Home NotizieMondo Vaccini, Zaia (Governatore Veneto) a Radio 24: “Polemica montata ad arte”

Vaccini, Zaia (Governatore Veneto) a Radio 24: “Polemica montata ad arte”

da Redazione

“E’ stata montata una polemica ad arte. I nostri tecnici avevano proposto di far fare i bimbi dai zero ai sei anni non vaccinati non fino a marzo come prevede il Governo, ma far finire l’anno scolastico.” Così è intervenuto a Effetto Giorno su Radio 24 il Governatore del Veneto Luca Zaia.

“Siccome c’e’ stato il dibattito – ha spiegato Zaia – abbiamo a quel punto interpellato, per un’interpretazione autentica della norma, il Consiglio di Stato, che non ha emesso sentenze come qualche giornale dice oggi; ha detto che i bambini devono andarsene a casa a marzo se non sono vaccinati.”

Zaia ha concluso ai microfoni di Radio 24: “Noi non siamo contro i vaccini, non abbiamo mai fatto campagne contro i vaccini. Facciamo campagne per la vaccinazione e il modello del Veneto è riconosciuto come virtuoso da tutta Europa.”

 

IMMIGRATI, ACCOGLIAMO TUTTI E CI ACCOGLIAMO LE SPESE: COSI’ ANDIAMO AL SUICIDIO


“Noi praticamente accogliamo tutti e poi dobbiamo accollarci le spese per avviare un progetto di educazione per coloro che non hanno ancora capito che le donne non devono essere importunate piuttosto che imparare la lingua. Io penso che andiamo al suicidio con questo sistema”. Così Luca Zaia, Governatore del Veneto, è intervenuto a Effetto Giorno su Radio 24 e aggiunge: “Non lo dico perché fa parte della mia indole sparare su questo tema. Io penso che gli immigrati dobbiamo accoglierli nella misura in cui abbiamo le potenzialità per accoglierli e parlo di lavoro; in questo momento abbiamo tanti disoccupati italiani e nuovi italiani che non trovano lavoro e ci vuole la concretezza di dire che tutta l’Africa in Italia non ci può stare. Arrivano 200 mila persone all’anno da quei paesi e l’80% di queste persone non sono profughi, mi chiedo per quale motivo dovremmo continuare con questa musica.”

A Simone Spetia che lo sollecita sul fatto che i fondi arrivano dell’Europa e sarebbero indirizzati ai soggetti effettivamente riconosciuti come degni della protezione internazionale e che gli domanda se come partito potrebbero essere d’accordo, Zaia risponde a Radio 24: “No. Il fatto che i fondi vengano dall’Europa, sono sempre soldi nostri. Anche questa storia va chiarita, non è che l’Europa è il babbo natale dell’Italia o di altri stati membri. Stiamo dirottando risorse che potremmo dedicare a chi magari abbiamo già in casa e fa fatica a sbarcare il lunario. Ricordo che in Italia ha il 10% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.”

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