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Consiglio Grande e Generale: approvate le “Emissioni di titoli del debito pubblico”

da Redazione

Proprio questo emendamento è quello contro cui si sono scagliati i consiglieri di Dc e Ps. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Prosegue in mattinata l’esame dell’Assestamento di bilancio: in particolare, viene approvato con 28 voti a favore, nessun contrario, un non votante e un astenuto l’emendamento- diventato Articolo 16 bis- del governo “Emissioni di titoli del debito pubblico”. Proprio questo emendamento è quello contro cui si sono scagliati i consiglieri di Dc e Ps, determinando la loro uscita dall’Aula martedì notte, ed è quello che ha sollevato pesanti critiche anche da parte di Rete e Mdsi, autoesclusi dai lavori consiliari fin dal primo giorno della sessione.

Da segnalare poi l’approvazione- con voto palese- di un emendamento del Pdcs- Articolo 16 Quater, (Attivazione Centrale Rischi): malgrado l’assenza dei consiglieri del gruppo di minoranza, i consiglieri di Adesso.sm intervengono infatti per manifestare la volontà di accoglimento dell’articolo, per eliminare ogni dubbio sulla volontà della maggioranza di attivare lo strumento della Centrale rischi. Il segretario di Stato Celli chiede a riguardo di porre come precisazione a verbale che entro il 30 settembre l’attivazione della centrale rischi avvenga “nel circuito interno”, mentre lo scambio di informazioni e dati con l’esterno preveda tempi più dilatati.

I lavori si interrompono con l’approvazione dell’articolo 20; l’esame del Progetto di legge continuerà nel pomeriggio dalle 14,30.

Di seguito un estratto degli interventi della mattina.

Comma 3 Progetto di legge “Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’Esercizio Finanziario 2017 e modifiche alla Legge 21 Dicembre 2016 n.144”

Emendamento del governo “Art. 16 bis” Emissioni di titoli del debito pubblico/ Approvato (28 voti a favore, un astenuto e un non votante, zero voti contrari).

Simone Celli, segretario di Stato per le Finanze

E’ un articolo che ha sollevato una reazione molto intensa da parte dei gruppi di opposizione e da parte di alcuni settori delle parti sociali. E’ un articolo di orientamento che rappresenta una scelta politica di fondo, voler reperire le disponibilità finanziarie necessarie per far sì che il percorso di ristrutturazione del settore bancario possa andare avanti e concretizzarsi. In modo particolare, il nostro impegno è rivolto al consolidamento della banca di sistema, Cassa di risparmio. Siamo consapevoli, e lo è tutta l’Aula, che Cassa avrà nel prossimo futuro esigenze di carattere patrimoniale piuttosto consistenti e, fin dall’inizio abbiamo detto che lo Stato farà tutto il possibile, e anche l’impossibile, per sostenere Cassa, per supportarla dal punto di vista economico finanziario e patrimoniale. E’ arrivato il momento che, unitamente alla predisposizione e all’approvazione del bilancio e alla predisposizione del piano industriale, lo Stato intervenga perché il patrimonio di Cassa sia adeguato alle sfide da affrontare nel futuro.

Il dibattito politico porta all’esasperazione di alcuni concetti, si parla già di debito da 200 mln di euro, mentre qui si intende introdurre un tetto massimo di emissioni di titoli che dovranno reperire le risorse necessarie alle finalità di cui prima. E’ un emendamento che dà autorizzazione, ma subordinata a un confronto che viene reso istituzionale al comma 6, aperto a gruppi consiliari, associazioni sindacali e datoriali. Sarà quindi una sede di confronto in cui ci misureremo e vedremo con quali modalità e tempistiche le emissioni saranno attuate, e la sostenibilità con i principali indicatori economici. Ovviamente le scelte saranno di competenza del governo, ma ci sarà confronto, informativa permanente e coinvolgimento con gli attori sociali che vorranno partecipare. Le scelte dell’indebitamente purtroppo sono inevitabili – e saremmo fuori dalla realtà a dire il contrario- per accompagnare lo Stato e il settore bancario in un processo di riorganizzazione e rilancio. Queste scelte dovranno rientrare in un disegno politico più ampio, con la necessaria concertazione. E’ un emendamento che già da alcuni giorni era stato messo a disposizione delle forze consiliare. L’elemento di novità è stato quello dell’inserimento della copertura finanziaria, aspetto chiaramente tecnico e sostanziale, ma la scelta era già stata palesata con alcuni giorni di anticipo. Chi sostiene sia stato un blitz dell’ultima ora dovrebbe circostanziare meglio l’iter avuto.

Luca Santolini, C10

La Dc ieri ha detto che oggi inizia l’era del debito pubblico E’ una balla grossa, chi l’ha detto sa perfettamente che negli anni in cui al governo c’era la Dc si sono consolidati 300 mln di euro di debito pubblico. L’era del debito è iniziata da tempo. Abbiamo letto una lista di proscrizione, forse sarebbe un po’ più lunga. Ma negli anni scorsi nessuno ha fatto liste simili. Non abbiamo mai fatto iniziative politiche di questo tipo quando eravamo all’opposizione, giocando sulle paure della gente quando si è fatto debito per ricapitalizzare Cassa. Quello che è contenuto dentro l’emendamento è molto tutelante e va incontro alle richieste della stessa opposizione che ha lasciato l’Aula con pretesti infondati. C’è infatti un passaggio sul ‘necessario confronto preventivo all’emissione del debito’. In questo articolo non si emette debito, ma si pone un tetto massimo in vista della necessità di ricapitalizzazione di Cassa. I numeri su cui stanno facendo terrorismo sono tetti massimi, non è detto siano quelli necessari. Il problema era che mancavano le coperture nella prima versione dell’emendamento e sono state poi indicate, come richiesto dalla Dc negli incontri preventivi. Credo siano inserite tutte le precauzioni necessarie.

Matteo Ciacci, C10

E’ un ragionamento lineare, non facciamo debito per pagare la spesa corrente, ma per fare un investimento, per raggiungere obiettivi condivisi da forze economiche, sociali e politiche. Chi si oppone a questo approccio lo sa ma non lo dice, non lo dice che le cose sono cambiate rispetto al passato, ma strumentalizza sempre. Invece su queste tematiche bisognerebbe fare sistema. Non facciamo debito per pagare la spesa corrente ma per fare investimenti.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd

E’ un’assioma che servano risorse. Il cavaliere bianco non lo vogliamo, vogliamo invece che lo Stato dia la possibilità di reggere un istituto bancario affinché diventi fulcro di tutto il settore. Dato questo per assodato, bisogna trovare questi soldi. In che modo visto che nelle casse non ci sono? Facendo debito pubblico, come fanno gli Stati quando investono. Infatti facciamo debito per fare un investimento reale che ci farà crescere, avere utili e con cui si potrà finanziare anche il resto dello sviluppo per il Paese. Mi viene da ridere quando qualcuno dell’opposizione- come Cardelli, uscendo dal’aula- sostiene che abbiamo proposto 200 mln di euro di debito dalla sera alla mattina, mi chiedo ma dove vive? E’ il momento di fare i seri, non di fare liste di proscrizioni, sono molto brutte, ricordano il fascismo.

Roberto Giorgetti, Rf

Il debito pubblico a San Marino c’è già da tempo e attualmente è circa il 20% del nostro Pil. Chi dice che oggi si inaugura l’era del debito pubblico o non sa di cosa parla o lo fa in modo strumentale, con opera di disinformazione dei cittadini. E il debito deriva proprio dagli interventi per Cassa di Risparmio. In passato si sono fatti opportunamente interventi a sostegno di questo istituto, è un tipo di approccio che torna anche oggi. In verità non sono 200 mln di debito pubblico, è una posta di massima, per quando saranno necessari interventi successivi. Quando si deciderà il quando e il come, saranno decisioni condivise e in un contesto di un piano di rilancio. E’ più utile e necessario al Paese non fare disinformazione e populismi, ma lavorare per trovare sintesi e soluzioni.

Enrico Carattoni, Ssd

Due le soluzioni possibili: andar dal cavaliere bianco o fare sforzi per cercare di uscire da questa situazione. Il problema è capire quali possono essere gli strumenti per reperire nuove risorse- e ce lo dica pure l’opposizione- per ridurre al minimo l’incidenza di questa misura sulla popolazione. A me piacerebbe fare liste di proscrizione diverse su chi vuole fermare il nuovo progetto di sviluppo e di chi ha portato allo sfascio la situazione. Quelle sono liste da farsi, non quelle che stanno portando alla fascistizzazione della politica.

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Siamo all’articolo che ha determinato la fuoriuscita dall’Aula di buona parte della minoranza. Devo dare atto al Segretario che nell’incontro di giovedì una bozza era stata distribuita, mancava la cifra chiaramente, non si sapeva se sarebbe stata introdotta oppure no nell’Assestamento, era una ipotesi, ma forse era inevitabile un inserimento di una copertura finanziaria di un indirizzo su come affrontare la situazione.

Ce lo dobbiamo dire che gli interventi del passato sono serviti per far sopravvivere Cassa, ma sappiamo che la situazione è ancora critica e c’è necessità di un ulteriore intervento. Lo Stato soldi non ne ha allora ecco le emissioni di titoli di debito. E mi fa piacere l’inserimento di una sede istituzionale aperta per discuterne e spero ci si muova anche verso i nostri concittadini. Sappiamo che stanno spostando risorse all’esterno, voglio fare un richiamo ai nostri cittadini che hanno spostato risorse nella vicina Italia. Voglio sperare che si faccia un richiamo alla responsabilità e alla presa di coscienza perché devono aiutare il loro Stato e quelle risorse trasferite all’esterno potrebbero invece essere risorse destinate alla sottoscrizione di titoli di debito pubblico e aiuterebbero in modo concreto la nostra Repubblica.

Lorenzo Lonfernini, Rf

Intervengo sulla lista di proscrizione diffusa da un comunicato di un partito di opposizione, non c’è nulla di illecito, però ci teniamo a dire che non ci stiamo a essere messi tra quelli che hanno o stanno rovinando il Paese, stiamo cercando di risolvere problemi che già ci sono. Rispetto alle critiche sugli incontri avuti con il governo tra le parti sociali, invito il governo a comportarsi in modo più lineare se questo è il problema, ma invito anche associazioni imprenditoriali e sindacali a cercare di partecipare agli incontri con la massima disponibilità e con spirito di collaborazione pur nella differenza di vedute, che ci stanno.

Mi unisco all’appello di Capicchioni per dare fiducia al nostro sistema bancario, proprio ora che facciamo sforzi per dare stabilità.

Tony Margiotta, Ssd

Si è deciso di tutelare tutti i risparmiatori e un istituto bancario che fa parte della storia di San Marino, senza darlo a nessuno e senza svenderlo, ma seguendo quel percorso che da anni si sta manifestando da più parti nella politica, ovvero fare in modo che lo Stato ne diventi proprietario.

Lo dico apertamente a chi è uscito: avete perso l’occasione di esprimere le vostre posizioni. Noi stiamo facendo quello che dovrebbe fare e sta facendo uno Stato per tutelare i propri cittadini e le proprie istituzioni. Questa macchina del fango utilizzata e gli strumenti fascisti e vigliacchi sono il comportamento di una opposizione in difficoltà che non sa cosa dire e cosa fare.

Andrea Zafferani, segretario di Stato per l’Industria, il Commercio, l’Artigianato e il Lavoro

In Cassa di Risparmio tantissimi sammarinesi hanno i propri risparmi e l’istituto deve essere al di sopra di ogni polemica politica. Bisogna avere buonsenso quando si fanno determinate critiche. In passato si è discusso molto sull’indebitamente, è vero che il debito non è iniziato oggi ma da tempo. Nella passata legislatura, quando si intervenne in Aula sul debito per salvaguardare Cassa, talune forze di opposizione hanno contestato che veniva fatto debito senza necessari interventi accompagnamento, senza per esempio il cambio del management. Si son contestati elementi di contorno, non il sostegno a tutti i costi di Cassa, non c’è alternativa a questo.

Luca Boschi, C10

Stiamo trattando l’articolo che ha scatenato la reazione di maggior parte dei consiglieri di Smpt. La motivazione è che l’articolo non sarebbe stato sufficientemente condiviso. Non c’è alternativa alla ricapitalizzazione, tant’è che l’opposizione non ha mai proposto niente di alternativo, solo colpi di teatro in Aula.

Eva Guidi, Ssd

Uno dei punti per cui veniamo accusati è quello di avere indebitato a sorpresa il Paese per 350 mln di euro. Il debito pubblico c’era già di 300 mln di euro, ed era stato chiarito dal segretario Celli a inizio legislatura quando ha fatto u chiarimento su quello che aveva trovato al suo insediamento. E’ un debito che è servito a Cassa perché se non non sarebbe ancora qua . Non ci si deve stupire che un altro intervento di capitalizzazione sia necessario. Lo scorso giugno è stato approvato qui dentro un Odg in cui si anticipavano a breve iniziative di questo tipo. Le eventualità e modalità del debito saranno comunque concertate.

Simone Celli, segretario di Stato replica.

Ringrazio i contributi rilevanti alla discussione su un emendamento che rappresenta indubbiamente un tema di grande sensibilità non solo politica ma anche sociale. E’ un tema con cui il ceto politico deve confrontarsi con senso di responsabilità, maturità e rispetto delle istituzioni e nella consapevolezza con cui si è misurato il capogruppo di Ssd che ha presentato in modo efficace la ratio dell’intervento, contestualizzando un grandioso programma di riforme che riguarda non solo il sistema bancario, ma l’intero sistema economico per cui sono necessarie risorse per il cambiamento. Lo spirito della maggioranza denota una significativa cultura di governo e senso di responsabilità accentuato e capacità di voler dare risposte concrete ai problemi con cui la comunità sammarinese si sta misurando da anni. Lo Stato fa la sua parte ed è un messaggio positivo, mentre è allarmante chi sta facendo catastrofismo rispetto la scelta che stiamo compiendo. Sarebbe stato devastante il messaggio che il governo non avrebbe fatto la sua parte. Ci poteva disimpegnare, c’è una parte politica di opposizione per esempio che sostiene il modello islandese. Noi abbiamo fatto una scelta diversa, quella di sostenere il nostro sistema bancario e di intervenire. Con questo emendamento avremo tutto il potenziale per farlo e per portare avanti azioni riformatrici. Basta speculazioni e allarmismo, lo Stato sta intervenendo per salvare la Repubblica di San Marino e il suo sistema bancario.

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