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San Marino, acqua: consumi ancora un po’ troppo elevati

da Redazione

Il limite è quello di 10 mila mc al giorno, oggi si “sfora” del 10%. Siccità, va peggio in Italia: per Coldiretti danni superiori ai 2 miliardi.

 

di Alessandro Carli

 

Forse attraverso una serie di opportune e calibrate iniziative, si potrà scongiurare quanto si legge in un recente report il World Resources Institute, che ha inserito il Titano, in una prospettiva 2040, in cima alla classifica tra i 33 Paesi del mondo più “Water-Stressed”. Mancano oltre 20 anni alla “scadenza” fissata dal WRI quindi l’estate 2017 – che sta mettendo a dura prova non solo la Repubblica di San Marino ma tutta l’Italia – può essere “letta” come “test di prova”, anche perché, lo ricordiamo, il Titano non è autonomo e quindi deve approvvigionarsi all’esterno. E mentre in questi giorni ben 10 regioni italiane chiederanno lo stato di calamità naturale al ministero delle Politiche agricole per attivare il Fondo di solidarietà nazionale, sul Monte la situazione “acqua” – una “voce” fondamentale anche per molte imprese del territorio – è difficile ma ancora sotto controllo: l’immissione dell’oro bianco viene monitorata quotidianamente dall’AASS.

A fine giugno, lo ricordiamo, è stata emessa un’ordinanza che di fatto ha richiamato i contenuti del Decreto-Legge numero 82 del 2007: nel periodo di emergenza idrica “è fatto divieto di utilizzare l’acqua del pubblico acquedotto per innaffiare prati, orti e giardini; lavare piazzali, scale, strade private; riempire piscine; riversarla in cisterne e pozzi; lavaggio di veicoli. Il divieto non si applica al lavaggio effettuato presso stazioni di servizio munite di impianti automatici”. Nel periodo di emergenza idrica, ricorda il DL, “la tariffa prevista per consumi superiori ai 30 metro cubo/mese viene maggiorata di 20 euro per ogni metro cubo di acqua utilizzato eccedente i 30 metri cubi”.

 

CONSUMI ANCORA TROPPO ELEVATI


Il “tetto”, ovvero il limite entro cui il Titano non rischia di andare in affanno, lo ha spiegato a San Marino RTV il Direttore Generale dell’AASS Emanuele Valli: 10 mila metri cubi al giorno, ovvero 10 milioni di litri (un metro cubo equivale a mille litri). Molti, per uno Stato che conta poco più di 33 mila residenti, a cui però vanno aggiunti anche i turisti che solo nel mese di giugno, dati UPECEDS, sono stati quasi 194 mila.

A leggere i dati che l’AASS aggiorna quasi quotidianamente sul proprio sito, emerge chiaramente che questo “breakpoint” non viene quasi mai rispettato, eccezion fatta per i fine settimana.

Il primo weekend di luglio (1 e 2) si è partiti rispettivamente con 10.427 e con 10.072 metri cubi. Dal 3 al 7 luglio l’acqua immessa in rete ha superato abbondantemente gli 11 mila metri cubi (11.659 il 3 luglio, 11.957 il 4 luglio, 11.782 il 5 luglio, 11.449 il 6 lugli e 11.583 il 7 luglio) per poi scendere un po’ sabato 8 luglio (10.862). Domenica 9 i volumi sono stati “sostenibili” (9.970 metri cubi) per poi schizzare ancora una volta sopra gli 11 mila metri cubi: nella settimana dal 10 al 13 luglio si sono registrati 11.426, 11.505, 11.129 e 11.658 metri cubi. Il 15 e il 16 luglio si è ritornati sotto la “soglia” (9.949 e 9.098) mentre da lunedì 17 le cubature di oro bianco sono ricresciute: 10.776, 11.334 il 18 luglio e 10.875 il 19.

Presi come esempio e per facilità di calcolo i 10 milioni di litri d’acqua giornalieri, i litri immessi in rete ogni ora sono oltre 416 mila quindi circa 115 ogni secondo.

Rispetto al mese di luglio del 2016, i litri immessi quest’anno sono stati inferiori. Dodici mesi fa, per ben 11 giorni si sono superati i 12 mila metri cubi : 5, 7, 8, 9, 11, 12, 13, 14, 19, 20 e 22 luglio, con il picco di 13.053 metri cubi nella giornata del 12 luglio.

 

MULTE “SALATE” PER CHI VIOLA I DIVIETI


In caso di violazione dei divieti sono irrogate al trasgressore alcune sanzioni pecuniarie amministrative. Qualora il trasgressore sia un consumatore uso domestico: alla prima infrazione nell’anno 150 euro, alla seconda infrazione nell’anno 500 euro. Per ogni infrazione successiva alla seconda nell’anno 1.000 euro. Qualora il trasgressore sia un grande consumatore uso domestico o un consumatore usi diversi le ammende salgono rispettivamente a 500, 1.000 e 2.000 euro.

 

 

SAN MARINO, ACQUA: ECCO DA DOVE ARRIVA


L’acqua che alimenta i serbatoi e gli acquedotti della Repubblica di San Marino proviene per la quasi totalità dal fiume Marecchia (per circa i 2/3, ndr). Attraverso un complesso sistema di pompaggio, dal fiume Marecchia viene rilanciata verso la Centrale di Potabilizzazione di Galavotto. Qui viene trattata e pompata verso l’Acquedotto di Ca’ Moraccino, da dove prenderà la strada per i serbatoi ubicati sul territorio della Repubblica. Due ulteriori forniture, che incidono in maniera meno rilevante sulla distribuzione, sono i punti di consegna di Ridracoli e dell’HERA di Rimini.

 

ITALIA, UNA SICCITÀ DA 2 MILIARDI DI EURO


Salgono a circa 2 miliardi le perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti da un andamento climatico del 2017 del tutto anomalo che lo classifica tra i primi posti dei più caldi e siccitosi da oltre 200 anni, ma segnato anche da disastrosi incendi e violenti temporali. E’ quanto emerge dal Dossier Coldiretti: in Emilia Romagna si registrano danni, soprattutto a pomodoro da industria, cereali, frutta, ortaggi, barbabietole e soia, per oltre 100 milioni di euro secondo la Coldiretti ai quali se ne aggiungono altri 50 per i nubifragi, le grandinate e il vento forte. Oltre 200 milioni di euro è la stima dei danni da siccità all’agricoltura stimati in Toscana.

 

LE RACCOMANZAZIONI DELL’ISS


Le alte temperature possono avere una serie di possibili effetti negativi sulle persone. Per prevenire i pericoli del caldo, l’ISS ha creato una sorta di vademecum che contiene alcuni efficaci consigli che possono essere adottati da tutti.

1 – Bere di più, in particolare acqua, senza aspettare di avere sete. Nelle persone anziane si affievoliscono notevolmente i meccanismi di adattamento al caldo, la capacità di sudare e lo stimolo della sete. Inopportuno e dannoso invece bere liquidi che contengano alcool, caffeina, o grandi quantità di bevande zuccherate che causano la perdita di più fluidi corporei. Inoltre non vanno bevuti liquidi troppo freddi.

2 – Stare in casa o in zone ombreggiate e fresche se possibile, in ambienti condizionati nelle ore di maggiore insolazione (tra le 11 e le 17).

3 – Ventilare l’abitazione attraverso l’apertura notturna delle finestre. Nelle ore più calde, se non si ha un condizionatore in casa, fare bagni e docce o recarsi in luoghi dove vi è l’aria condizionata.

4 – Indossare abiti leggeri di colore chiaro, di fibre naturali, non aderenti per permettere la circolazione dell’aria sul corpo.

5 – Evitare esercizi fisici non necessari all’aperto o in luoghi non condizionati e l’esposizione inutile al sole diretto.

6 – Se esposti al sole diretto, mitigarne l’effetto indossando cappelli leggeri a tesa larga o usando un parasole, portare occhiali da sole e sulla pelle applicare filtri solari ad alta protezione.

7 – Preferire pasti leggeri e fare attenzione all’opportuna conservazione dei cibi. Consumare frutta e verdura in abbondanza perché apportano acqua, vitamine e sali minerali; uno spuntino pomeridiano a base di frutta fornisce un ottimo aiuto all’organismo anche per l’alto contenuto di potassio.

8 – Non sostare in automobili ferme al sole, né lasciare persone, specialmente bambini, anziani o animali, in auto o in altri veicoli chiusi.

Sono a disposizione in caso di bisogno i seguenti punti informativi: Guardia Medica Territoriale Centralizzata (0549.994888) e il Pronto soccorso (118).

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