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Voluntary Disclosure bis: il 2 ottobre la scadenza

da Redazione

I contribuenti interessati possono (o meglio, visti i tempi, potevano) fare richiesta di adesione alla procedura di collaborazione volontaria, facendo domanda per via telematica oppure attraverso un intermediario abilitato.

 

di Daniele Bartolucci

 

Scade questa settimana la cosiddetta Voluntary Disclosure “bis”: il Governo italiano, infatti, aveva firmato la proroga nei mesi scorsi, a seguito degli slittamenti di altre scadenza fiscali, concesse a seguito di un accordo tra il Governo e l’Ordine dei Commercialisti, in considerazione dei numerosi adempimenti fiscali per conto dei contribuenti e dei sostituti d’imposta. La voluntary bis, introdotta dal dl 193/2016, è la nuova edizione dello strumento messo in atto nel 2015 da parte dell’ Agenzia delle Entrate per permettere ai contribuenti che detengono illegalmente capitali all’estero, di farli emergere spontaneamente, ottenendo uno sconto sulle sanzioni. I contribuenti interessati possono (o meglio, visti i tempi, potevano) fare richiesta di adesione alla procedura di collaborazione volontaria, facendo domanda per via telematica oppure attraverso un intermediario abilitato. Il Governo, così come gli esperti analisti economici, non si aspettano comunque grandi numeri per questa seconda edizione, anche perché i termini e i requisiti sono abbastanza stringenti. In ogni caso, a titolo statistico, va ricordato che la prima Voluntary fece emergere, nel mondo, poco meno di 60 miliardi di euro di redditi sconosciuti, per un incasso stimato di circa 3,8 miliardi di euro per lo Stato in base alle aliquote corrisposte. La stima, invece, delle attività finanziarie detenute a San Marino, emersi con la Voluntary, era di circa 1 miliardo e 132 milioni di euro. Meno del 2% del totale, quindi. Una cifra che comunque, difficilmente potrà ripetersi con questa seconda tornata.

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