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Scuola-lavoro, Confindustria lancia il bollino per le aziende virtuose

da Redazione

Lo ha raccontato a Maria Pia Ceci di Radio 24 il vicepresidente per il capitale umano Giovanni Brugnoli.

 

Alta disoccupazione giovanile, aziende alla ricerca di figure professionali inesistenti e nuove competenze all’altezza dell’Industria 4.0. Uno degli strumenti per avvicinare mondo delle imprese e mondo della formazione è l’alternanza scuola – lavoro, diventata obbligatoria lo scorso anno scolastico anche nei licei con la legge 107, detta della Buona Scuola. E Confindustria pensa a un riconoscimento per le aziende virtuose. “Il tema dell’alternanza è un importantissimo driver di crescita per i nostri ragazzi che vuol dire avere una traiettoria per il futuro dei nostri giovani” spiega a Maria Pia Ceci di Radio 24 il vicepresidente per il capitale umano di Confindustria, Giovanni Brugnoli. “L’interazione fra scuola e azienda si era persa un po’ negli ultimi decenni e questo importante provvedimento ha riportato al centro l’educazione, che si può avere anche all’interno delle imprese. Le imprese devono essere disponibili con un approccio differente nei confronti delle scuole e le scuole devono aprire le proprie aule alle imprese che vogliono accompagnare questi ragazzi a un nuovo concetto di industria”.

“E’ più semplice per una grande azienda rendersi disponibile a progetti di alternanza perché è meglio organizzata, ma siamo il secondo Paese manifatturiero d’Europa dopo la Germania, fatto di piccole e medie imprese. Dobbiamo far intercettare la portata di questo provvedimento alle Pmi per portare l’educazione imprenditoriale all’interno delle scuole. In molte hanno già accolto i ragazzi nell’ultimo anno scolastico per un periodo di almeno tre settimane. E’ evidente che la strada da fare è ancora ampia, anche perché dal prossimo anno scolastico (quando l’alternanza riguarderà l’intero ciclo del triennio delle superiori, ndr.) i ragazzi interessati da questo provvedimento saranno un milione mezzo”.

Sul rapporto fra aziende e scuole, Brugnoli risponde che “gli imprenditori vedono entrare linfa nuova nelle proprie imprese e noi vediamo che i ragazzi che entrano in alternanza capiscono quale qualità di industria ha ancora il nostro Paese”.

Italia che “si è dotata di un progetto industriale quale Industry 4.0 che ha fatto dell’innovazione tecnologica all’interno delle nostre imprese un driver di crescita che deve fondare anche sulla formazione dei nostri ragazzi. Per troppi anni il nostro Paese ha ridotto la spesa per l’istruzione, il trend deve essere invertito perché nel futuro del nostro Paese ci devono essere delle competenze che in questo momento non sempre si trovano”.

Infine, come vigilare su alcuni abusi da parte delle aziende che vengono segnalati? “Credo che giustamente gli abusi vadano perseguiti per legge, ma credo che pochi episodi che possano essere accaduti non possono far prescindere dal risultato che abbiamo avuto con le imprese virtuose. Un imprenditore che deve abbassare il costo del lavoro con i ragazzi in alternanza, credo non sia un imprenditore volto al 4.0. Le buone cause di alternanza vanno premiate e amplificate e per questo Confindustria lancia il bollino per l’alternanza di qualità, per premiare quelle imprese che si sono messe in gioco in maniera importante e costante. Deve trattarsi di alternanza di qualità e non solo di quantità e premiamo le aziende che nel corso degli anni lo hanno fatto come proprio modo di essere, come cammino costante, costruito con gli istituti tecnici e licei per far crescere la voglia di industria nei nostri giovani. Si tratta di un bollino blu con un regolamento che sarà presente sul sito di Confindustria, con una parte da compilare con il nome degli istituti con cui si è interagito, con che frequenza, che tipo di percorsi, quanti studenti. Si avrà così una fotografia costante di quanto l’azienda si impegna a fare sul territorio. Credo che sia un grande merito per le imprese che si stanno avvicinando all’alternanza, soprattutto le piccole e medie, perché è evidente che devono dedicare una parte del proprio personale attivo a far crescere questi ragazzi. Premiarli queste imprese è un segnale di riconoscimento per l’impegno fattivo e qualitativo”.

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