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Cassa di Risparmio, il Governo smentisce la svendita degli NPL

da Redazione

L’ultimo gossip ha riacceso il dibattito: “Nessuna decisione è stata ancora presa”. La maggioranza: “Apriremo il confronto”. Ma le opposizioni chiedono maggiori garanzie.

 

di Daniele Bartolucci

 

Gli NPL della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A continuano a far discutere, tanto che è stata paventata una loro vendita (o forse è meglio dire “svendita”) a brevissimo, salvo poi venire smentita sia dalla Segreteria alle Finanze, che da diversi esponenti della maggioranza, compresi alcuni Segretari di Stato. Il problema degli NPL, della loro consistenza e della soluzione che verrà adottata, è però ancora tutto da definire.

Ma andiamo con ordine. Nei giorni scorsi, proprio nel momento in cui Governo e parti sociali stanno incontrando la delegazione del FMI, da sempre molto precisa a dare indicazioni sul “problema” della Cassa di Risparmio (sempre presente nei report degli ultimi tre o quattro anni), esce come un fulmine a ciel sereno l’indiscrezione secondo cui la banca starebbe per cedere a una società privata tutto il capitolo dei crediti non performanti ad un prezzo che, seppur sconosciuto, sarebbe molto più basso del valore nominale di quei crediti. Una svendita, in pratica. Subito si alzano gli scudi delle opposizioni, che proprio in questi giorni si trovavano in Consiglio Grande e Generale. Nel frattempo la Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio precisa “di non avere alcun elemento informativo rispetto alla possibilità che il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A. si stia apprestando a cedere in blocco i crediti deteriorati appartenenti alla medesima istituzione bancaria. Pur manifestando piena fiducia verso l’intero C.d.A. di Cassa di Risparmio e riconoscendo a tale organo l’autonomia prevista dalle disposizioni statutarie nell’amministrazione della banca, la Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio ritiene indispensabile il coinvolgimento dell’azionista Stato prima che vengano assunte decisioni definitive su materie così complesse e delicate. Perciò, nei prossimi giorni, la Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio si farà promotrice di un incontro tra tutte le rappresentanze consiliari e una delegazione del C.d.A. e della Direzione Generale di Cassa di Risparmio, affinché si possa sviluppare un confronto sulle possibili modalità di gestione dei crediti deteriorati e sulle ipotesi di implementazione del piano industriale. Nell’interesse generale della comunità sammarinese e, nello specifico, di Cassa di Risparmio”, la Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio “auspica che il livello di conflittualità politica possa attenuarsi, rispristinando al più presto il dialogo e il confronto fondamentali per affrontare in modo corretto e positivo le serie problematiche con cui si sta misurando la Repubblica di San Marino”.

In Consiglio Grande e Generale tutti chiedono spiegazioni al Governo e nel comma comunicazioni, assente il Segretario Celli per impegni proprio con il FMI, la maggioranza e il Governo smentiscono categoricamente l’imminente “svendita”. A parlare per primo è Giuseppe Maria Morganti di Ssd: “Assicuro che non c’è nessuna volontà di cedere gli Npl il 10 gennaio. Ci possono essere state esigenze di valutare e dare valore a una massa di crediti non performanti. Posiamo anche dire che l’opera di monetizzazione sta definendo un quadro migliore di quello definito dai precedenti Cda. E possiamo dire che ad un certo punto della vita di questo istituto”, ha ricordato Morganti, “ai primissimi del 2016, c’è stato il tentativo di cessione di questi Npl per una cifra irrisoria, tentativo sventato dalla proprietà. Questa cifra irrisoria non è più sul tappeto e sappiamo anzi che c’è possibilità di una maggiore valutazione di questa componente patrimoniale. Non c’è intenzione da parte della maggioranza di procedere alla cessione degli Npl senza aver di nuovo interessato il Consiglio su questo tema”. Riguardo invece ai volumi, “la situazione prima era totalmente fuori controllo e ci presentavamo ai meeting promettendo vie di fuga, sarà meglio o no che oggi sappiamo bene quale è la situazione? Ho sentito sparare la cifra di 800 mln di euro, si può invece ragionare sui 500 mln di euro. Sarà bene conoscere la verità e questo è stato fatto. La necessità di avere un’Aula compatta e coesa è fondamentale in termini economici, non avremo credibilità se forze politiche e sociali non si ritrovano uniti di fronte ad un progetto comune. Chi ci troviamo davanti vuole trattare con un Paese convinto di quello che sta facendo”. Dello stesso avvisto Guerrino Zanotti, Segretario di Stato Affari Interni: “Prendo la parola al posto del collega Celli, impegnato con il Fmi, per smentire le notizie apparse sulla stampa rispetto presunte decisioni adottate da Cda e governance di Cassa sulla vendita Npl. Smentisco sia stata presa alcuna decisione in merito. Anzi, c’è la volontà espressa del governo, già annunciata anche nell’incontro di ieri sera dal collega Celli, è stato chiaro che non erano state prese decisioni e che c’era volontà di trovare momenti di incontri su questi temi. Il governo convocherà i rappresentanti di tutti i gruppi consiliari insieme al Cda di Cassa per ragionare intorno a un tavolo sulla gestione degli Npl che sono al momento sotto valutazione di personale competente. C’è impegno di aprire il confronto nei prossimi giorni”.

Dal canto loro, le opposizioni hanno chiesto oltre alla smentita ufficiale anche una presa di posizione formale, tanto che il Pdcs ha presentato anche due Ordini del Giorno specifici: il primo perché il Congresso di Stato intervenga “prontamente per bloccare ogni eventuale iniziativa tesa alla vendita dei crediti “Delta” e dispone che ogni decisione in merito alla cessione dei suddetti attivi debba avvenire esclusivamente se autorizzata con delibera assunta dai due terzi del Consiglio Grande e Generale”. Il secondo perché il Congresso intervenga “prontamente per bloccare ogni eventuale iniziativa tesa a conferire la gestione e l’incasso dei crediti deteriorati di Cassa di Risparmio a soggetti diversi da società pubbliche sammarinesi e dispone che entro il mese di gennaio del c.a. sia avviato un confronto per costituire, con celerità, un veicolo pubblico di sistema che abbia quale attività prevalente la gestione e l’incasso dei crediti deteriorati a favore dell’intero sistema bancario e finanziario sammarinese”. La società sammarinese, da sempre annunciata dal Governo e dalla coalizione Adesso.sm, inoltre secondo il Pdcs, avrebbe anche il possibile vantaggio di ricollocare gli esuberi del sistema bancario e finanziario.

Nel frattempo la stessa Cassa di Risparmio è intervenuta sul tema, ribadendo che non esista “nessun collegamento tra la società Oliver Wyman e i crediti Delta” e “non è prevista alcuna ipotesi di collaborazione fra Cassa e la nota società di consulenza”.

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