Home NotizieMondo Milena Gabanelli a Radio 24: “Non mi candido, la politica è un mestiere che non conosco”

Milena Gabanelli a Radio 24: “Non mi candido, la politica è un mestiere che non conosco”

da Redazione

“La politica è un mestiere che non so fare, faccio anche fatica a capirlo” così Milena Gabanelli, giornalista, alla domanda di Luca Telese e Oscar Giannino sulle voci di una sua possibile candidatura. La Gabanelli, ospite di Radio 24, poi spiega: “Non sono cosi certa di fare bene un mestiere che faccio da tanti anni e che ha una responsabilità cosi limitata, perché non vado a gestire il denaro altrui, figurarsi la politica”.

 

“LA RAI COME UN AMANTE CHE COMPRA GIOIELLI PER FAR TACERE LA MOGLIE”


“Non me l’ha aspettavo, non mi aspettavo che toccasse a me. Quello con la Rai era un grande amore passionale” dice Milena Gabanelli, giornalista, ospite ai di 24Mattino di Luca Telese e Oscar Giannino, su Radio 24, parlando del suo divorzio dall’azienda radiotelevisiva italiana. La giornalista prosegue con l’immagine dei due innamorati: “Ti aspetti che uno ti dica: ‘sai che c’è? Non m’ attizzi più’ e ci si saluta con una stretta di mano. No, invece mi si diceva ‘tu mi fai impazzire!!’ e invece non c’era segnale. Milena Gabanelli poi conclude su Radio 24: “Come quegli amanti che comprano i gioielli alle moglie per farla tacere”.

 

“CON LA GLOBALIZZAZIONE, RISCHIANO I LAVORATORI”


“A tutti è capitato di vedere sul banco un oggetto da 20 euro, come un auricolare per il telefono, venduto a 2 euro. Sperare nelle leggi è doveroso ma io mi appello anche alla sensibilità dei consumatori. Io mi auguro che i Governi si attivino in questa direzione, perché ne risentono tutte le PMI”. Commenta Milena Gabanelli, a 24Mattino su Radio 24 con Luca Telese e Oscar Giannino, il tema della contraffazione e degli squilibri economici che si sono creati nel mercato globalizzato e spiega: “I grandi marchi riescono a sopravvivere perché si rivolgono nel mercato del lusso, quindi è meno problematico per loro e comunque quando aprono gli shop on line sulle piattaforme, le piattaforme richiedono la deposizione del marchio in Cina. Ma per tutti gli altri?”. La giornalista prosegue ancora: “Poi non ti aspetti di venire monitorato in maniera così capillare, qualunque piccola azienda che riesce dopo aver investito in ricerca, aver assunto personale, aver trovato un piccolo prodotto di successo, in tempo reale dall’altra parte viene clonato. Allora la ricaduta di tutto questo poi è ovviamente che devi competere in paesi dove non ci sono diritti, che non sono democratici” Infine, dice la Gabanelli: “Noi abbiamo lottato tanto per acquistare giustamente dei diritti. E siamo di fronte al rischio serio di doverli perdere. Vale a dire per stare sul mercato queste aziende dovranno per forza abbassare gli stipendi e di conseguenza tutto quel che ne deriva.”

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