Home FixingFixing Pensioni, tra riforma da fare e fondi da “ritrovare”

Pensioni, tra riforma da fare e fondi da “ritrovare”

da Redazione

La CSU chiede conto dei 31 milioni in Asset e dei 50 del Fondiss depositati in BCSM. Il Governo è ormai in procinto di presentare tutti i dati attuariali del sistema previdenziale.

 

di Daniele Bartolucci

 

Da una parte la riforma pensionistica che dovrà rendere sostenibile il sistema, oggi messo in crisi dal numero crescente di pensionati e, anche, dalla generosità con cui in passato venivano concesse le stesse pensioni. Dall’altra la messa in sicurezza dell’ingente patrimonio accumulato comunque negli anni dal primo pilastro (circa 400 milioni di euro) a cui si aggiungono i recenti 50 milioni del Fondiss. Messa in sicurezza che non può prescindere, come ha fatto notare la CSU in questi giorni, dal rendiconto puntuale di dove in effetti siano questi soldi.

 

VERSO LA RIFORMA: LA POSIZIONE DEI SINDACATI


La riforma pensionistica per la CSU rappresenta “una delle maggiori priorità per il paese: il Governo nell’estate scorsa ha presentato un documento elaborato da una Commissione istituita nel 2014 e confermata anche dall’attuale Esecutivo, che compie un’analisi della situazione e traccia alcuni scenari futuri, ma non contiene vere e proprie proposte. La CSU chiede che si entri al più presto nel vivo del confronto, con la presentazione da parte del Governo di proposte progettuali”. Al di là dell’ovvia richiesta di proposte e progetti, è indubbio che senza dati condivisibili ogni ragionamento sarebbe inopportuno e rischioso. Per questo – tema caro a San Marino Fixing che da anni ormai indaga e pubblica inchieste basandosi esclusivamente sui numeri disponibili, che sono pochi, ndr – il Governo ha disposto un’analisi completa del sistema, annunciando la presentazione dei dati attuariali su cui costruire la riforma. Nelle more del ritardo ormai storico di questa riforma (doveva essere presentata un anno fa, poi entro giugno 2017), il Governo e in particolare la Segreteria alla Sanità, dovrebbero essere ormai pronti alla presentazione dei dati, che dovrebbe già avvenire nella prossima convocazione del Consiglio per la Previdenza.

 

FONDI PENSIONE: DOVE SONO E COME SONO USATI?


Se è noto a tutti che l’utilizzo dei fondi pensione è da anni vincolato alle esigenze di liquidità del sistema bancario (salvo rarissime eccezioni), è pur vero che con gli ultimi stravolgimenti del sistema stesso, qualche informazione in più sarebbe necessaria. E infatti i sindacati ne ha fatto richiesta, espressamente, nelle recenti occasioni pubbliche. “Il giro di dimissioni e le nuove nomine che hanno coinvolto Banca Centrale e Cassa di Risparmio hanno aperto nuovi scenari in cui predomina ancora l’incertezza; i pensionati sono coinvolti a vario titolo in questa situazione, sia come correntisti di Cassa di Risparmio (probabilmente la banca più utilizzata dalle persone anziane), sia come titolari dei fondi pensione, che il Governo vorrebbe utilizzare per sostenere il sistema bancario sammarinese”, recitava la nota della FUPS-CSdL (nella foto il Direttivo riunitosi nei giorni scorsi). La stessa con cui ribadiva che “questo potrebbe avvenire solo a fronte di garanzie reali e documentate e solo dopo una consultazione tra i lavoratori ed i pensionati”. Una chiarezza necessaria anche sulla gestione dei fondi, “anche riguardo ai 31 milioni di fondi pensione depositati in Asset Banca; a questo proposito, questi soldi dove si trovano ora? Quando saranno disponibili?”. Dello stesso avviso la CSU, che nell’assemblea dei delegati dei giorni scorsi ha posto al centro del dibattito proprio questo tema: “Come sono stati utilizzati i nostri fondi previdenziali?”. Un “interrogativo”, si legge nella nota inviata ai giornali, “che fa da sfondo alla lettera che i segretari generali della Centrale Sindacale Unitaria, Giuliano Tamagnini (CSdL) e Riccardo Stefanelli (CDLS), hanno inviato al Governo. La missiva fa seguito alle allarmanti notizie apparse in questi giorni sugli organi d’informazione relative a presunte operazioni finanziarie effettuate da parte di Banca Centrale, utilizzando le risorse di Fondiss in essa allocate, senza le necessarie garanzie con titoli non precisati e con rating sconosciuto. Vicenda oggetto di una indagine del Tribunale e che è stata al centro di un durissimo scambio di accuse tra maggioranza e opposizione nella seduta consigliare “, e su cui ora c’è anche un esposto in Tribunale. L’assemblea dei delegati CSU ha inoltre indicato come “urgente una modifica dell’attuale governance degli organismi di gestione dei fondi pensioni, rivendicando in particolare una maggiore rilevanza e incidenza dei rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, rispetto ai rappresentanti della politica”.

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