Creata in 8 settimane in CRC, la base è quella di Dragster 800 RR. Tiratura limitatissima per una moto che Castiglioni voleva “artigianale”.
di Alessandro Carli
Se non si può parlare di “perfezione”, perlomeno si avvicina. Ovviamente siamo in casa MV Agusta, più precisamente all’interno del Centro Ricerche Castiglioni della Repubblica di San Marino, il luogo delle divinità, lo spazio della ricerca e sviluppo, la struttura che ha donato al mondo delle due ruote alcuni capolavori che non hanno bisogno di presentazioni, come ad esempio la Ducati 916 e, per rimanere “in casa”, MV Agusta F3, F4 e Brutale.
Se per gli esseri umani la Dragster 800 RR sino a ieri rappresentava il non plus ultra tra le nude (è dotata di harmonic damper, ma anche di un nuovo tendicatena, che da idraulico diventa meccanico, nuovi alberi a camme, nuove guide valvola, completamente ridisegnate e lavorate con nuovi materiali per ridurre al minimo sollecitazioni e vibrazioni), ora dovrà ricredersi: il CRC ha partorito, in sole otto settimane, un nuovo sogno: RVS #1.
“Giovanni Castiglioni ci ha chiesto una sorta di ‘esperimento’ la concezione di una moto unica ed esclusiva, – racconta Paolo Bianchi, amministratore di CRC -, che consisteva nell’interpretare la filosofia MV Agusta declinandola però verso l’assoluta artigianalità del prodotto. Io, Adrian Morton (lo ‘stilista’ inglese che ha realizzato bellissima la F3, la Rivale, la Turismo Veloce, ndr) e tutto il gruppo ci siamo confrontati per ‘dare’ una forma all’idea di Giovanni Castiglioni: voleva un veicolo omologabile ma che contenesse concetti, soluzioni tecniche e stilistiche non realizzabili attraverso i normali processi industriali o presso le officine dei preparatori. Nessuno doveva poter replicare quello che MV Agusta e CRC avrebbero concepito. La base di partenza è stata la Dragster 800 RR, che però è stata completamente trasformata”.
Il veicolo, 135 cavalli, ha un nome nuovo e verrà commercializzato con un solo colore e a tiratura limitatissima: al massimo 150 unità, non una di più, e potrà essere acquistata solamente da chi già possiede una MV Agusta. I primi 50 modelli, secondo i rumors, usciranno già entro agosto.
“Il progetto, come base di partenza – prosegue Paolo Bianchi -, prevedeva anche una nuova ‘visione’, ovvero quella di creare un nuovo brand, un marchio nuovo, che si avvalesse comunque della grande storia MV Agusta e dell’expertise di CRC nel creare oggetti di ‘Motorcycle Art’. Un progetto nuovo per nuovi veicoli speciali”. E la parola ‘speciali’, nell’acronimo che dà il nome alla nuova moto, si trova: RVS difatti sta per “Reparto Veicoli Speciali”, mentre l’hashtag #1 identifica il “primo progetto”. Il primo – auspicano gli appassionati – di una lunga seria che seguirà negli anni futuri.
RVS #1
Come detto, la base è quella della Dragster 800 RR. “RVS #1 ha contenuti che non si possono trovare su altre moto – spiega il responsabile tecnico di CRC – e verrà venduta con il corredo di un kit per pista non omologato: una serie di accessori extra che vanno dal silenziatore in titanio ad altri preziosi particolari ricavati attraverso lavorazioni meccaniche CNC”.
La standard, se così si può definire, ha i semimanubri bassi come una moto sportiva, una piastra di sterzo che impreziosisce il telaio, i supporti per le pedane di nuovo design e gli indicatori di direzione a led. Nuovo e inedito il proiettore anteriore che è stato incastonato all’interno di una ghiera, anch’essa ricavata dal pieno, che ripropone la ruota dentata del marchio MV Agusta. Il proiettore è un full led adattativo dal disegno tondo e molto raffinato e ha una particolarità: più pieghi e più led si accendono. Al suo interno è installata una piattaforma inerziale che, in funzione della velocità e dell’angolo di piega del veicolo, comanda l’accensione di una serie di settori luminosi posti ai alti della sorgente principale. Il serbatoio poi è stato fresato affinché potessero essere inserire lamine in titanio sulle quali, attraverso una operazione di incisione laser è “custodito” il nuovo logo: un teschio stilizzato con un solo occhio rosso.
“Il tappo della benzina è a sgancio rapido, non richiede la chiave ed è anch’esso ricavato dal pieno” aggiunge Paolo Bianchi. “Sul lato destro inoltre sono stati montati due faretti supplementari anch’essi a led la cui accensione è comandata da un interruttore aeronautico posto sulla piastra di sterzo. Ricca la dotazione di componenti in carbonio realizzati in esclusiva per questo modello. “I dischi dei freni sono ‘firmati’ Braking Sunstar – conclude il responsabile di CRC – e sono stati realizzati appositamente per questo modello: i ‘giochi’ visivi realizzati tra i pieni e i vuoti, offrono grande armonia”.
Eleganti e raffinati i cerchi ruota a raggi per i quali è stata messa a punto una lavorazione di diamantatura dedicata.
Le piastre del telaio sono impreziosite da una lavorazione meccanica che ne evidenzia le forme e la struttura e sulla piastra destra compare la carta d’identità della moto, #1.
Accattivamene nelle forme e nella rifinitura anche la sella per la quale gli stilisti di CRC hanno realizzato una trama di cucitura con esagoni incrociati. Proprio sulla parte posteriore della sella troneggia, attraverso un fine ricamo, la figura minacciosa del teschio.
Il sound della moto, quando è presente il silenziatore di scarico in titanio – il progetto in questo caso è firmato dalla SC Project (sponsor tecnico della HRC per le Honda moto GP di Marquez e Pedrosa) – dà una sensazione grinta e energia, “la voce” del motore regala entusiasmo e adrenalina ad ogni colpo di acceleratore.
Il progetto nasconde tanti altri dettagli che il cliente di questa moto potrà scoprire con meraviglia. Paolo Bianchi spiega che i nuovi codici staccati per i componenti dedicati a questo progetto sono circa 150.
Per esaltare le doti di assoluta cura, eccellenza e artigianalità, molti componenti saranno realizzati proprio all’interno dei reparti della struttura di San Marino.
Per ascoltare la “voce” della nuova MV Agusta, clicca qui.