anche qualcosa di incostituzionale, visto che si dice che il giudizio del governo sia ‘inappellabile’. Esistono infatti la Commissione Affari esteri e il Consiglio dei XII che possono aiutare e approfondire l’esame delle pratiche di chi chiede residenza elettiva, evitando i rischi per lo Stato, ma le loro funzioni sono portate via con un colpo di spugna. Si riattiva così il potere concessorio del governo. Attualmente poi solo due pratiche ci risultano pervenute relative all’acquisto di due immobili. E come potremo sapere se i soldi per l’acquisto di immobili o dentro un conto siano puliti, se la scelta del governo è inappellabile? Certe iniziative sono spacciate per sburocratizzazione, ma sono rese con atteggiamenti antidemocratici rispetto a organismi come le commissioni che fino ad oggi hanno salvaguardato la Repubblica. Invece tutto è in capo al Congresso di Stato e al Dipartimento Esteri. A ciò si aggiunge che si è avuta una forte riduzione delle richieste residenze, non c’è appeal su San Marino in questo momento.
Massimo Andrea Ugolini, Pdcs
Non sappiamo esattamente i numeri delle residenze elettive. Se, come dice Zeppa, sono due, allora sono necessari dei correttivi. Anche noi in fase di Pdl avevamo presentato un emendamento per far sì che non sia il congresso di Stato a portare avanti queste iniziative, ma sia in capo alla Commissione Esteri, per avere minore discrezionalità.
Guerrino Zanotti, Sds Affari interni
Per confermare che le residenze elettive rilasciate come da norma di Variazione di Bilancio sono due finora. Come già previsto dall’Odg della Commissione Esteri, il Sds Renzi relazionerà rispetto al rilascio di queste residenze elettive nella sua prossima seduta, prevista in settimana. Approfitto del dibattito generale su questo decreto per dire che non è intenzione del governo di intervenire, accogliendo emendamenti presentati al decreto sulla struttura dell’articolo di legge di Variazione di Bilancio 2017 in questa sede. La delega espressa in questo atto normativo è limitata a stabilire il numero di residenze elettive attualmente previste. Riteniamo ci sia possibilità di intervenire sull’impianto normativo in sede di formulazione di un Testo unico sulle Residenze per cui il governo ha avuto delega in legge di bilancio 2018. Ci sarà quindi opportunità di discutere sugli interventi da fare su quella materia e sulle residenze elettive in quella sede.
Alessandro Cardelli, Pdcs
Non capisco la volontà di governo e maggioranza di non voler ammettere di aver sbagliato, se è vero che sono arrivate solo due residenze, quando invece dobbiamo portare investimenti e risorse in territorio.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Dite chiaramente che non volete cambiare la legge, Segretario, non portate avanti questa pantomima. Non volete cambiare qualcosa che crea disagi, non è questo un percorso democratico.
Alessandro Mancini, Ps
Affrontando le residenze elettive in commissione Esteri, non si fa altro che valorizzare quel provvedimento e tutelare l’ambito delle residenze. Dite che la Commissione rallenti le pratiche? Se ne fa una al mese, ma se serve, se ne possono fare anche due al mese, non mi si dica però che rallenta l’iter. Poi è ora di valutare la normativa che ha ormai 7 mesi di vita. Se è vero che solo due pratiche sono state concesse, c’è qualcosa che non funziona, va allora verificato dove ci sono gli attriti. Con solo 2 pratiche approvate, significa che il provvedimento non è stato centrato. Sosterremo gli Emendamenti di Rete e invitiamo il Segretario a fare una profonda riflessione sull’attribuzione della Commissione Affari esteri.
Sds Guerrino Zanotti
Non ho detto che gli emendamenti non erano ammissibili e non possono essere presi in considerazione, li discuteremo e democraticamente valuteremo il da farsi, l’Aula valuterà se accoglierli o respingerli.