Home categorieCultura Visto per voi: Sagra Malatestiana, “Ottavo libro – Canti Guerrieri”

Visto per voi: Sagra Malatestiana, “Ottavo libro – Canti Guerrieri”

da Redazione

L’impressione nitida, a fine esecuzione (circa 90 minuti), è quella di uno scollamento tra il testo musicato e la realizzazione corporea.

 

di Alessandro Carli

 

RIMINI – L’aggravante è tutta nell’ottimo percorso che Muta Imago, compagnia teatrale guidata da Claudia Sorace e Riccardo Fazi, ha compiuto negli anni: spettacoli di ottima fattura, con una poetica riconoscibile e sempre ben marcata. Non un “tradimento” quindi, ma un vistoso passo indietro, quello che hanno compiuto nel “Libro Ottavo- Canti guerrieri”, omaggio “per occhi e orecchie” alla produzione di Claudio Monteverdi e ospitato il 23 settembre al Teatro degli Atti, all’interno del cartellone della “Sagra Malatestiana”.

All’interessante esecuzione dell’Ensemble Arte Musica, posizionata all’altezza del fondale, ha fatto da contraltare un “doppio” spazio scenico: il primo, sul boccascena, “disegnato” da luci e da una parete di corde verticali, “luogo – non luogo” di nascita (qui difatti scorrazzano due bambini) e di morte (due attori “bianchi” che, dopo un giro a “mosca cieca”, si spogliano e si abbracciano), mentre il secondo, “fuoco centrale” della storia, ha accolto un quadro bucolico-agreste in cui le “animalesse” Annamaria Ajmone e Sara Leghissa si rincorrono, si cercano, provano a dialogare a gesti all’interno e all’esterno di un ring di foglie di palma.

L’impressione nitida, a fine esecuzione (circa 90 minuti), è quella di uno scollamento tra il testo e la realizzazione corporea, o peggio ancora, quella di un “lavoro” che appare incollato” in maniera autonoma, senza reali interazioni. Un progetto sul corpo “quattro stagioni”, utilizzabile cioè anche per altre partiture.

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