Home FixingFixing Febal Lab 2017: Arca, l’innovativo armadio USB e wireless

Febal Lab 2017: Arca, l’innovativo armadio USB e wireless

da Redazione

Il progetto del gruppo vincitore. L’AD Emanuel Colombini: “Sanno guardare verso il futuro”.

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di Alessandro Carli

 

“È evidente come tutti gli studenti che hanno preso parte al Febal Lab siano stati mossi da una grande passione per il loro lavoro, oltre che dalla volontà di guardare al futuro con ambizione e dinamismo. Proprio come, da sempre, cerca di fare una realtà come la nostra, con dedizione, ricerca e attenzione alla qualità” ha spiegato, dopo le premiazioni dell’edizione 2017, Emanuel Colombini, Amministratore Delegato dell’omonimo Gruppo. Premiazioni che hanno visto trionfare sul gradino più alto del podio il progetto Arca. Il gruppo, composto da Federico Bonvecchi, Lucia Bruni, Beatrice Bassetti, Debora Sapucci, ha realizzato un super funzionale mobile da ingresso. A presentarlo, Lucia Bruni.

 

Da dove siete partiti per realizzare il vostro progetto?


“Sicuramente abbiamo dato inizio al progetto interagendo tra noi e cercando di stilare una ‘lista dei desideri’, un elenco di oggetti che avremmo voluto trovare nella zona living. Ci siamo così focalizzati sulla zona d’ingresso, abbiamo cominciato a informarci e, con un approccio quasi filologico, abbiamo fatto un’analisi storica che prendesse in esame la zona d’ingresso nelle abitazioni dagli anni Cinquanta a oggi. Ne è emerso che il concetto stesso di ingresso come area di centrale importanza della casa, negli anni, ha avuto un vigoroso ridimensionamento”.

 

Qual è stato invece il vostro approccio?


“Dopo aver ‘mappato’ la zona d’ingresso, ci siamo concentrati sull’evoluzione della casa, su come oggi viene vissuta e sui ruoli, anche sociali, delle singole zone. Da qui, ci siamo chiesti di che tipologia di mobile necessitasse un’abitazione. Sempre dialogando tra di noi, abbiamo individuato con una certa agilità sia il luogo che l’oggetto”.

 

Su che particolari avete posto maggiormente l’attenzione?


“Per noi è stato importante individuare la funzione che l’oggetto avrebbe dovuto avere all’interno della casa. Poiché il mercato è davvero molto ricco di proposte, abbiamo puntato sull’unicità e sul suo essere multitasking. Per noi era importante ridare dignità all’ingresso attraverso una struttura dalle linee eleganti e dall’elevata funzionalità. Il primo elemento a distinguere la serie di complementi di arredo è il segno grafico restituito dal tubolare metallico utilizzato per il posizionamento di una luce integrata al suo interno e come collegamento ideale tra i vari elementi della composizione. La praticità dei singoli contenitori, concepiti per riporre giacche e borse, chiavi e oggetti personali, si unisce all’attenzione verso la contemporaneità e le sue dinamiche: i complementi sono dotati di collegamenti per prese USB e carica batterie wireless per i telefonini cellulari”.

 

Perché vi siete concentrati proprio su “quel” particolare del living?


“Oltre all’evoluzione del ruolo dell’ingresso negli anni, crediamo che per chi entri in una casa sia il ‘biglietto da visita’ del proprietario. Oggi infatti non è più un semplice luogo di passaggio, ma uno spazio con una sua importanza ben determinata”.

 

Com’è cambiato, secondo voi, il concetto di “living” nel tempo?


“La funzione è più o meno la stessa, però negli ultimi anni la sua importanza è certamente cresciuta. È, come ho detto, il primo ambiente che si incontra, ma allo stesso tempo è anche uno dei centri delle attività di una persona. E il nostro mobile le coniuga alla perfezione: ha tutte le funzionalità che deve avere – dallo specchio, all’attaccapanni – ma è anche al passo con i tempi in quanto è dotato di Usb e wireless. È come un amico su cui puoi contare per ogni cosa”.

 

Come avete fatto dialogare la creatività con la “matericità”, ovvero la possibilità di industrializzare il progetto?


“Devo ammettere che non è stato così difficile come si potrebbe credere: per realizzare il mobile non abbiamo utilizzato una serie di semplici moduli generici bensì quelli che Febal Casa già produce”.

 

Altri progetti in cantiere?

 

“Al momento no, ora ognuno di noi andrà avanti con il proprio percorso di studi ma non lo escludiamo per il futuro”.

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