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PDCS, fino a quando il Paese sarà in grado di supportare questa conduzione?

da Redazione

SAN MARINO – A conclusione del lungo dibattito seguito al riferimento del Governo sulla lettera di dimissioni del Direttore Generale di Banca Centrale, Dott. Raffaele Capuano, il Gruppo Consigliare del PDCS ha presentato il seguente Odg:

“Alla luce del riferimento del Governo in merito alla lettera di dimissioni del Direttore Generale di Banca Centrale della Repubblica di San Marino e del successivo dibattito; preso atto che fra le ragioni indicate nella lettera si lamenta in particolare la mancanza di certezze giuridiche rispetto alla strategia generale del sistema bancario e di una chiara volontà di affrontare i problemi del sistema in modo corretto; considerato che queste dimissioni si inseriscono in un quadro di ulteriori dimissioni e revoche che hanno caratterizzato negli ultimi mesi Banca Centrale, mettendo a rischio le funzioni e la credibilità dell’organismo; al fine di affrontare con responsabilità una situazione che può portare ad un ulteriore deterioramento del sistema che necessita di scelte urgenti, tanto decise quanto ampiamente condivise, concorda sulla opportunità di inserire nella prossima sessione consigliare, prima dell’approvazione del Bilancio Previsionale 2018, un comma specifico per definire con tutte le forze politiche gli interventi da mettere urgentemente in atto per:

– delineare con chiarezza le esigenze delle finanze pubbliche e del sistema bancario in particolare;

– individuare percorsi e interlocutori per il reperimento delle eventuali risorse necessarie al rilancio del sistema economico;

– creare le condizioni per la piena funzionalità di Banca Centrale”.

L’intenzione era quella di far seguire al dibattito consigliare un contributo fattivo per superare le criticità che dimissioni eccellenti come quelle di Grais e Capuano hanno segnalato e che, anche secondo esponenti della Maggioranza, per essere affrontate avrebbero bisogno dell’impegno di tutti.

Ancora una volta con rammarico dobbiamo constatare che alle parole non seguono i fatti. L’Odg, benché riconosciuto in gran parte condivisibile, è stato respinto, con la motivazione che il confronto proposto avrebbe richiesto tempo, mentre il Governo e la Maggioranza avevano fretta di sostituire i vertici di Banca Centrale dimissionari.

Così facendo, ci ritroveremo nuovamente di fronte a nomine di importanza strategica attuate nello stesso quadro di criticità che ha provocato le recenti dimissioni, con l’aggravante che le 10 ore di attività consigliare non solo non hanno dato risposta a queste criticità, ma hanno consentito al Governo ed alla Maggioranza un’azione vile e indegna di diffamazione del ruolo e del personale di Banca Centrale, senza ricordare che due membri dell’esecutivo sono dipendenti della stessa.

Fino a quando il Paese sarà in grado di supportare questa conduzione?

 

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