Home FixingFixing Neni Rossini: “Occorre intensificare il triangolo virtuoso”

Neni Rossini: “Occorre intensificare il triangolo virtuoso”

da Redazione

Il Vicepresidente ANIS: “Più dialogo tra aziende, istruzione e politica”. Parterre du roi al seminario “Università e imprese – Una sfida sinergica”.

ANIS platea 2

 

di Alessandro Carli

 

“L’industria e l’università sono comunità diverse con soggetti, statuti, sistemi e paradigmi diversi ma oggi a nessuno può sfuggite l’importanza crescente del sapere come risorsa individuale e collettiva. Così come a nessun imprenditorie può sfuggire il rapporto strettissimo che corre tra conoscenza e imprese”. Con ottima sintesi e capacità di mettere a fuoco il “cuore” del seminario “Università e impresa – Una sfida sinergica”, il Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Industria San Marino Neni Rossini ha aperto l’evento, organizzato nella sede dell’Associazione e che ha coinvolto, oltre agli Industriali, anche l’Ateneo della Repubblica. Neni Rossini, nella sua introduzione, si è soffermata anche sull’importanza della crescita e dell’occupazione: per riuscire a raggiungere questi obiettivi “serve il cosiddetto ‘Triangolo della Conoscenza’, ovvero una sinergia tra innovazione, istruzione e ricerca. Nella contingenza di questa difficile ripresa economica è fondamentale sviluppare questo dialogo aperto e di concretizzare un altro ‘triangolo virtuoso’, tutto sammarinese, formato da sistema universitario, sistema produttivo e autorità governative”.

Davanti a una sala “Enzo Donald Mularoni” gremita, al microfono si sono alternati esponenti della politica – presenti i Segretari di Stato Andrea Zafferani e Marco Podeschi – ma anche alcuni professori dell’Università e imprenditori.

“L’idea di questa giornata è nata circa due mesi fa: ci siamo interrogati su come mettere a sistema le idee di ANIS, dell’Università e del Governo – ha detto il Segretario per l’Università Marco Podeschi -. E’ solo attraverso una scambio sistematico di informazioni che si può attivare una sinergia”. Il Segretario poi si è soffermato sui progetti di mobilità sostenibile da introdurre in Repubblica. Uno di questi riguarda “le colonnine pubbliche per la ricarica delle automobili elettriche”, che partirà entro la metà del 2018.”Per molte attività economiche il tema dell’energia è strategico. Io credo che vada fatta una profonda riflessione” ha aggiunto prima di concludere affermando che “la politica parla, le imprese fanno”.

“Questo tipo di appuntamenti – ha invece esordito il Segretario per l’industria Andrea Zafferani – deve diventare abituale: è importante avvicinare e far dialogare chi si occupa di formazione e chi la applica”. Per il Segretario di Stato “i Paesi che crescono maggiormente al mondo sono quelli che riescono a creare una connessione tra imprese, università e politica”. La sfida, ha concluso, “è quella di cercare di fare al meglio questa azione di matching. All’Università spetta il compito fi fare innovazione, alle imprese quello di saper utilizzare l’innovazione e alla politica quello di essere capace di fare Leggi che supportino gli sforzi che le imprese fanno”. La parola d’ordine della politica è “semplificazione”. L’auspicio è quello che si trasformi davvero in azioni concrete.

Sul dialogo tra Università, impresa e politica si è soffermata anche la professoressa Karen Venturini: “La condivisione e la valorizzazione della diversità di pensiero è utile. I contributi di idee vanno sempre ascoltate”, senza limiti e senza arroccamenti su posizioni già prese.

Le sinergie, ha evidenziato il Direttore Generale dell’Università Isabella Bizzocchi, “hanno sempre ricadute positive per tutti. L’approccio deve passare da competitivo a collaborativo”.

I professori Riccardo Varini e Michele Zannoni si sono addentrati nelle attività e nei numeri del corso di Design industriale. “Il designer è un mediatore e un interprete di quello che la società e il mercato richiedono” ha raccontato Varini. Ad oggi gli iscritti alla triennale e alla magistrale sono 131. Oltre il 70% dei laureati ha trovato lavoro.

Ai professori Marcello Tarantini e Andrea Grilli il compito di spiegare la ricerca di ingegnerie civile mentre il professor Alberto Ivo Dormio ha raccontato le attività e le opportunità di ingegneria gestionale.

Dopo l’intervento del professor Giuseppe Padula su “Industry 4.0 per le industrie sammarinesi: case studies e la cooperazione tra Università di San Marino e Università di Bologna”, l’Amministratore Delegato di Robopac Enrico Aureli è entrato nelle applicazioni di Industry 4.0, rimarcando l’importanza della simbiosi tra imprese e studenti. “E’ importante instillare nei giovani il senso di appartenenza al proprio territorio. Ricordiamoci però che devono essere cittadini del mondo”. E’ giusto, ha sottolineato Aureli, che studino all’estero: solo così si possono approfondire una serie di competenze. Competenze che poi vanno riportate nel proprio territorio. “Robopac ha bisogno di sviluppare talenti che abbiano una visione globale”. Grande importanza per Robopac – che nel 2017 ha fatturato 300 milioni di euro e che impiega circa 1.400 persone – lo riveste la responsabilità sociale.

Dal dialogo con il Politecnico di Milano e le Università di Bologna e San Marino sono stati realizzati una serie di progetti.

Nel pomeriggio i laureati hanno presentato alle imprese presenti i propri portfolii e le proprie idee. Un modo per ridurre le distanze tra il mondo accademico e quello produttivo.

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