Cresce a tutti i livelli l’impegno della Federazione Sammarinese Giuoco Calcio verso il movimento nazionale: come anticipato nel mese di agosto, si è fatta sempre più stretta la collaborazione tra NADO di San Marino e FSGC, con iniziative orientate alla prevenzione, all’informazione ed anche all’accertamento in merito di contrasta all’abuso di sostanze dopanti.
“Soddisfacenti i primi rilievi – afferma il dott. Simone Grana, consigliere federale e responsabile del Settore medico-sanitario –, infatti nei primi quattro campioni abbiamo riscontrato altrettanti esiti negativi. Il progetto in collaborazione con NADO di San Marino e fortemente voluto da entrambe le parti è partito a tutti gli effetti con la terza giornata di campionato e prevede il prelievo di due campioni (un giocatore per squadra, ndr). Colgo l’occasione per sottolineare la straordinaria disponibilità di società e calciatori, che hanno accolto di buon grado questa iniziativa indirizzata alla tutela del calcio pulito”.
Non solo contrasto al doping: la FSGC, dal punto di vista medico-sanitario, ha infatti avviato un altro importante accordo con un’azienda svizzera, leader del settore. La Salus Bank metterà infatti a disposizione della Federcalcio sammarinese un innovativo software utile all’archiviazione dei dati sanitari dei calciatori biancoazzurri: si tratta di un progetto pilota, che inizialmente verrà esteso alla Nazionale ed all’Under 21 e che permetterà di fatto al medico federale di accedere immediatamente ed ovunque si trovi alla storia clinica del giocatore. Condizione questa che riduce sensibilmente la possibilità di errore e contestualmente garantisce un’assistenza medica mirata. Per ogni calciatore ci sarà una scheda di riferimento, che il medico potrà visionare tramite i più aggiornati sistema di scansione d’informazioni (Q-Code, codice a barre e Rfid). “Siamo i primi ad aderire a questo progetto che insieme a quello già avviato con il NADO San Marino costituiscono i primi passi per tornare a mettere al centro dell’attenzione la salute dell’atleta, nonché uno step importante ai fini dell’educazione sanitaria dei calciatori stessi” – chiosa Simone Grana, responsabile del Settore medico-sanitario della FSGC.