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Marco Arzilli: “Non ho alcun debito nei confronti del fondo Loan Management”

da Redazione

SAN MARINO – In seguito al comunicato stampa della Segreteria di Stato alle Finanze del 20 luglio 2017 in merito alla consegna ai gruppi consigliari dell’elenco dei nominativi che hanno formato i crediti di imposta per gli Istituti bancari che ne usufruiscono, e alla pubblicazione di tale elenco da parte di alcuni organi di stampa in cui compare anche il nome di Marco Arzilli, il diretto interessato precisa quanto segue.

 

“Non ho alcun debito nei confronti del fondo “Loan Management”, in data 31 luglio 2015 ho saldato la mia posizione, generata da un conto corrente personale con un minimo di affidamento, pagando 15.291,81(quindicimila novecento novantuno euro ottantuno centesimi) come da documento allegato, di cui oltre 10.000,00 euro circa erano interessi e spese varie.

Ritengo quanto successo un atto di una gravità unica per San Marino e contrario ad ogni principio democratico. È una totale violazione delle più basilari norme di diritto dei cittadini e di utenti del sistema bancario sammarinese l’aver messo “in piazza” dati parziali e falsi, additando le persone presenti nella lista come il male del nostro paese, come creatori del debito pubblico.

Rifiuto nettamente questa politica del fango e della denigrazione attraverso atti unilaterali e di forza, basati su dati incompleti, che riguardano rapporti bancari legati a sfere professionali e personali, che oltre a creare artatamente forti tensioni nella popolazione generano sfiducia nel nostro sistema paese e allontanano qualsiasi possibile investitore.

Comunico che mi tutelerò legalmente contro chi ha generato tutto questo e chi lo ha diffuso, per difendere la mia onorabilità e contro queste vili azioni non degne della nostra storia millenaria di Libertà.

Un’operazione trasparenza elogiata dallo stesso Segretario alle finanze Simone Celli che nasconde in realtà una impenetrabile opacità di chi vuole distogliere l’attenzione dal suo operato. Mi sarei aspettato le pubbliche scuse per aver commesso un errore cosi mastodontico e non un rilancio della stessa iniziativa: in questo modo ha sottolineato la sua totale inadeguatezza per il delicato ruolo ricoperto, visto che normalmente quando si sbaglia personalmente in politica si deve pagare sarebbe stato coerente un passo indietro, anche se temo che questo sia solo il primo atto di una scientifica strategia estratta dal manuale della vecchia politica, del divide ed impera che ricorda tanto l’operato dei governi degli anni 90.

Sono sette mesi che osservo in silenzio questo governo, come cittadino e come imprenditore avendo accettato la volontà dei cittadini con rispetto e considerazione ed essendo uscito dalla politica. Devo constatare che la maggioranza ed il suo governo hanno totalmente mancato la basilare esigenza di concertazione e di condivisione nell’affrontare le necessità di San Marino attraverso delle azioni politiche ormai fondamentali per il nostro Paese.

Imporre i propri atti legislativi, le proprie scelte programmatiche a forza di colpi di maggioranza in maniera autosufficiente e senza avere il sostegno e l’appoggio del Consiglio Grande e Generale nella sua quasi totalità e senza nessun reale e fattivo confronto con tutta la società civile composta lo ricordo da tutti i cittadini e da tutte le forze sociali ed economiche, non è compatibile con la vittoria elettorale di Adesso.sm, fuoriuscita da un ballottaggio e con una Maggioranza composta da 15 consiglieri ottenuti con il premio di maggioranza e che quindi rappresentano solo un minoranza del paese.

Nella popolazione questo ha generato paura e sfiducia, sentire pronunciare “siamo in un regime” riferita al Governo, dalla bocca dei cittadini fa venire i brividi, anche se la storia insegna che questi nascono proprio per voler imporre in maniera autarchica le proprie scelte.

Un’ultima considerazione riguarda la situazione attuale di San Marino, divisa al suo interno fra chi è a favore e chi è contro il governo, divisioni alimentate anche da azioni come la pubblicazioni degli elenchi sopracitati. Ma non ci si accorge che in questo momento siamo paragonabili ai capponi di Renzo nei Promessi sposi di Manzoni che, ignari della loro prossima fine che li porterà ad essere uccisi e cucinati, non fanno altro che beccarsi l’un l’altro, rappresentando cosi una riflessione sulla litigiosità interna nostra che, come quella dei capponi, non ci rendiamo conto che, senza il reciproco aiuto, ci aspetta una comune brutta fine, voluta da chi internamente ed esternamente se ne sta approfittando.

L’auspicio finale è che le persone libere e slegate dalla faziosità politica possano comprendere la gravità del momento e scendere in campo liberamente per fermare tutto questo affiancandosi a chi vuole il bene del nostro Paese, in quanto solo un’azione che parta dal popolo ormai può ridare a San Marino il suo futuro”.

 

Marco Arzilli

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