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Musei, Palazzo Pubblico, Torri: incasso 2017 vicino al milione di euro

da Redazione

Dal 2014 le “entrate” dovute alla “bigliettazione” sono cresciute costantemente. Nel 2018, oltre all’apertura della Galleria Nazionale, ci sarà una mostra su Marilyn Monroe e Frida Kahlo.

Musei RSM Ceramica

 

di Alessandro Carli

 

La fotografia più che positiva che arriva dall’Italia sulla capacità che hanno i musei statali di generare economia per un Paese – circa 50 milioni di euro in più di incassi tra il 2013 e il 2016 (+38,4%) con un trend ancora in crescita nel 2017 (+13,5%) – ci dà l’occasione per approfondire i numeri registrati dalla rete museale del Titano (Prima e Seconda Torre, San Francesco, Palazzo Pubblico e Museo di Stato) nello stesso periodo di tempo, ma soprattutto capire come e in che modo la bigliettazione può essere implementata. Non tanto a livello numerico – impossibile mettere a specchio il flusso di persone che ha fatto registrare l’Italia (che dal 2013 al 2016 ha visto crescere i turisti museali da 38,4 a 45,5 milioni) rispetto a quelle che hanno deciso di visitare i “luoghi dell’arte” di San Marino: troppo abissale la differenza di offerta tra i due Paesi – quando dal punto di vista delle percentuali.

“La riorganizzazione sta dando i suoi frutti” ha commenta il Ministro della Cultura, Dario Franceschini. Complessivamente l’Italia, nei quattro anni messi sotto osservazione, ha fatto registrare un +18,5%. Nello stesso periodo Rimini, specificatamente per gli spazi del Museo della Città, ha fatto addirittura meglio, +22%, passando da circa 87 mila visitatori del 2013 a oltre 106 nel 2016.

 

SAN MARINO, CRESCONO GLI INCASSI

 

A fornire i numeri del movimento sammarinese, gli Istituti Culturali, con una precisazione in premessa: dal 2014 è in funzione un nuovo sistema di bigliettazione pertanto non è semplice fare un vero e proprio confronto tra i diversi anni. Per facilità di conteggio quindi prendiamo in esame il triennio 2014-2016. Lo “spazio museale” che ha riscosso più attenzioni di più è quello della Prima Torre: sommando tutte le formule della bigliettazione (intero, ridotto, gratuito, gruppi, eccetera) nel 2014 l’attrazione ha visto “entrare” 104.661 persone, 134.203 nel 2015 e 144.134 nel 2016.

La “medaglia d’argento” va alla Seconda Torre con 40.723 tagliandi nel 2014, 37.561 l’anno successivo e 38.913 lo scorso anno. Al terzo posto Palazzo Pubblico con 11.383 biglietti nel 2014, 14.022 nel 2015 e 13.473 nel 2016. Il Museo di Stato si attesta al quarto posto (su cinque). Nel 2014 i ticket sono stati 4.740, 4.884 nel 2015 e 5.245 nel 2016. Il “San Francesco” invece ha registrato 1.744 entrate nel 2014, 2.749 nel 2015 e 1.376 nel 2016.

Complessivamente, nei tre anni, i “biglietti” sono cresciuti, passando da 199.251 del 2014 a 203.141 del 2016. Nell’anno “di mezzo”, il 2015, la bigliettazione aveva raggiunto i 193.419 tagliandi “strappati”. Nel tre anni la variazione percentuale è di poco inferiore al 2% (1,95%), quasi dieci volte inferiore a quella italiana e a quella di Rimini.

Ben più interessanti invece gli incassi complessivi. Il 2014 si è concluso con 782.634 euro, il 2015 con 805.717,50 euro (+3% rispetto al 2014), nel 2016 invece in “cassa” sono entrati 902.087 euro (+12% rispetto all’anno prima). I dati del 2017 sono ancora parziali ma al 31 ottobre, rispetto a 12 mesi, l’aumento percentuale è stato di 20 punti, raggiungendo la cifra di 831.481 euro. In periodo di spending review lineare – ricordiamo che nella Pubblica Amministrazione, per il 2018, è previsto un taglio del 2,5% – il compito di implementare la bigliettazione e offrire eventi comunque di qualità (e che interessino ai visitatori) non è facile.

“I tagli che faremo il prossimo anno – spiega Paolo Rondelli, Direttore degli Istituti Culturali -incideranno soprattutto sulle tipologie delle mostre. Ovviamente non si potrà optare per mostre di un livello alto: dovremo contenerci molto, non penalizzando la qualità. Oltre a questo, dovremo stare estremamente attenti sulla gestione dei musei”. Per quel che concerne i “tagliandi” strappati, “negli ultimi anni – sottolinea il Direttore – la bigliettazione è aumentata. Ci servirebbero lanci pubblicitari come potrebbe essere d’aiuto un intervento sugli orari di apertura. Con un budget limitato che non ci permette di portare a San Marino qualche mostra di un certo spessore ammetto che ci sia qualche difficoltà a ‘catturare’ l’attenzione dei turisti dell’arte e ad aumentare quindi l’attrattività del nostro sistema”.

Nonostante la parziale “chiusura dei rubinetti”, il 2018 non deluderà gli appassionati. “Il prossimo anno aprirà la Galleria Nazionale, e questo ci fa ben sperare, così come una mostra su due donne meravigliose e affascinanti, Frida Kahlo e Marilyn Monroe: un dialogo fra due diverse figura di che hanno sofferto per amore. Sarà una mostra fotografica che proviene da collezione privata”.

 

RIMINI SORRIDE: SALGONO I VISITATORI


Con una crescita che si attesta attorno al 22% (87.196 nel 2013, 109.289 nel 2014, 115.439 nel 2015, 106.737 nel 2016) il Comune di Rimini sorride: è un trend in continua crescita, quello messo a segno dagli spazi del Museo della Città, che si inserisce nella scia di quello che ha investito negli ultimi anni i musei italiani e che più di un quotidiano ha definito come “Musei dei record”. Non solo quelli dal patrimonio straordinario e unico al mondo come il Colosseo, Pompei, Gallerie degli Uffizi, Reggia di Caserta, eccetera, ma anche realtà meno altisonanti e famose.

Rimini è tra queste, e un ruolo sicuramente importante in questa crescita costante di visitatori lo hanno avuto, oltre che con i nuovi spazi espositivi come Fabbrica Arte Rimini di Palazzo del Podestà, iniziative come la Biennale, capaci di portare decine di migliaia di visitatori sia negli spazi istituzionali come le sale dei Musei che in quelle sede per l’occasione delle esposizioni come ad esempio Castel Sismondo.

Un insieme di visitatori che, sommando le diverse sedi espositive (Museo della Città e Domus, Museo degli Sguardi, Galleria dell’Immagine, FAR e Palazzo del Podestà, Teatro Galli) contribuiscono ad accrescere il risultato finale. 154.383 furono le presenze totali nel 2013 che salgono a 168.125 nel 2014, anno della prima edizione della Biennale del Disegno, per toccare il record di presenze, grazie al successo della seconda edizione della biennale nel 2016, a 186.367 di visitatori conteggiati.

Depurando il dato totale dai visitatori che si sono recati al museo e concentrandosi solo sugli ingressi “staccati” per visitare il Museo della Città e la Domus del Chirurgo, emerge come delle 183.863 presenze ben il 40% siano ragazzi, segno dell’attrattività di un’istituzione che contrariamente alle apparenze ha, con le sue proposte, un ottimo appeal verso i giovani.

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