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San Marino, in aumento i pazienti in carico al servizio pubblico

da Redazione

Preoccupano soprattutto tossicodipendenza e disturbi alimentari.

 

Anche San Marino ha aderito alla Giornata mondiale sulla Salute mentale del 10 ottobre, forte della sua storia e anche per rimarcare gli ultimi dati: negli ultimi 5 anni sono infatti aumentate le visite e i pazienti in carico al servizio pubblico. La Dichiarazione sulla Salute mentale per l’Europa del 2005 ricorda che “non c’è salute senza salute mentale”. Secondo una stima dell’OMS quasi la metà della popolazione mondiale vive in un paese in cui, in media, il rapporto psichiatra/popolazione è di 1/200.000 persone. A San Marino è presente una Unità Operativa Complessa di Salute Mentale che si occupa della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle persone con problemi di salute mentale o con un disagio sul piano psichico, che inficia significativamente il funzionamento affettivo, le capacità progettuali, lavorative e nel complesso la qualità della vita. Una realtà, come prevede il Piano Sanitario e Socio Sanitario – e in linea anche con gli obiettivi dell’OMS sul piano d’azione 2020 – che lavora in equipe attraverso attività sul territorio e tramite le Unità Servizi Riabilitativi e Dipendenze patologiche; quest’ultima si occupa dei disturbi dell’alimentazione e quelli del comportamento e interviene nei casi di minori.

L’analisi dell’attività della Salute Mentale dell’ISS evidenzia come nell’ultimo quinquennio, si è registrato un andamento significativamente crescente del numero di pazienti e di visite effettuate. Tra i motivi che hanno determinato tale incremento dell’attività, rientrano a) la diffusione della tossicodipendenza in fasce d’età sempre più precoci; b) il significativo aumento della richiesta d’aiuto per i disturbi dell’alimentazione e del comportamento; c) il ricorso all’attività dell’Unità anche per disturbi riguardati la minore età; d) i casi dovuti alla violenza di genere; e) un sensibile aumento delle interconnessioni con Istituzioni. Inoltre, si registra anche una notevole crescita del numero di prime visite, colloqui clinici, sedute di controllo e ricoveri sia presso i reparti dell’Ospedale che quelli esterni o presso le cliniche specialistiche, le comunità terapeutiche, le strutture per lungodegenze.

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