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Consorzio Terra di San Marino, ripartono i “Laboratori del gusto”

da Redazione

35 classi della Repubblica vanno a “scuola” per conoscere le tradizioni agroalimentari del territorio.

Consorzio Terra Bevitori 2

 

Se, come ha affermato Peter Maurin, “è impossibile avere una società sana senza un giusto rispetto per la terra”, la nuova edizione dei “Laboratori del Gusto” – il percorso formativo voluto dal Consorzio Terra di San Marino in collaborazione con l’UGRAA e dedicato agli studenti più giovani delle scuole sammarinesi – anche quest’anno conferma il suo doppio ruolo: quello “sociale” ma soprattutto quello di far avvicinare “i cittadini del futuro” alle tradizioni agroalimentari del territorio.

I titolo dei sei percorsi – uno per ogni filiera – sono oramai noti a tutti: “Il piccolo casaro”, “Il fantastico mondo delle api”, “Un filo d’olio”, “Dal chicco di grano alle mani in pasta”, “L’officina dei cinque sensi” e “Il mondo contadino”. Così come l’obiettivo dei laboratori, quello di valorizzare i prodotti e l’agricoltura focalizzando l’attenzione sulle produzioni di alta qualità e dando l’opportunità ai ragazzi di conoscere le filiere agroalimentari della Repubblica di San Marino e di insegnare il rispetto dell’ambiente e del territorio che ci circonda”. Un modo quindi, come spiega la Dottoressa Maria Maddalena Bevitori dell’UGRAA, “per far conoscere in maniera diversa e originale i prodotti della nostra ‘terra’ e le loro caratteristiche: durante gli incontri si cimenteranno, in maniera materica, in diverse pratiche, tra cui la preparazione della piadina e del formaggio”.

Un percorso che negli anni si è consolidato e che è diventato sempre più indispensabile. Anche per far riavvicinare i più piccoli alle radici del territorio. Un progetto che piace e che ha “costretto” gli organizzatori – quindi il Consorzio Terra di San Marino e l’UGRAA – a porre un “tetto”: anche quest’anno le classi (scuole elementari e medie) che partecipano sono 35.

Un successo che, motiva il Consorzio Terra di San Marino, “testimonia non solo il desiderio di riscoprire le nostre radici e di far conoscere alle future generazioni il legame con il territorio ma il ruolo centrale del comparto agricolo”.

“Molti bambini non conoscono l’ambiente naturale. Ce ne accorgiamo dalle domande, sempre più insolite, che ci rivolgono, e che denotano un divario tra il mondo che vivono e quello che si apre fuori dalla porta e che comporta una manualità sempre più ridotta” prosegue la dottoressa Maddalena Bevitori. Anche per questo motivo, i “Laboratori del gusto” rappresentano certamente un aspetto conoscitivo dei prodotti ma anche un recupero della gestualità. Esempio ne è la prima lezione dell’anno “2017-2018” che si è svolta il 28 novembre mattina, “Dal chicco di grano alle mani in pasta”. Dopo un’introduzione sulla coltivazione dei cereali (“La nostra tradizione è legata a quello tenero, particolarmente adatto al clima di San Marino: è anche per questo motivo che si spiega l’origine della nostra alimentarietà, quella della pasta fresca e della piadina. Quello duro invece ha bisogno di più caldo” chiarisce la dottoressa), la parte più pratica e probabilmente più divertente: quella della piadina.

“Rispetto al passato – prosegue la Dottoressa Bevitori – i maschietti hanno meno problemi a indossare la parananza. Quando abbiamo iniziato questo progetto, qualcuno si vergognava o veniva schernito. Oggi, anche grazie a un processo di sensibilizzazione – ma anche perché in casa gli studenti vedono il proprio papà impegnato a cucinare -, c’è un rapporto più sereno e credo anche più maturo”. Già, ma “Dal chicco di grano alle mani in pasta”, come finisce? Con una delle regine della tavola del territorio: la piadina. “E’ un alimento semplice da preparare. In realtà è una bella esperienza: le ragazze e i ragazzi alla fine sono sorridenti e molto soddisfatti in quanto hanno fatto qualcosa con le loro mani e l’hanno assaggiata”. Piada senza niente? Assolutamente no. “Ci mettiamo la ‘Casatella’ della Centrale del Latte, un formaggio morbido che ben si sposa con la piadina”.

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