Home FixingFixing Maurizio Focchi: “Fare sistema oggi è un aspetto fondamentale”

Maurizio Focchi: “Fare sistema oggi è un aspetto fondamentale”

da Redazione

Il Presidente sulla collaborazione tra Rimini e San Marino. “Nuove Idee Nuove Imprese”, il 5 dicembre i premi alle migliori startup.

Focchi Maurizio

 

di Alessandro Carli

 

Individuare nuove idee di impresa, affiancarle e trasformarle in aziende capaci di competere con successo nel proprio settore: questa la mission di “Nuove Idee Nuove Imprese”, giunta al 16esimo atto. Sono stati 214 i partecipanti (18 da San Marino) e 69 le idee che hanno avviato il percorso verso l’ambita finalissima dell’edizione 2017, 13 i team che si “contenderanno” i premi. In attesa di conoscere i progetti vincitori – martedì 5 dicembre alle 16.45 all’interno di Rimini Innovation Square si svolgerà l’incontro finale sul tema “Italia San Marino: investire in startup” che si concluderà con la premiazione delle migliori startup d’impresa, accogliamo le parole e le riflessioni del Presidente dell’Associazione Maurizio Focchi. Non prima di aver ricordato che sono previsti premi in denaro per un totale complessivo di 19.000 euro e che i vincitori otterranno da Banca Carim, senza interessi né garanzie, un prestito d’onore del valore di 38.000 euro.

 

Presidente, sono già passati oltre 15 anni dalla prima edizione di Nuove Idee Nuove Imprese. Quali sono i risultati realizzati sin qui?


“I numeri sono importanti (3.304 partecipanti che hanno proposto 1.1.08 idee di business, 538.000 euro di premi assegnati, 59 aziende nate, di cui 10 rivitalizzate dal business plan, ndr). E’ nostro interesse realizzare prossimamente una ricerca specifica – che coinvolgerà le università di Rimini e di San Marino – sul tasso di vitalità, focalizzandoci anche sui fattori di sviluppo e di difficoltà. Un’altra componente che ritengo assolutamente non secondaria è quello della ‘mentalità del provarci’. Gli Stati Uniti d’America testimoniano che non sempre la prima idea è quella vincente. L’allenamento all’imprenditorialità passa anche dai fallimenti, che diventano ‘esperienza’ di miglioramento”.

 

In tre lustri, il mondo è cambiato. Quali sono i settori su cui i giovani stanno spendendo la maggior parte delle proprie energie?

 

“Ne abbiamo parlato anche recentemente in occasione dell’Assemblea dell’Associazione. Abbiamo rilevato uno spostamento verso il tecnologico e la manifattura. Tempo fa invece i settore più ‘frequentati’ erano quelli dei servizi e del marketing”.

 

Rimini e San Marino hanno un retaggio culturale che affonda le radici anche nel territorio: agricoltura e turismo. Come si declinano questi due comparti con le nuove tecnologie?

 

“Il primo in maniera abbastanza limitata: abbiamo avuto una startup che prevedeva una tecnologia per la gestione delle piante dentro le abitazioni. Il turismo – uno degli asset storici del sistema economico del territorio – contiene invece diversi aspetti legati alla digitalizzazione: le proposte di prodotti di mercato hanno sempre più processi tecnologici”.

 

Un dato “politico” di rilievo è la capacità che ha e ha avuto “Nuove Idee Nuove Imprese” di far incontrare Rimini e San Marino. Tra i soci fondatori difatti vediamo, tra gli altri, la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, ANIS, Confindustria Romagna e Università.

 

“La collaborazione sta funzionando molto bene: fare ‘sistema’ è un aspetto fondamentale. Ma occorre sempre guardare in avanti. Il concorso vuole interagire a valle anche con gli incubatori attraverso tre direttrici: la prima riguarda ‘Primo Miglio’, l’acceleratore nazionale di start up responsabili. Ci stiamo poi confrontando per trovare un accordo con il Techno Science Park di San Marino – che comunque ospiterà una startup di ‘Nuove Idee Nuove Imprese’ 2017 – mentre è già operativa da quest’anno una prestigiosa collaborazione con Deloitte & Touche S.p.A, che cura i seminari formativi con approfondimenti su alcuni punti fondamentali per una realtà imprenditoriale agli suoi inizi, quali le proiezioni economico-finanziarie e le tecniche per creare un pitch di successo”.

 

Qual è il ruolo degli Atenei e quale quello delle Confindustrie nel passaggio da “idea” a “impresa che sa stare sul mercato”?

 

“Molto importante. Il Vice Presidente dell’Associazione ‘Nuove Idee Nuove Imprese’, il dottor Leonardo Tagliente, ha vissuto tutte le edizioni: è un punto di riferimento in quanto sa dare consigli e tempi. Quest’anno abbiamo avuto oltre 60 startup iscritte e che hanno frequentato il primo ciclo di formazione. Le 13 finaliste hanno seguito un ulteriore percorso formativo”.

 

Una domanda sulla sua esperienza di imprenditore: che ricadute avrebbe avuto “Nuove Idee Nuove Imprese” quando Lei ha iniziato?

 

“Io sono ‘entrato’ nell’azienda di famiglia, quindi in una realtà che in parte già conoscevo. Il territorio, nel dopoguerra, ha vissuto un periodo molto positivo dal punto di vista imprenditoriale: c’era la necessità di ‘ripartire’ e c’era anche molta ‘apertura’, molti spazi. Oggi stiamo vivendo un periodo di cambiamento economico importante, con una crescita del ‘lavoro in proprio’ e soprattutto con il passaggio al digitale e all’IOT (‘Internet of Thing’, ‘internet delle cose’, ovvero l’estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti, ndr) è un passaggio forte, un ‘salto innovativo’ di spessore. Le imprese mature cercano le startup per rinnovarsi”.

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