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Il numero delle imprese manifatturiere è ancora in crescita

da Redazione

Hanno fatto registrare il maggior incremento percentuale: +2%. UPECEDS: in difficoltà il commercio e le costruzioni, bene le auto ibride.

 

Il totale delle imprese presenti e operanti in Repubblica, al 30 settembre 2017, è pari a 5.176 unità, registrando un incremento di solamente due imprese in più rispetto al 30 settembre 2016. E’ uno dei dati di “spicco” contenuti nel bollettino di statistica del terzo trimestre 2017 firmato dall’UPECEDS. Analizzando il trend dell’ultimo anno solare, le diminuzioni più rilevanti in termini percentuali, tenendo conto anche della dimensione del settore, si sono riscontrate nel settore “Commercio” (-52 unità pari al -4,5%), e nel settore “Costruzioni” (-15 unità pari al -3,7%). Tra i vari settori che hanno mostrato un incremento di imprese nell’ultimo anno, si segnalano quelli delle “Attività manifatturiere” (+10 unità pari al +2,0%) e delle “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” (+20 unità pari al +1,9%). A settembre 2017 la forma giuridica più diffusa è quella societaria con 2.710 unità, +14 negli ultimi 12 mesi, sono inoltre presenti 422 imprese artigianali (-29), 110 imprese individuali industriali (-12), 369 imprese individuali commerciali (-11), 775 attività libero professionali (-1); le cooperative sono 78 (-2) e i consorzi sono 3 (0). Gli enti sono aumentati di ben 23 unità (+4%), raggiungendo un totale di 577 soggetti. La maggior parte delle imprese ha piccole dimensioni, infatti il 94,6% del totale ha meno di 10 addetti.

 

OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE


Al 30 settembre 2017 le forze di lavoro complessive sono pari a 21.981 unità di cui 12.151 maschi (55,3%) e 9.830 femmine (44,7%); rispetto al 30 settembre 2016 si evidenzia un incremento di 44 unità (+0,2%).

I lavoratori dipendenti sono 18.923 (85,5% della forza lavoro), 1.782 sono lavoratori indipendenti (8,3%) ed infine, 1.276 sono i disoccupati totali (6,2%), di cui 1.002 sono disoccupati in senso stretto. I lavoratori dipendenti del settore privato (15.200 unità, di cui 9.065 maschi e 6.135 femmine), nell’ultimo anno sono aumentati complessivamente di 140 unità (+0,9%); l’aumento più consistente risiede principalmente nel settore “Attività Manifatturiere” (+246 lavoratori pari al +4,6%), seguito dal settore “Servizi di informazione e comunicazione” (+39 lavoratori pari al +5,7%).

Al contrario, i seguenti settori hanno registrato una marcata diminuzione di lavoratori: “Commercio” (-76 lavoratori pari al -2,8%), “Attività Finanziarie e Assicurative” (-48 lavoratori pari al -5,9%), e “Costruzioni” (-51 lavoratori pari al -5,8%). Nel Settore Pubblico Allargato i lavoratori sono aumentati di 22 unità nell’ultimo anno, assestandosi a 3.723 (+0,6% rispetto al 30 settembre 2016), di cui 2.288 femmine e 1.435 maschi. Le diminuzioni più consistenti si registrano nell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici (-13). La Pubblica Amministrazione e l’università degli Studi hanno registrato un aumento rispettivamente di 18 e di 8 unità.

Negli ultimi dodici mesi il numero di frontalieri è aumentato dello 0,7%, raggiungendo la cifra di 5.391 lavoratori, pari al 28,5% del totale dei lavoratori dipendenti; nella ripartizione per qualifica, i frontalieri sono principalmente “Operai” (58,2%) e “Impiegati” (39,4%), mentre solo l’1,9% rientra tra i “Dirigenti”. Al 30 settembre 2017 i disoccupati totali ammontano a 1.276 unità (-71 rispetto al 30 settembre 2016); di questi, 1.002 sono disoccupati in senso stretto (-96 rispetto al 30 settembre 2016), ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro.

Per questi ultimi, in particolare, la fascia di età che conta il maggior numero di disoccupati è quella dai 20 ai 29 anni (26,3% del totale). Tra i disoccupati in senso stretto, il titolo di studio prevalente è il diploma di maturità (35,0% del totale), mentre la percentuale di disoccupati laureati è pari al 14,6% con 12 unità.

 

IN CALO LA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI


Da gennaio a giugno 2017 (l’elaborazione del dato sulla CIG Liquidata ha un ritardo di tre mesi rispetto al periodo di riferimento) si sono registrate 315 aziende, che hanno fatto ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, con un decremento del -5,7% rispetto allo stesso periodo temporale del 2016 (in cui le aziende erano state 334). Tale riduzione si conferma anche in termini di importo liquidato: nel periodo gennaio-giugno 2017 sono stati erogati € 2.410.306, una cifra inferiore del -2,7% rispetto allo stesso periodo del 2016 (€2.477.025).

Il motivo preponderante di ricorso alla Cig è stato “Situazioni temporanee di mercato” (66,0% dell’importo totale) seguito da “Crisi economica, ristrutturazioni e conversioni aziendali” (21,0% dell’importo totale).

 

CRESCONO I TRASPORTI


Al 30 settembre 2017 il totale dei veicoli registrati in Repubblica è di 55.746 (894 veicoli in più rispetto al 30 settembre 2016). Le immatricolazioni di veicoli, 3.028 nei primi nove mesi del 2017, hanno registrato un aumento di 236 unità (+8,75%) rispetto all’anno precedente in cui si erano registrate 2.792 immatricolazioni. Se si considerano solamente le automobili, da gennaio a settembre 2017 si sono registrate 2.225 immatricolazioni, 135 in più rispetto allo stesso periodo del 2016; un aumento imputabile per gran parte alle auto nuove, nonostante, in valore assoluto, siano ancora inferiori a quelle usate.

Le immatricolazioni di autovetture nuove sono state 952 (+221 rispetto al 2016) contro quelle di autovetture usate 1.273 (-85 rispetto al 2016). Anche nel 2017, continua il trend in aumento delle auto ibride immatricolate, che sono state ben 74, cioè il 3,3% del totale delle auto immatricolate. Nei primi nove mesi del 2016, le auto ibride immatricolate erano state 40.

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