ANIS ha incontrato il nuovo Ambasciatore d’Italia a San Marino. Il Diplomatico “a disposizione” per rendere operativi gli accordi tra i due Stati.
di Alessandro Carli
“I rapporti con le imprese e gli imprenditori sono fondamentali”. L’incontro tra il nuovo Ambasciatore d’Italia a San Marino Guido Cerboni e i vertici dell’Associazione Nazionale Industria San Marino, il Presidente Stefano Ceccato e il Segretario Generale William Vagnini – ospitato nella sede di ANIS il 10 ottobre – si è aperto nel segno del dialogo. “L’attiguità geografica tra i sistemi economici dei due Paesi – ha proseguito – non ha eguali al mondo. In termini di valori assoluti l’Italia ha volumi più alti con altre Nazioni rispetto a quelli in essere con il Titano, ma per quel concerne la sua intensità, il dialogo tra Italia e San Marino ha caratteristiche del tutto particolari”.
Il dottor Cerboni si è soffermato sulla sua esperienza maturata a Cipro. Come a San Marino, anche l’isola ha avuto (e sta vivendo tuttora) una serie di problemi legati al sistema bancario. I Non Performing Loans, i crediti di difficile o impossibile recupero, a Cipro hanno raggiungo un livello del 50%”. “A differenza di quanto accaduto in Grecia, a Cipro l’emergenza è stata gestita con più disciplina”, anche per un background culturale differente da quella gli Ellenici: Cipro difatti è stata una colonia inglese.
Il Parlamento cipriota ha discusso se accettare la Troika oppure no. Alla fine di un lungo dibattito, Cipro ha deciso di accettare il supporto del Fondo Monetario Internazionale che, a fronte di un percorso virtuoso di ristrutturazione, ha portato anche all’implementazione di aiuti finanziari che hanno permesso al Paese di uscire, grazie a una gestione oculata, dalla crisi finanziaria del 2013. Oggi Cipro – che possiede una comunità finanziaria russa molto forte – sta vivendo una fase di crescita, anche grazie alla riforma del mercato del lavoro, alla ristrutturazione della finanza pubblica e alla riduzione dei costi della Pubblica Amministrazione. Gli investitori stranieri – ha sottolineato – stanno tornando in settori come commercio, servizi finanziari, turismo e immobiliare di qualità, come ad esempio quello dei resort. Giorgio Cerboni poi si è soffermato sulla “struttura” imprenditoriale dell’isola. La forza di Cipro è rappresentata “dal terziario e dai servizi per le imprese a livello internazionale”.
LE RICHIESTE DI ANIS
Dopo aver presentato il sistema ANIS – 300 imprese associate e circa 6 mila lavoratori dipendenti – sottolineando il peso del manifatturiero nell’economia del Paese (nel 2016 pari al 40% del PIL e con un ammontare complessivo delle retribuzioni lorde percepite dai lavoratori dipendenti che ha superato i 153 milioni, ndr) e la propria apertura verso l’internazionalizzazione (molte imprese associate operano nei mercati mondiali, ndr), il Presidente Stefano Ceccato ha fatto il punto sulle criticità del Paese: “I costi sono fuori controllo e come ANIS avvertiamo la mancanza di una volontà politica di assumersi decisioni che potrebbero risultare impopolari”.
Sotto il profilo delle relazioni tra i due Stati, sono stati siglati una serie di accordi, ma non tutti sono operativi. “Manca un tavolo permanente con l’Italia per affrontare, condividere e risolvere una serie di criticità” tra cui anche quello dei processi di interscambio. Ricordiamo a tal proposito che la Repubblica non ha dogane e non vengono effettuati controlli alle frontiere. Di qui la necessità di adottare particolari procedure per quanto riguarda l’effettuazione di scambi tra Italia e San Marino. Il soggetto acquirente ha l’onere di restituire un esemplare completo di timbro a secco circolare dell’Ufficio Tributario di San Marino.
“Le imprese chiedono di superare queste procedure e di poter accedere ad un sistema in linea con i tempi, quello della fatturazione elettronica”. San Marino, così ancora ANIS, “deve essere visto dall’Italia come un’opportunità: crea ricchezza – considerato anche il numero di lavoratori frontalieri, oltre le 5 mila unità – che viene distribuita anche fuori dal Titano”. Tra gli altri argomenti trattati, anche quello del turismo, ancora in difficoltà nonostante le ottime performance della Riviera nel 2017, e delle strutture ricettive.
L’Ambasciatore si è detto “a disposizione” per rendere operativi gli accordi tra i due Stati. In un clima di collaborazione, le ricadute sui due sistemi non potranno che essere positive.