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Oltre alla Spending review, la seconda lettura dovrà portare sviluppo

da Redazione

ANIS: infrastrutture tecnologiche, viabilità, informatizzazione e tariffe energetiche. Il Governo pronto ad accogliere indicazioni, nel frattempo annuncia ICEE e pensioni per il 2018.

 

di Daniele Bartolucci

 

Spending review e più interventi per lo sviluppo. Le due direttrici su cui il mondo delle imprese sta spingendo da mesi, pare si incontreranno a breve, nelle nuove norme che il Governo si è detto pronto a inserire nella Legge di Bilancio tra la prima e la seconda lettura.

 

LE INDICAZIONI DEL GOVERNO

 

Tralasciando le riforme più importanti, come quella delle pensioni, e gli interventi più attinenti alle dinamiche imprenditoriali, come Agenzia per lo Sviluppo e Sportello Unico, che non sono ricomprese nella Legge di Bilancio e vedranno la luce, comunque, solo nel 2018 (qualcuna sicuro, qualcuna ancora non è chiaro quando e come), nella Legge sono inseriti alcuni punti che il Governo crede possano andare a favorire la crescita. Uno di questi è “la definizione di un piano strategico per le infrastrutture pubbliche”, ha annunciato il Segretario alle Finanze Simone Celli.

“Le opere che vanno, prima progettate e poi realizzate devono essere inserite in una visione complessiva di ristrutturazione del modello economico, sociale urbanistico. In base al quale dovrà concretizzarsi un progetto di sviluppo. In tale ottica il Governo considera di infrastrutture strategiche, individuate in campus scolastico; struttura polifunzionale per eventi sportivi e intrattenimento; parcheggio di Borgo Maggiore; nuovo ospedale di Stato; ampliamento dell’aviosuperficie di Torraccia”.

“Per il finanziamento di tali opere pubbliche è stata confermata la legge di spesa di l0 milioni di euro e a tale previsione vanno aggiunte ulteriori ipotesi di lavoro per l’acquisizione dei mezzi finanziari”.

Oltre a questo, fondamentale risulta essere la relazione che il tavolo per la Spending review presenterà in questi giorni (l’ultima seduta è stata il 30 novembre, ndr), dalla quale dovrebbero arrivare nuovi interventi per ridurre la spesa corrente dello Stato, più del 2,5% che il Governo ha già fissato nell’assestamento di bilancio.

 

LE RICHIESTE DELLE IMPRESE


Dall’inizio della legislatura e, a maggior ragione durante gli incontri propedeutici alla creazione della Legge di Bilancio, le associazioni di categoria hanno richiesto interventi più incisivi per lo sviluppo economico, se non altro per metterli allo stesso livello di competitività degli altri Paesi.

ANIS, ad esempio, ha formalizzato queste indicazioni in una lettera al Segretario Celli già a metà novembre, a cui ha fatto seguito una seconda lettera nei giorni scorsi, avendo preso atto che “nessuna delle richieste è stata soddisfatta”. Il rimando alla seconda lettura, in questo caso, è visto come un’ulteriore prova di fiducia, anche se è ovvio che ci si aspetta un accoglimento questa volta. Per gli Industriali “il completamento del progetto di riforma delle imposte indirette, con l’introduzione del sistema IVA, rappresenta un passaggio cruciale e decisivo per le entrate del Bilancio dello Stato e per semplificare gli scambi commerciali delle imprese che competono nei mercati internazionali”. Così come “andrebbe operata una attenta revisione delle tariffe energetiche”. In particolare l’approvvigionamento del gas metano, fattore di competitività per le imprese produttive, che l’azienda dei servizi eroga ad un prezzo sensibilmente più oneroso rispetto al libero mercato. Altro annoso problema per le imprese, in particolare quelle che operano su mercati stranieri, è il numero delle festività sammarinesi, che sarebbe opportuno ridurre o posticipare alla prima domenica utile. Poi c’è la riforma degli appalti pubblici (tema importante anche ai fini della spending review) in un’ottica di maggiore trasparenza, perché le opere pubbliche sono, per loro stessa natura, dei volani economici. A tal proposito, ANIS ha fatto sapere a Celli che “ci preme evidenziare di condividere la filosofia del piano strategico degli investimenti proposto, ma meno le priorità indicate. Non crediamo, ad esempio, che tra queste possa rientrare la realizzazione del nuovo Ospedale di Stato o che si possa creare il campus scolastico senza prima avere potenziato l’università. Occorre, infatti, individuare appositi investimenti che consentano anche lo sviluppo dell’intero sistema al fine di renderlo maggiormente attrattivo”. Tra le priorità che dovrebbero essere perseguite, ANIS ha indicato le infrastrutture tecnologiche, “in primis quelle attinenti il settore della telefonia”; interventi sulla viabilità atti a creare infrastrutture per le imprese con ricadute positive anche per turismo e commercio; investire nel-l’ambito informatico per efficientare la pubblica amministrazione; interventi mirati al miglioramento della posizione di San Marino nella classifica Doing Business.

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