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Cresce il reddito medio annuale dei sammarinesi

da Redazione

UPECEDS: nel 2016 si è attestato a poco più di 42 mila e 200 euro. Tra le forme di investimento preferite, i depositi bancari e i titoli di Stato.

 

di Alessandro Carli

 

Oltre sette famiglie sammarinesi su dieci nel 2016 hanno acquistato su internet, con un balzo in avanti – su scala decennale – di oltre 40 punti percentuali (nel 2006 erano poco più del 26%). Il prezioso documento “Indagine sui consumi e lo stile di vita delle famiglie sammarinesi”, firmato dall’UPECEDS e riferito al 2016, evidenzia un feeling sempre più marcato e consolidato tra i cittadini del Titano e il mondo del web, anche per la crescita della presenza di apparecchiature tecnologiche: l’84,2% delle famiglie possiede almeno uno smartphone (nel 2015 la percentuale era dell’83,9%), il 74,8% ha la connessione ADSL/Internet (in linea con il 2015), il 56,6% ha un tablet (54,2% nel 2015) mentre il personal computer ha raggiunto la propria presenza nell’84,2% delle famiglie (nel 2004 solamente il 68,3% delle famiglie ne possedeva uno).

Il 71,8% delle famiglie ha effettuato almeno un acquisto su Internet nel 2016, una percentuale in forte aumento rispetto agli anni precedenti (nel 2015 era il 69%, nel 2014 era il 67,6%). Gli oggetti più acquistati all’interno delle famiglie che hanno dichiarato di effettuare acquisti sul web, sono apparecchi elettronici (49,9%), ticket per eventi (46,2%), vacanze (46%), abbigliamento (45,7%) e libri (41,5%).

 

CONSUMI


Nel rapporto dell’UPECEDS sono contenuti altri indicatori, utili per “conoscere” le abitudini dei cittadini e per “fotografare” il loro stato di salute economico.

Per quel che concerne i consumi, la spesa media mensile della famiglia sammarinese nel 2016 è stata di 2.507,83 euro, inferiore di circa 2 punti percentuali rispetto al 2015 (2.561,26 euro).

In termini di spesa, hanno subito importanti diminuzioni la maggior parte delle categorie. Tra le voci che hanno fatto registrare la contrazione più robusta, l’abbigliamento e le calzature (-16,5%), le utenze domestiche (-10,5%), l’istruzione (-8,3%), l’arredamento e gli apparecchi per la casa (-6,8%), e i servizi sanitari e spese per la salute” (-6,8%). Di contro sono aumentate le spese per le vacanze (+9,6%), per i beni e i servizi (+7,5%), per le attività sportive (+2,6%) e per i pasti e consumazioni fuori casa (+2,5%).

Nello specifico, la spesa media mensile nel 2016 ha visto al primo posto i generi alimentari e bevande (505,01 euro, il 20,1% del totale), poi a seguire l’abitazione (16,9%, ovvero 423,45 euro), i pasti e consumazioni fuori casa (276,13 euro, quindi l’11%), e i trasporti (9,6%, 239,57 euro).

Nel 2016 si è registrata poi una consistente diminuzione dei consumi in territorio, che si sono attestati al 72,8%, rispetto al dato del 2015 che era pari al 74,3%. Le categorie di spesa con la percentuale maggiore in territorio sono quelle per l’abitazione (95,5%),i trasporti (87,9%) e i generi alimentari e le bevande (86,8%). Il documento inoltre rimarca che i sammarinesi si rivolgono fuori dai confini di Stato soprattutto per la ricreazione e gli spettacoli, i pasti e le consumazioni fuori casa e per l’abbigliamento e le calzature.

 

REDDITO


I buoni segnali arrivano dal reddito medio annuale della famiglia sammarinese, che nel 2016 si è attestato a poco più di 42 mila e 200 euro, +1,2% rispetto al 2015 e +5,4% rispetto al 2014. Oltre una famiglia su 4 (26,4%) ha dichiarato che il proprio reddito si è attestato tra i 16 mila e i 30 mila euro. Dall’analisi sui risparmi è emerso che, rispetto al 2015, il numero di famiglie dedite al risparmio è rimasto invariato (54,8% del totale) ma è lievemente aumentata la percentuale di reddito medio risparmiato (pari al 23,4%).

Le forme di investimento preferite dalle famiglie sammarinesi sono soprattutto i depositi bancari (63,1%), seguiti dalle assicurazioni (32,5%) e dai fondi comuni di investimento (17,9%).

Sono aumentati nel 2016 alcune forme di risparmio come i titoli di Stato (+2,8% rispetto al 2015) e gli immobili (+1%), mentre sono diminuiti i pronti contro termine (-4,7%) e le azioni (-1,5%).

Per quanto riguarda l’indebitamento, il 15% delle famiglie ha dichiarato di aver contratto debiti nel 2016 per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili (80%), l’acquisto di auto, moto (45,3%) e il sostentamento (36%).

In diminuzione la percentuale di debito medio rispetto al reddito (35,7%). Le tipologie di indebitamento più comune sono il “Mutuo ipotecario” (il 41,3% delle famiglie indebitate ne ha fatto ricorso), il “Prestito personale” (40%), seguono i “Fidi in conto corrente” (22,7%). Il 16% delle famiglie che hanno contratto debiti hanno dichiarato che non sono riuscite a far fronte all’indebitamento con il proprio reddito, mentre il 2% delle famiglie ha dichiarato che con il proprio reddito mensile non riesce a coprire le spese dello stesso periodo temporale (nel 2015 era l’1,5%). La maggior parte delle famiglie sammarinesi (61,2%) ha dichiarato di ritrovarsi in una situazione economica “stazionaria” rispetto al 2015. In aumento le famiglie che hanno risposto che la loro situazione è “un po’ migliorata” (10,3%) e “molto migliorata” (1,5%).

 

VIAGGI


Le famiglie sammarinesi che hanno dichiarato di andare in vacanza almeno una volta all’anno (l’83,6% dei nuclei) trascorre mediamente 11 giorni all’anno in vacanza, di cui il 57,3% in Italia (in discesa rispetto al passato) e il 42,7% all’estero, soprattutto in Africa, nelle Americhe, in Asia e in Oceania. Sempre nel 2016 la spesa media per le vacanze è aumentata e sono aumentate le famiglie che viaggiano. Invariati invece i giorni medi di permanenza, gli stessi del 2015: 11.

 

FAMIGLIA

 

Il campione definitivo per l’elaborazione dell’anno 2016, al netto dei questionari contenenti risposte palesemente incoerenti o mancanti, fa emergere una “famiglia tipo” costituita da coniugi e figli (46,8%), con il capo famiglia lavoratore dipendente (65%) e con un buon livello di istruzione (il 33,2% possiede una laurea o un diploma universitario, il 44,8% possiede un diploma di scuola media superiore). Il settore di attività prevalente è quello dei servizi sia per il capo famiglia (49,5%) che per il coniuge (67,1%), seguito dal settore dell’industria manifatturiera (che vede occupati il 30,4% dei capifamiglia e il 18,9% dei coniugi). I capifamiglia disoccupati sono l’1,8% (proporzione in diminuzione rispetto al 2015, dove i capifamiglia disoccupati erano il 4,0%), mentre i coniugi nella medesima condizione sono il 9,3% del campione (nel 2015 erano il 7,5%).

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