Ci sono ancora oggi dei testi letterari antisemiti che dovrebbero essere superati? Alla domanda della giornalista di Radio 24 Elisabetta Fiorito il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni risponde: “Ce n’è un’intera antologia, superati lo sono dalla storia; ci sono anche testi sacri, i testi non possono essere cambiati, devono essere studiati e definiti per quelli che sono. Per fare un esempio letterario classico e importante “Il mercante di Venezia” di Shakespeare, nome più che autorevole nella storia della letteratura, è un testo sostanzialmente antisemita.”
“MUSSOLINI CURAVA I SUOI INTERESSI”
“Mussolini era uno statista cinico che curava in primo luogo i suoi interessi. Non è mai stato simpatizzante per l’ebraismo. Ha utilizzato gli ebrei, anche cominciando dalle sue avventure extraconiugali, per i suoi specifici interessi. Quando gli faceva comodo coccolarli, l’ha fatto; quando ha capito che era più conveniente per lui emarginarli ed eliminarli dalla società, l’ha fatto senza alcun problema.” Così il Rabbino Capo di Roma Di Segni intervistato da Elisabetta Fiorito per Radio 24, esprime il suo giudizio su Mussolini e sottolinea: “Non è il giudizio di uno storico, ma di una persona che si interessa alla storia.”
“L’ANTISEMITISMO? SEMPRE ESISTITO MA OGGI C’È TROPPA DISINVOLTURA SU QUESTI TEMI”
“L’antisemitismo è un sintomo malvagio di un malessere della società che non se la prende solo con la diversità ebraica, ma con tutte le diversità e di qui innesta meccanismi di intolleranza generale e quindi l’antisemitismo è un sintomo di qualche cosa di molto più profondo e generale. L’antisemitismo esiste, è sempre esistito e si veste continuamente di abiti differenti. Oggi quello che possiamo rilevare nel contesto europeo e italiano è che c’è molta disinibizione su questi temi. Frasi, espressioni, modi di pensare e di comportarsi che un tempo erano vissuti, ma in qualche modo nascosti da una sottile patina di attenzione e di vergogna, adesso non lo sono più tanto.” Così il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni intervistato a Radio 24 da Elisabetta Fiorito, e alla giornalista che lo incalza chiedendo se c’è quindi uno sdoganamento, il rabbino Di Segni sottolinea: “Sì, c’è meno attenzione e più disinvoltura”.
“GIORNATA DELLA MEMORIA È IMPORTANTE, MA LE CELEBRAZIONI VANNO DOSATE, ALTRIMENTI È RISCHIO ASSUEFAZIONE“
La giornata della Memoria “è molto importante perché mantiene la memoria su qualcosa di terribile che è successo ottanta anni fa e che può essere il paradigma di dove può portare l’intolleranza, l’odio, lo spirito guerriero e l’organizzazione tecnologica. E’ fondamentale ricordare, ma bisognerebbe stare attenti a come dosare celebrazioni e ricordi. Benvenute tutte le istituzioni che ci si dedicano, ma ci sono dei rischi, quelli opposti all’oblio, l’assuefazione e la banalizzazione che sono rischi di non poco conto.” Così il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni intervistato a Radio 24 da Elisabetta Fiorito.