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San Marino, SIT Group: quarta missione su Mars

da Redazione

Premiato come miglior fornitore europeo di packaging flessibile. La Vicepresidente Neni Rossini: “Efficienza dei processi e ottimizzazione delle lavorazioni”.

Sit Group Neni Rossini

 

di Alessandro Carli

 

Windsor, a sud del Tamigi. Ore 3.40 circa di una notte della seconda metà di maggio. Neni Rossini, vicepresidente di SIT Group, accende il proprio pc e inizia a scrivere: “Ciao a tutti, si è da poco concluso l’evento organizzato dalla Mars per la premiazione dei suoi migliori fornitori di packaging e non potevo aspettare neanche un minuto di più per condividere con tutti voi la grande, grandissima emozione e soddisfazione che ho provato nel sentire l’annuncio – per la quarta volta, e per il terzo anno consecutivo – ‘The winner is… Sititalia!’. E’ proprio così, anche per il 2016 ce l’abbiamo fatta”.

Per la quarta volta in cinque anni quindi il Gruppo SIT, che ha l’headquarter nella Repubblica di San Marino e due stabilimenti produttivi a Pesaro e a Padova per una forza lavoro di circa 570 persone (280 lavorano sul Titano), si è aggiudicato il premio Mars come ‘miglior fornitore europeo’ nella categoria ‘packaging flessibile’ ottenendo il maggior risultato in termini di qualità con il punteggio di 99,99% di conformità.

 

Torniamo idealmente in Inghilterra, alla sera della premiazione…


“Ogni anno Mars organizza un evento dedicato ai fornitori, un momento di confronto con le imprese che lavorano nel packaging – plastica flessibile e rigida ma anche carta e cartoncino ondulato – e che si conclude con una premiazione. La nostra categoria è quella più ‘combattuta’: ci confrontiamo con importanti aziende di tutta Europa, incluse multinazionali ben più grandi e ‘strutturate’ della nostra realtà. Alcune, per fare un esempio, hanno una forza lavoro composta da oltre 25 mila dipendenti. Il punteggio che abbiamo raggiunto è davvero eccellente. Per diventare suoi fornitori, Mars pone condizioni estremamente sfidanti e richiede standard elevatissimi: il nostro 99,99% che abbiamo raggiunto lo scorso anno ci riempie d’orgoglio e allo stesso tempo ci sprona ulteriormente. La strada che abbiamo intrapreso, non senza difficoltà e investendo molte energie, sembra essere quella giusta”.

 

Entriamo un po’ più nel tecnico: come si legge questo 99,99%?


“Nel nostro lavoro sono tantissimi i fattori produttivi, tecnici e ambientali da ‘far girare bene’: settaggi macchina, composizione di inchiostri e adesivi, caratteristiche del film plastico e addirittura condizioni di umidità e di temperatura, possono presentare e determinare una serie di piccole variazioni che incidono sul risultato finale. In questo senso la performance che abbiamo registrato con Mars lo scorso anno rappresenta un successo straordinario, quasi commovente per chi sa quanto sia difficile gestire tutti quei fattori”.

 

Quali sono i criteri richiesti?


“I parametri sono moltissimi: si va dalla qualità grafica della stampa – l’immagine deve replicare perfettamente lo standard richiesto dal cliente e costante per tutte le sue ripetizioni lungo chilometri e chilometri di film plastico – alle caratteristiche fisico-chimiche del materiale (lo spessore, la scivolosità, il residuo solvente), alla funzionalità tecnica di quest’ultimo a garanzia della protezione del prodotto che andrà a confezionare per tutto il tempo della sua shelf life”.

 

Confermarsi è sempre più difficile. Come siete riusciti a bissare il successo delle altre edizioni?


“Quando si compete ad altissimi livelli ti ‘scontri’ con realtà di assoluta eccellenza. Questa competizione positiva e di valore porta a cercare di migliorare sempre, in una sfida costruttiva con sé stessi e con la concorrenza. E’ però fondamentale non sentirsi ‘arrivati’: il senso di appagamento tuttalpiù può tradursi in una ‘felicità del momento’, certamente motivata, ma non deve fare allentare la tensione – le imprese sono fatte di persone e dopo una vittoria verrebbe voglia di rilassarsi un po’ –, ma poi bisogna ripartire con ancor più energia e determinazione, perché allo stesso modo anche i competitor, di anno in anno, continuano a migliorarsi. L’asticella si alza costantemente e cerchiamo di fare sempre ‘di più’ nell’efficienza dei processi e nell’ottimizzazione delle lavorazioni, traendo il massimo valore dalle economie di apprendimento: più si lavora e più si impara a lavorare meglio”.

 

Alla base di tutto, una struttura solida che guarda al futuro…


“SIT Group ha sempre creduto nelle persone, nelle loro competenze e quindi nel valore della formazione: così come abbiamo sempre puntato sulla crescita professionale della nostra squadra, abbiamo anche sposato sin dall’inizio i percorsi organizzati dall’Associazione Nazionale Industria San Marino. L’acquisizione di competenze trasversali delle aree aziendali sono un requisito imprescindibile per affrontare le dinamiche di un’impresa che vuole crescere”.

 

Dove si spostano, oggi, le attenzioni e le energie di SIT Group?


“Non basta fornire prodotti di qualità. Oggi, per competere, è sempre più strategico il servizio, la consulenza professionale a 360 gradi che puoi offrire al tuo cliente in quanto partner. E, nel caso del packaging flessibile, la competenza per garantire il cliente sulle fondamentali e delicatissime tematiche del food safety, quindi dell’alimentarietà del packaging fornito. Dobbiamo poter assicurare che il packaging sia in grado di preservare i prodotti dal rischio di contaminazione del prodotto alimentare. In un mercato ‘globale’ come il nostro, dove le aziende alimentari nostre clienti esportano praticamente in tutto il mondo, altro punto determinate è la conformità del packaging alle legislazioni e regolamentazioni previste dei vari paesi. Ambito a cui abbiamo specificamente dedicato risorse e investimenti”.

 

Come ha ben spiegato, siete sempre in movimento. Quali sono i progetti nel medio periodo?

 

“Non ci si ferma mai. I progetti in cantiere sono davvero tanti. SIT Group – che nel 2016 ha fatturato oltre 131 milioni di euro – è in un momento di guado: siamo troppo piccoli per essere considerati grandi ma allo stesso tempo siamo già troppo grandi per avere le caratteristiche dei piccoli. Crescere è nel nostro DNA ma oggi più che mai non rappresenta solo una scelta ma una necessità. Nel nostro settore abbiamo guadagnato negli anni un’ottima reputazione a livello italiano ed europeo, ma è necessario aumentare la nostra massa critica per esprimere al meglio le nostre potenzialità, sempre in un’ottica di alta qualità e di servizio al cliente. Nel nostro piano strategico, che viene revisionato ogni due anni, condividiamo con tutta la struttura aziendale gli obiettivi di questo percorso e individuiamo gli sforzi da mettere in campo per realizzarli sia sotto l’aspetto della crescita dei volumi che per quel che riguarda la ricerca di partnership”.

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