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Politica: “Cittadini allerta, a San Marino è in atto un colpo di Stato”

da Redazione

Cittadini allerta, a San Marino è in atto un colpo di Stato.

Da settimane alcuni membri della maggioranza sostengono a piena voce e in luoghi pubblici che il Magistrato Dirigente deve venire allontanato dalla magistratura.

Ne sono perfettamente a conoscenza sia maggioranza che governo.

La colpa del magistrato dirigente sarebbe quella di aver rispettato la legge che la obbliga a tenere al corrente la commissione affari giustizia delle questioni interne al tribunale e delle eventuali pressioni ricevute dal governo.

I cittadini devono sapere che sono in atto pressioni e intimidazioni politiche sul tribunale.

Di fronte a notizie di reato non si redarguisce chi lo ha forse commesso, confidando in una veloce e piena chiarezza che solo la magistratura può fare, ma si forzano le istituzioni per velocizzare il momento in cui tentare un blitz per eliminare chi non piega la testa di fronte alle pressioni indebite, arroganti, irresponsabili del potere politico.

Chiunque abbia cercato di fare chiarezza sugli affari non chiari di una preciso banchiere è stato allontanato. Dirigenti di banca centrale e tutti i membri della vigilanza, anziché venir premiati quando evidenziano irregolarità in quella banca, vengono licenziati e allontanati dal paese.

Si tratta a nostro avviso di un tentativo di colpire mortalmente la magistratura che negli ultimi anni è riuscita ad alzare la testa contro ogni pressione politica e andare avanti con procedimenti penali -quali il Conto Mazzini- che hanno colpito la politica corrotta. Stanno cercando di farlo nuovamente, colpendo il magistrato dirigente che è stato in grado di garantire l’indipendenza e gli equilibri interni nel tribunale fino ad oggi.

Stanno cercando di farlo nuovamente per bloccare sul nascere procedimenti penali che forse vedono coinvolte figure governative, come quello aperto sull’uso dei soldi dei cittadini per acquisire titoli sempre dalla solita banca in spregio all’interesse della cittadinanza.

Ci chiediamo se l’attacco al magistrato dirigente non possa essere per caso dettato dalla volontà di impedirle di perseguire eventuali condotte di politici. Se vi fossero, non sarebbe possibile considerare carta straccia tali notizie di reato, e se questo dovesse succedere, agiremo in ogni organismo internazionale affinché queste attività sovversive vengano punite.

Del resto abbiamo già iniziato ad adire agli organi internazionali affinché verifichino l’attacco sovversivo del governo contro le istituzioni dello Stato.

Denunciamo infine il carattere intimidatorio, verso i giudici, della convocazione della commissione per gli affari di giustizia di domattina, lunedì 27 novembre 2017 alle ore 8.00, che potrebbe avere un effetto coercitivo verso procedimenti, sentenze e audizioni che la magistratura pare dover avviare proprio in questi giorni, come se si volesse dimostrare a quei giudici che non piegano la testa che il governo piega ogni istituzione al suo volere, e minaccia di allontanare chiunque (in tribunale, in banca centrale o ovunque altrove) si ostina ad agire secondo la legge e non secondo la volontà del governante di turno.

Le denunce depositate in questi giorni in gendarmeria contro la commissione e membri dell’esecutivo e del consiglio, devono procedere e non venir fermate dall’arroganza intimidatoria di qualche politico sprovveduto, a meno che non si voglia accettare che sia la politica a decidere i buoni e i cattivi, a suo piacimento e per suoi interessi, in un cortocircuito di illegalità istituzionalizzata che può avere come unico esito l’inserimento del nostro Stato in procedure rafforzate internazionali.

E’ necessario che non si permetta alla maggioranza di usare questa convocazione per distruggere la registrazione degli atti della seduta della commissione del 22 novembre scorso, oggetto di precise denunce su cui vige l’obbligo per gendarmeria e magistratura di svolgere ogni verifica del caso.

Nelle more del giudizio del Collegio Garante della Costituzionalità delle norme in merito al ricorso per “conflitto di attribuzione tra gli organi istituzionali”, depositato dalle opposizioni, era a nostro avviso necessario attendere piuttosto che convocare la Commissione per gli Affari di Giustizia e far trapelare a mezzo stampa la volontà di convocare un Consiglio Giudiziario Plenario. Questo è il chiaro ulteriore segnale di una volontà di trasferire competenze precise tra gli organismi in maniera illegittima in assenza, tra l’altro, dei membri dimissionari rappresentanti le opposizioni.

Se la mancanza di senno, il senso di impunità, l’arroganza dettata da ignoranza continuerà nelle prossime ore, a partire da domattina, a guidare l’orientamento del governo, della maggioranza e della commissione affari giustizia, non ci rimarrà che realizzare le condizioni affinché gli organi di giustizia internazionali pongano fine a questo scempio senza precedenti.

Rivolgiamo un ultimo acclarato appello a quei membri di maggioranza che spinti dal precipitare degli eventi o per partito preso stanno appoggiando una linea di distruzione del potere giudiziario, ultimo baluardo per il mantenimento dell’equilibrio democratico del paese, affinché offrano la loro disponibilità all’apertura di un dialogo sincero nell’interesse comune.

Cittadini, proseguiremo la nostra azione di verità e chiediamo tutta la vostra attenzione per evitare che questi fatti si possano “opporre” agli interessi del paese.

 

I 25 Consiglieri di opposizione

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