Home FixingEditoriali Editoriale: Politica, sì alle “quote” di capacità e di merito

Editoriale: Politica, sì alle “quote” di capacità e di merito

da Redazione

E’ solo agendo con questi criteri oggettivi che si può arrivare alla vera parità, superando le “aliquote” previste da “Europa 2020”.

 

di Alessandro Carli

 

Nel dibattito politico della sessione del Consiglio Grande e Generale di ottobre si è discusso anche di “quote rosa”. Dall’ultima chiamata alle urne, poco meno di un anno fa, sono state elette 14 donne, per una media del 23% sul totale, due punti percentuali sotto quella europea, che oscilla attorno al 25%. La Relazione redatta dalla Commissione per Pari Opportunità sulla rappresentanza femminile in politica a San Marino, com’era facile immaginare, ha acceso l’Aula: il dibattito si è concluso con l’approvazione di un Odg presentato dalla Maggioranza.

Tra gli obiettivi di “Europa 2020” – il piano strategico ratificato dal Consiglio europeo che più volte è stato citato in CGG – c’è quello di promuovere un tipo di crescita economica che implichi la partecipazione delle donne a ogni livello. Tra i punti-chiave del documento, il raggiungimento di una quota di impiego pari al 75% per donne e uomini nella fascia di 20-64 anni di età, entro il 2020; l’aumento del numero di donne nell’ambito della ricerca scientifica e la crescita del numero di donne in ruolo manageriale. Il raggiungimento della parità di genere richiede un impegno da parte di tutte le Istituzioni per l’adozione di strategie e la realizzazione di precise politiche pubbliche, anche al fine di favorire un’assunzione di responsabilità condivisa fra uomini e donne.

Parlare oggi semplicemente di “quote rosa” – poco più di uno slogan: ai primi posti nella classifica dei parlamenti “più rosa” ci sono proprio quei Paesi che non hanno avuto bisogno di inserire le quote per legge – significa offendere l’intelligenza delle persone: davvero ci si deve aggrappare alle percentuali definite da un documento per parlare di uguaglianza? E’ il concetto di partenza ad essere errato: si cominci a ragionare in un’ottica di merito, capacità e qualità. E’ solo agendo con questi criteri oggettivi che si può arrivare alla vera parità, superando le “aliquote” previste da “Europa 2020”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento