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Ape sociale, l’INPS verso una soluzione per i lavoratori frontalieri

da Redazione

L’Inps sta valutando la possibilità di fare accedere all’Ape sociale anche chi ha una contribuzione previdenziale all’estero. Lo ha annunciato questa mattina il sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali Luigi Bobba rispondendo in XI Commissione lavoro della Camera all’interrogazione presentata dal deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti, che in più interventi aveva chiesto la totalizzazione dei periodi assicurativi italiani ed esteri per il raggiungimento dell’anzianità contributiva prevista dall’Ape sociale anche da parte dei frontalieri, altrimenti ingiustamente penalizzati dalle attuali regole. Sono circa cinquemila i lavoratori frontalieri della provincia di Rimini che vantano periodi contributivi maturati per attività lavorativa prestata nella Repubblica di San Marino ma ai quali è negato il diritto di utilizzare tutti i versamenti effettuati per effetto della circolare INPS n. 100 del 2017.

“Superata la fase di prima applicazione della normativa – riferisce Arlotti -, l’Inps sta valutando di consentire nella seconda fase di monitoraggio (che terminerà il 30 novembre) il perfezionamento del requisito contributivo minimo per l’accesso all’Ape sociale totalizzando i periodi assicurativi italiani con quelli esteri maturati in paesi Ue, dello Spazio economico europeo, in Svizzera e nei paesi extra Ue convenzionati con l’Italia”.

E’ importante che i frontalieri siano tutelati, ha sottolineato il deputato replicando al sottosegretario in Commissione. “E’ bene che si vada verso la modifica della circolare dell’Inps per questa fattispecie particolare di lavoratori, che altrimenti si troverebbero nella condizione di non poter usufruire dei contributi, e ringrazio la capogruppo Pd in Commissione lavoro Maria Luisa Gnecchi per avere sostenuto la mia richiesta, il presidente della XI Commissione Cesare Damiano e i colleghi firmatari. E’ ora necessario adottare un’immediata soluzione e riaprire i termini per coloro che non hanno potuto usufruire dell’Ape sociale nella fase di prima applicazione della normativa e che nella seconda fase di monitoraggio rimarrebbero altrimenti esclusi”.

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