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Operazione Asset-Cassa con il dubbio sul debito

da Redazione

Il Governo ha emesso 3 Decreti e 2 riguardano l’intero sistema. Correntisti “bloccati”: oltre i 50mila euro avranno obbligazioni Carisp.

 

di Daniele Bartolucci

 

Estate torrida per il settore bancario sammarinese, con i primi provvedimenti governativi che avviano il progetto ipotizzato già da qualche mese, ovvero la costituzione di un “polo” pubblico con capofila Cassa di Risparmio, ormai messa in moto con il trasferimento di Asset Banca.

 

PARTI SOCIALI E ABS A CONFRONTO COL GOVERNO


La settimana scorsa il Governo ha incontrato le parti sociali (mercoledì) e l’ABS (sabato), ma non sembra siano state trovate grandi convergenze sull’operazione avviata ormai da tempo dall’esecutivo. Per il Governo comunque, “è stato un incontro positivo”, hanno commentato i Segretari di Stato Simone Celli e Marco Podeschi all’uscita da Palazzo Begni sabato mattina. Da ABS (assente il Presidente Biagio Bossone, sostituito da Riccardo Cervellini che ne ha letto la nota) nessun commento ufficiale, fermo restando che la proposta dell’Associazione era e resta quella di collaborazione e ricerca condivisa delle soluzioni ai problemi. Anche le parti sociali non hanno voluto commentare ufficialmente l’incontro di mercoledì, ma la sensazione che ne è trapelata resta quella di scarsa condivisione del progetto, soprattutto perché era ed è rimasto abbastanza fumoso. Questo almeno fino all’accelerazione di domenica sera.

 

CASSA-ASSET: I DECRETI PER IL TRASFERIMENTO


L’inusuale Congresso di Stato di domenica sera ha sancito definitivamente i termini con cui il Governo vuole gestire l’operazione Asset Banca, determinando i trasferimenti necessari. La tempistica, per la cronaca, era obbligata dall’Assemblea degli Azionisti di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A, che si è tenuta lunedì e ha autorizzato (la SUMS, oggi socio di minoranza, era però contraria, ndr) il Consiglio di Amministrazione a portare a compimento la cessione in blocco dei rapporti giuridici facenti capo ad Asset Banca Spa a Cassa di Risparmio. Per cui occorreva deliberare i 3 Decreti in tempo: “Misure urgenti a sostegno del sistema bancario”, “Misure urgenti a sostegno di operazioni a tutela del risparmio”, “Disposizioni per la cessione in blocco di attivi e passivi di Asset Banca S.p.A. (in liquidazione coatta amministrativa) a Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A.”. “I provvedimenti”, ha spiegato il Congresso di Stato in una nota, “si sono resi necessari per fornire un quadro normativo efficiente e adeguato per completare l’operazione di cessione in blocco di attivi e passivi di Asset Banca S.p.A. (in liquidazione coatta amministrativa) a Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A. Tale operazione, considerata dal Congresso di Stato di fondamentale importanza per garantire stabilità al sistema, è stata oggetto di approfondite valutazioni nel corso di una riunione del Comitato per il Credito e Risparmio svoltasi lo scorso venerdì 7 luglio”. In questo senso gli obiettivi principali che il Governo intende perseguire sono: “Assicurare la massima garanzia per i risparmiatori e i depositanti e delineare un contesto giuridico specifico per un’operazione rilevante per l’intero sistema finanziario sammarinese”. L’operazione, elaborata da tempo, si va dunque concretizzando, in attesa del via libera di Banca Centrale: resta da sciogliere il nodo dei dipendenti di Asset Banca, anche in relazione al piano industriale che Cassa di Risparmio è chiamata a presentare quanto prima.

 

CORRENTISTI: PER LORO LE OBBLIGAZIONI A TRE ANNI


La novità più importante e inattesa riguarda però i correntisti di Asset Banca: il Decreto Legge n. 80 del 9 luglio 2017 “Disposizioni per la cessione in blocco di attivi e passivi di Asset Banca S.p.A. (in liquidazione coatta amministrativa) a Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A.” stabilisce infatti che i commissari liquidatori di Asset Banca S.p.A. cederanno a Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A. beni, diritti e rapporti giuridici individuabili in blocco, ovvero attività e passività, ivi comprese le società partecipate e le obbligazioni subordinate. “Il Decreto”, spiega la nota del Congresso di Stato, “stabilisce anche le modalità di conversione dei depositi fissando il complessivo ammontare dei rapporti passivi ceduti, riferibili a conti correnti, certificati di deposito, depositi a termine e obbligazioni non subordinate, che superi, per ciascun depositante, l’importo di Euro 50.000, è convertito, esclusivamente per l’integrale somma eccedente i 50.000 Euro, in obbligazioni non subordinate emesse da Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A. aventi scadenza triennale, remunerate ad un tasso non inferiore all’1,5%.

 

SGRAVI FISCALI E AGEVOLAZIONI


Il Decreto Legge n. 78 del 9 luglio 2017 “Misure urgenti a sostegno del sistema bancario” permette agli istituti di credito che – su autorizzazione della Banca Centrale della Repubblica di San Marino, acquisiscono l’intero complesso aziendale, ovvero attività e passività, ovvero beni e/o rapporti giuridici individuabili in blocco, di istituti bancari sammarinesi posti in liquidazione coatta amministrativa – ad accedere a uno sgravio fiscale (credito d’imposta, ndr) con le seguenti modalità: per i primi sei anni fiscali sino alla concorrenza, per ogni singolo esercizio, del 15% dell’ammontare complessivo dei benefici ad esse spettanti; per i successivi anni fiscali, sino alla concorrenza, per ogni singolo esercizio, del 5% dell’ammontare complessivo dei benefici ad esse spettanti e fino a completo utilizzo degli stessi.

 

L’INTERVENTO DELLO STATO POTREBBE ESSERE ENORME

 

E’ ovvio che la domanda che si sono posti un po’ tutti in questi giorni è stata: ma chi paga tutto questo? Purtroppo la risposta non è affatto chiara, ma tutto fa pensare che sarà lo Stato ad accollarsi il costo dell’operazione e anche di quelle future per risanare il sistema bancario e finanziario.

Il Decreto Legge n. 79 del 9 luglio 2017 “Misure urgenti a sostegno di operazioni a tutela del risparmio”, infatti, stabilisce che gli istituti di credito, nell’ambito di operazioni di cessione in blocco di attivi e passivi possono accedere “ai depositi che l’Eccellentissima Camera potrà costituire presso il medesimo istituto acquirente, anche in deroga alla Legge 3 marzo 1993 n. 35 e all’articolo 40, comma 1, lettera c) della Legge 29 giugno 2005 n.96, previo parere della Banca Centrale della Repubblica di San Marino”, ma anche “a forme di finanziamento attivate direttamente dalla Banca Centrale della Repubblica di San Marino”.

Inoltre, spiega sempre la nota del Congresso, “lo Stato garantirà il rimborso dei finanziamenti a termine concessi dalla Banca Centrale in favore di banche ai fini di temporanea immissione di liquidità e presterà le idonee garanzie allo scopo di facilitare l’accesso di BCSM al mercato internazionale dei capitali, finalizzato a costituire provvista da reimpiegare al fine di assicurare l’imprescindibile stabilità al settore bancario”. In tal senso, “lo Stato garantirà il rimborso di finanziamenti contratti limitatamente alla eventuale quota di finanziamento non garantibile dalle singole istituzioni bancarie”. Non solo, il Decreto istituisce anche “la possibilità di conversione del credito di imposta (quindi anche per le operazioni del passato, ndr), concesso ad istituti bancari in seguito alla cessione in blocco di attività, passività e rapporti giuridici in relazione ad operazioni di cessione attuate per la salvaguardia del risparmio e della stabilità del sistema finanziario, in titoli del debito pubblico, su richiesta della banca titolare del credito”.

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