Home FixingFixing Fitch non cambia idea: San Marino è da serie BBB-

Fitch non cambia idea: San Marino è da serie BBB-

da Redazione

Il Governo è comunque “soddisfatto”, ma non nasconde che i “problemi permangono”. L’agenzia di rating preoccupata dalla situazione del sistema bancario e dal debito pubblico.

Fitch

 

di Daniele Bartolucci

 

San Marino è sceso in serie B, e ci rimane. Il giudizio dell’agenzia Fitch non è ovviamente il risultato di una partita di calcio, ma di un intero “campionato”, dove il sistema Paese ha perso quasi tutte le partite. E’ successo così che a giugno di quest’anno il rating di San Marino sia stato abbassato a BBB-, soprattutto a causa del sistema bancario precipitato nella crisi degli NPL, ma anche dal debito pubblico, che ha iniziato proprio in questo periodo ad assumere dimensioni importanti, tanto che a fine 2016 ammontava a 318 milioni di euro. Pochi mesi dopo il declassamento, Fitch emette un nuovo giudizio e conferma il rating BBB- con outlook stabile. Come a dire, quella è la “serie” che vi meritate.

 

PRIMA LA SODDISFAZIONE DEL GOVERNO

 

Il Governo però legge la cosa in un altro modo e “prende atto con soddisfazione della conferma del rating “BBB -” con outlook “stabile” rilasciata dall’agenzia Fitch”. “Pur inserendosi in un quadro macroeconomico generale altamente complesso e articolato”, spiega il Congresso di Stato in una nota, “dal report di Fitch emerge una valutazione incoraggiante che certifica la consistenza dell’attività condotta fino ad ora dall’esecutivo per assicurare al Paese un adeguato livello di stabilità finanziaria”. Probabilmente il Governo è soddisfatto che non ci sia stato un ulteriore declassamento, ma non può esserlo di certo per i risultati delle proprie azioni, visto che il downgrade è arrivato dopo sei mesi di legislatura e dopo quasi dodici mesi il giudizio di Fitch è ancora negativo, altrimenti avrebbe rialzato il rating.

 

POI L’AMMISSIONE: “I PROBLEMI PERMANGONO”

 

Dopo la soddisfazione, il Governo precisa comunque che “va sottolineato che permangono significativi problemi sistemici in termini economici e finanziari; problemi che da un lato non devono essere sottovalutati e che dall’altro lato richiedono un’azione politica coraggiosa e determinata attraverso la realizzazione delle riforme strutturali divenute a questo punto improcrastinabili. In tal senso la Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio e l’intero Governo ribadiscono il loro impegno, pieno e incondizionato, focalizzato a: proseguire l’opera di risanamento dei conti pubblici puntando ad ottenere il pareggio di bilancio già a partire dall’esercizio finanziario 2018; portare a compimento il processo di ristrutturazione del settore bancario con l’obiettivo di rendere più solidi, efficienti e concorrenziali gli istituti di credito sammarinesi; fornire un robusto impulso alla crescita mediante la costruzione di un ecosistema favorevole all’esercizio di attività economiche e all’attrazione di investimenti e progetti imprenditoriali esteri”.

 

I DUBBI DI FITCH: BANCHE E DEBITO PUBBLICO

 

In effetti l’agenzia Fitch su questi temi è abbastanza precisa, ricordando che anche se alcuni indicatori sono positivi (reddito pro capite e bilancia commerciale ad esempio) c’è il problema di “un ampio settore bancario con alta attività deteriorate, ci sono lacune in materia economica, fiscale e dati esterni, e la resistenza agli “urti” è ridotta dalla piccola dimensione della popolazione, dalla limitata diversificazione economica e dalla forte dipendenza dell’Italia”.

Non solo, perché “i recenti sviluppi hanno rafforzato la nostra convinzione che l’elevato livello di non-performing loans (Npl) nel settore bancario, in particolare al più grande banca, Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino (CRSM), richiederà ingenti iniezioni di capitale da parte del governo.

Secondo un recente audit commissionato da Cassa di Risparmio di San Marino, la pulizia del bilancio della banca e l’introduzione graduale di capitale richiederebbe una cifra vicina ai 500 milioni di euro (pari al 35% di San Marino del PIL)”.

Inoltre “c’è un alto grado di incertezza circa la dimensione e la tempistica del sostegno pubblico al settore bancario”, anche perché “la strategia del governo è destinato a diventare più chiaro nei prossimi mesi”.

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