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Biblioteca Gambalunga: il primo dono dalla Fondazione Commercialisti Rimini

da Redazione

RIMINI – Il primo prezioso regalo per il 400° anniversario dal lascito del giureconsulto Alessandro Gambalunga, che originò l’omonima biblioteca riminese, arriva dalla Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Rimini.

Dopo l’annuncio dell’acquisto fatto l’estate scorsa, il 19 dicembre è stata consegnata la stampa originale della commedia di Ludovico Ariosto “I suppositi”, testo di rara importanza perché stampato a Rimini nel 1526 da Girolamo Soncino nel breve periodo che lavorò per la comunità ebraica locale (1520-1527).

Il preziosissimo esemplare torna quindi nella sua ‘città natale’, a disposizione del grande pubblico e degli studiosi. Fino ad ora, altre copie della commedia ariostesca stampate a Rimini da Soncino erano fruibili solamente a Firenze, Venezia e Milano.

“Abbiamo voluto far coincidere la donazione con la ricorrenza che valorizza la biblioteca della nostra città, arricchendone il patrimonio storico – dichiara Paolo Gasperoni, Presidente della Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Rimini – che ha tra i suoi pregiati compiti anche quello di conservare e mettere a disposizione del pubblico la produzione tipografica ed editoriale riminese a partire dalle sue origini”.

Il volume è stato donato alla Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini nel corso di una visita che i professionisti riminesi hanno effettuato alle sale antiche e si aggiunge alla eccezionale disponibilità di codici manoscritti miniati di eccezionale valore storico e artistico in una delle più antiche biblioteche pubbliche

“Nata all’inizio del Seicento, la Biblioteca Civica Gambalunga – commenta Paola Delbianco, responsabile Sezione Manoscritti e Fondi antichi – svolge anche la fondamentale funzione di deposito delle memorie locali e in tal senso ha sempre avuto cura di raccogliere, conservare, catalogare e mettere a disposizione dell’utenza la produzione tipografica ed editoriale riminese. L’aggiunta di questa rarissima edizione sonciniana al nostro patrimonio non può che rallegrarci, perché contribuisce al completamento delle nostre raccolte e quindi al miglioramento del servizio pubblico offerto”.

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