Home MultimediaFotonotizia San Marino: Vincenzo Boccia sul rapporto tra imprese e Governo per lo Sviluppo

San Marino: Vincenzo Boccia sul rapporto tra imprese e Governo per lo Sviluppo

da Redazione

Boccia Ceccato Vagnini Renzi

 

di Daniele Bartolucci

 

La scelta del Governo di invitare Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, alla Cerimonia del 1 Ottobre è un segnale importante al mondo delle imprese, che ora si aspetta atti conseguenti. Perfettamente in linea con ANIS (nella foto MW, da sinistra, il Presidente Stefano Ceccato, Vincenzo Boccia, il Segretario di Stato agli Esteri Nicola Renzi e il Segretario Generale ANIS William Vagnini), infatti, Boccia ha indicato la via maestra per lo sviluppo, ovvero dare più competitività alle imprese, perché queste fungano da “volano e riattivino l’economia”, portando occupazione e investimenti. Che per lo Stato si traducono in gettito (per finanziare il welfare) e contributi (per sostenere il sistema pensionistico). Ma non è “una difesa di interessi”, perché “non c’è la crescita delle imprese, ma c’è la crescita del Paese”, ha avvertito, riportando al centro il tema dello sviluppo. Ma è importante che ci sia “coesione” tra politica e imprese, come è avvenuto in Italia, dove i numeri sono ora positivi. Una coesione che parte dal metodo, ha ricordato Boccia toccando uno dei temi caldi a San Marino: “Prima definiamo quali effetti vogliamo ottenere sull’economia reale, poi individuiamo gli strumenti e le risorse”. Un metodo che il Governo, dopo l’Orazione ufficiale, deve fare suo.

 

Rapporto tra imprese e Governo per lo sviluppo


“Recentemente ho avuto il piacere di partecipare all’assemblea dell’ANIS, l’organizzazione degli imprenditori sammarinesi”, ha esordito Vincenzo Boccia, “e ho potuto osservare con grande simpatia e ammirazione la capacità competitiva di alcune di queste imprese e la vivacità complessiva del comparto. Con ANIS condividiamo l’idea dell’evoluzione dei corpi intermedi dello Stato, decidendo di rappresentare interessi ossia di essere ponte tra gli interessi delle imprese e gli interessi del Paese e dell’Europa”.

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