Home categorieComunicati Stampa Assestamento di bilancio: si divide tra condoni agli evasori e disimpegno dello Stato

Assestamento di bilancio: si divide tra condoni agli evasori e disimpegno dello Stato

da Redazione

SAN MARINO – Lo Stato colpisce le pensioni d’oro? Forse il Governo non si ricorda, ma da decenni era chiaro che lo sbilancio tra entrate ed uscite sarebbe diventato insostenibile, tanto che la riforma del 2011, su richiesta della CSU, ha introdotto il contributo di solidarietà, progressivo in modo da gravare maggiormente sulle pensioni più alte. Questo produce oltre un milione di euro di risparmi all’anno per il Fondo Pensioni.

Qualunque persona di buon senso sa che non è sufficiente e dovrà essere ricalibrato all’interno di una nuova riforma che preveda, tra gli altri, ulteriori interventi che riducano le uscite per garantire una pensione dignitosa anche alle future generazioni. L’intervento del Governo è quindi solo uno spot pubblicitario che porta introiti (pochi) al Bilancio dello Stato, invece che lasciarli al Fondo Pensioni.

Il fatto poi che non venga corrisposta la quota che lo Stato deve al Fondo riserva di rischio, non mantenendo l’impegno di restituire ai lavoratori nei tempi pattuiti i loro soldi, prelevati dal precedente Governo, costituisce un’ulteriore dimostrazione di inaffidabilità delle Istituzioni sammarinesi verso i propri cittadini e verso gli investitori, che invece chiedono norme chiare e non variabili a seconda di chi si trova al potere.

Che dire dello 0,50% a carico dei dipendenti pubblici per finanziare il Fondo per gli Ammortizzatori Sociali? È giusto, a maggior ragione visto che circa un terzo di loro lo paga già, ma questo non può sostituire il contributo del Bilancio dello Stato, ma semmai aggiungersi.

Quel Fondo lo alimentano solo i lavoratori ed i loro datori di lavoro, ma sostenere chi ha più bisogno è un dovere costituzionale, per cui lo Stato, che è a sua volta datore di lavoro, non può chiedere di contribuirvi ai propri dipendenti mentre fa mancare il proprio ruolo sociale.

E la rottamazione delle cartelle esattoriali? Dopo il “transitorio fiscale” e la sanatoria edilizia già in agenda ci mancava solo questa. È l’ennesimo messaggio con il quale lo Stato dichiara la propria resa nei confronti di chi non paga le tasse.

Non solo non si danno segnali di inversione di tendenza, ad esempio facendo scattare il reato di evasione fiscale indipendentemente dal valore del reddito non dichiarato (chi ruba una mela, anche se ha fame e non ha i soldi per comprarla, viene considerato ladro), ma addirittura si azzerano interessi e multe a chi si “ravvede”. Fra l’altro, tutto ciò avverrebbe senza conoscere la qualità dei contribuenti mancati (quante società e quante persone fisiche, da quanti anni hanno i conti in sospeso, ecc.). Perché non percorrere la strada del fallimento per questi soggetti?

Probabilmente molti di loro sono soci e/o amministratori di altre società attualmente operanti o addirittura titolari di licenza, lavoratori dipendenti o pensionati.

Chissà che il fatto di ritrovarsi tra i falliti induca chi i soldi li ha, ma li ha solo nascosti grazie al segreto bancario tuttora vigente, o attraverso prestanome, a tirarli fuori!!! Il risultato è incerto, ma darebbe il segnale che la “festa” è davvero finita. E invece si colpiscono i redditi fissi. Non c’è che dire… Come novello Don Chisciotte il Governo non c’azzecca.

Capitolo residenze: Si ipotizza di concederla a chi porta a San Marino almeno 600.000 euro. Esprimiamo forti perplessità per questa scelta, mentre perché non pensare alle centinaia di frontalieri che lavorano a San Marino da tanti anni? Forse non ce ne saranno molti ad essere interessati ma se fossero anche solo alcune decine crediamo debbano essere i primi ad averne diritto.

Ma i soldi come si trovano? Non ci pare improponibile una patrimoniale progressiva su tutti i beni mobili e immobili, comprese le partecipazioni societarie, a partire da una determinata soglia.

Non dimentichiamo che da quest’anno entra in vigore lo scambio d’informazioni con l’Italia e ciò, unito alla eliminazione del segreto bancario nei confronti delle Autorità in campo fiscale, potrebbe riservare parecchie sorprese, come scoprire finalmente come fanno certi soggetti ad avere tenori di vita incompatibili con dichiarazioni dei redditi da fame. Altroché i condoni…

 

Enzo Merlini – Segretario FULI/CSdL

Alfredo Zonzini – Segretario FULEA/FULSAC-CSdL

Giorgio Felici – Segretario FLI/CDLS

Gianluigi Giardinieri – Segretario FCS/CDLS

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